mercoledì 13 maggio 2009
Chi toglie le regole annulla la spinta vitale
Ad un convegno organizzato dall'Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze di Roma, ho sentito giorni fa una cosa di buon senso (ma magari tutti usassero almeno il buon senso...). Il professore Mario Sapia, medico e insegnante, diceva che tutti i ragazzi attraversano un periodo della vita in cui vogliono vivere in modo alternativo e anticonformista, violando le regole. Fa parte del normale processo di crescita. Il problema, diceva lui, è che se la società non ha regole, questi ragazzi non hanno modo di violarle, e non possono quindi esprimere la loro esigenza di individuazione e ricerca di un ruolo definito nella società. Detto in altre parole, il saggio professore ricordava che se non ci sono regole allora non c'è nemmeno il gusto di infrangerle, per cui - aggiunge lo psicologo - i ragazzi non crescono sani in quanto non riescono a sperimentare la non-sanità. E' un paradosso, ma vero. Coloro che combattono per eliminare regole e leggi sono i peggiori nemici della vera crescita umana, perchè condannano le persone ad una situazione di stallo e immobilismo psicologico, negando ogni spinta vitale ed ogni evoluzione. Come quei genitori che non permettono (spesso senza rendersene conto) ai figli di crescere e in questo modo li controllano per tutta la vita.
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