
Prendiamo il caso della paura. Ognuno di noi sa che ci sono infinite paure. Si può temere di rimanere chiusi nell'ascensore, o di volare, o del buio, si può avere l'ansia di parlare in pubblico o quella di fare un colloquio di lavoro. Si può provare terrore per una iniezione o per la propria salute. Ci sentiamo circondati da possibili pericoli. Ecco, questo è il filo che lega le paure più diverse: ci spaventa ciò che per noi rappresenta una minaccia, ma minaccia a cosa?
Alla felicità.
Siamo desiderosi di felicità, aspiriamo sopra ogni cosa alla gioia, ed ognuno di noi ha una propria visione di ciò che può renderlo felice. Il nostro mondo però non ci assicura di poter raggiungere la felicità piena o semlicemente non ci assicura che una volta raggiunta non finisca. Allora qui nasce la paura. Identifichiamo dei pericoli (veri, verosimili o del tutto fantastici) per la nostra felicità ed entriamo in ansia. O in guerra contro tali pericoli. E cerchiamo delle garanzie.
Quest'anno per molti la garanzia è stata il prodotto disinfettante per le mani che prometteva un riparo al contagio influenzale. Per altri può essere un'assicurazione contro gli infortuni. Per altri può essere la ricchezza, vista come massima garanzia rispetto a qualsiasi pericolo. Ma chi riflette scopre che garanzia vera non esiste. Non si può essere riparati contro tutte le minacce. Allora la nostra tensione verso la gioia totale trova un ostacolo: nel nostro mondo non è possibile avere la garanzia per la felicità, quindi la felicità piena è impossibile. La rispsta a questo dilemma è solo far riferimento ad un "altro mondo", nel quale le contraddizioni, le ambiguità e i paradossi di questa realtà possano trovare un senso ed una speranza.
Un "altro mondo" tutti lo cercano, per lo più senza rendersene conto. Chi nell'alienazione delle dipendenze, chi nell'utopia politica, chi in uno sforzo titanico di autoredenzione, chi negli ufo o nel reiki e chi nell'ambientalismo ideologico. Chi nel suicidio e chi nella religione.
Questo ragionamento ha portato alcuni a sostenere che le religioni sono state inventate proprio per dare risposta ragionevole al desiderio di felicità dell'uomo. Ma altri dicono che, proprio perhè la religione è la sola risposta ragionevole al desiderio di felicità, non può essere stata prodotta dall'uomo - incapace di darsi la felicità da solo - e affermano che l'idea di Dio esiste non perchè inventata, ma perchè Dio stesso esiste. 

Di fronte a questa provocazione per il pensiero e per il cuore, oguno è tirato in ballo. Nel frattempo, a tutti gli amici che ogni tanto si affacciano da queste parti faccio i migliori auguri per un Natale all'insegna della semplicità. E, perchè nò, per un anno nuovo guidato dalla ragione.
Silvio

Perchè il popolo non conta nulla, conta la casta che gestisce il Potere, quattro gatti che manovrando informazione e denaro, fanno il buono e il cattivo tempo. Quellli che Pasolini definiva: "il Palazzo". Non dobbiamo aspettarci - purtroppo - che chi governa faccia l'interesse dei cittadini. Per lo più, per mantenere il consenso, fanno leggi che assecondano le peggiori spinte egoistiche. Chi vuole che qualcosa cambi veramente deve smetterla di appellarsi ad altri, deve impegnarsi in prima persona. La delega non serve, serve il sacrificio personale. A forza di lasciare ad altri la responsabilità ci siamo adagiati a non fare più nulla, così è diventato tutto commercio e baratto: tu lavori per me e io ti lascio spazi sempre più ampi di potere. E così i pochi spadroneggiano e noi siamo stati depredati del nostro.
volte, su un parco in America dove alcuni elefanti lavano i vetri alle macchine dei visitatori. Tono scherzoso e leggero. Successivamente la giornalista toglieva il sorriso plasticato dalla faccia e annunciava seria l'aggravamento della situazione a Sumatra per il terremoto e lo tsunami. Sullo sfondo immagini di rovina e distruzione. Dopo un attimo riprendeva il tono leggero e partiva un servizio che sinceramente non mi ricordo, ma riguardava qualche sciocchezza canterina o cinematografica. Frizzi e lazzi. Ancora subito dopo immagini amatoriali su Sumatra, Morti, feriti e disperazione.

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Provincia di Pordenone. Un pensionato si innervosisce con il proprio computer che non funziona bene e gli spara.
Non oso pensare se il carro armato si fosse inceppato, probabilmente il nostro eroe sarebbe ricorso ai bombardieri.
Ma l'idea di un bombardiere che non bombarda fa davvero innervosire, bisognerebbe...




In effetti, pur non essendo necessariamente musulmani, i gay (ben diversi dagli omosessuali - per fortuna) sono altrettanto intolleranti quando qualcuno osa dire qualcosa che disturba la loro fede indiscussa e indiscutibile. Povia, rispondendo ad un giornalista lo ha detto: "(i gay) sono una religione", Può darsi, ma una religione fanatica e integralista. In fondo cosa dice la canzone di così raccapricciante? Solo che questo Luca, che per una situazione familiare sbilanciata e problematica arriva a ritenersi omosessuale, lavorando su stesso e innamorandosi riscopre la sua natura. Una storia normale e molto più frequente di quello che si pensa. Ma le storie normali fanno paura, meglio la politica, l'intollereanza, le barricate, gli integralismi.
