lunedì 26 marzo 2012

Teatro-terapia sicura

In genere gli psicologi hanno le brutta abitudine di coniare orribili parole composte, tipo la teatroterapia, la  danzaterapia, la pet-therapy, ecc. In più ci si mettono pure i sognatori new age per invenzioni a ruota libera.
In realtà, rimanendo nel campo della serietà, della sicurezza e dell'efficacia, bisogna aver chiara una questione di fondo: un bravo psicoterapeuta può teoricamente utilizzare qualsiasi cosa come strumento di terapia. Si può proporre la lettura di un libro, o la visione di un film particolare, o un lavoro creativo con la creta, o anche tecniche corporee, ecc. per far del bene ad un paziente. Perchè una volta che si è conclusa la fase diagnostica e si è creato un rapporto collaborativo, il terapeuta può trovare dei canali di comunicazione e di sviluppo della persona anche utilizzando delle forme artistiche, o mille altre modalità che integrano la normale e imprescindibile psicoterapia. La cosa importante è che questi canali non siano assolutizzati, ma rimangano sempre degli strumenti inseriti in un modello scientifico preciso.
Per questo motivo bisogna pretendere che chi usa queste tecniche sia innanzitutto un terapeuta preparato e serio, che abbia la necessaria elasticità per proporle bene, solo quando servono, e solo ai pazienti sensibili a quel tipo di canale comunicativo.
 
Tra le tecniche più interessanti da utilizzare proponiamo certamente quella teatrale. L'espressione globale della persona, delle sue emozioni, delle sue difficoltà, attraverso una liberazioe di sè in uno spazio sicuro, permette di lavorare efficacemente e in un clima di grande coinvolgimento emotivo e relazionale.
Ma come per gli altri canali comunicativi utilizzati in chiave terapeutica, la teatro terapia - nelle sue innumerevoli forme che si sono sviluppate - non è totalmente innocua, non è indiscriminatamente per tutti e per ogni tipo di problema. E' comunque un atto terapeutico e chi la propone e dirige deve comunque avere il titolo a farlo, deve possedere la necessaria esperienza e la sensibilità per gestire il forte impatto emozionale che può esplodere tra i partecipanti. Insomma, è terapia, e non si scherza con la salute psichica delle persone. Approfondisci

martedì 20 marzo 2012

Veggenti, apparizioni e altre apocalissi. La religiosità attuale, tra UFO e psicopatologia

Nessuno va più in Chiesa, in compenso nella nostra Europa un sacco di gente va da maghi, fattucchieri, cartomanti, veggenti, visionari, visita luoghi di apparizioni, e fa guadagnare gente come Dan Brown, Corrado Augias o Roberto Giacobbo.

Il mai abbastanza lodato Chesterton diceva:
"Quando la gente smette di credere in Dio, non è vero che non crede più a niente. Crede a tutto". 

La fede religiosa fa parte della vita umana. Per fede intendo il possedere un sistema religioso che dia un senso all'esistenza, che orienti le scelte della vita, che rispetti e fornisca significato alla libertà umana. Questo sistema religioso deve avere delle caratteristiche: non deve essere in contrasto con la retta ragione umana, bensì integrarsi con essa, illuminandola dove non riesce a proseguire nella ricerca della verità; non deve avere caratteristiche di superstizione; deve avere una coerenza interna dal punto di vista dei contenuti da credere e condurre ad una coerenza nelle manifestazioni esterne; deve promuovere la libertà umana; le persone che lo vivono pienamente si realizzano in esso e migliorano la loro qualità di vita.

Gilbert Keith Chesterton
Gilbert Keith Chesterton
Oggi i sistemi religiosi tradizionali sono completamente in crisi.  Il cattolicesimo stesso, che per secoli è stato il cuore pulsante dell'Europa, in questa fase storica è ridotto al lumicino. Quasi scomparso, potremmo dire. Al suo posto sono subentrati tre orientamenti base: 1. da una parte il puro e semplice agnosticismo, cioè l'indifferenza verso i temi religiosi. Si vive senza Dio e senza l'intermediazione umana della Chiesa. Spesso l'agnosticismo si nutre di relativismo etico, di pratiche new age/esoteriche (reiki, meditazione trascendentale, buddismo di varia derivazione, vegetarianesimo, credenze negli ufo...) e di ostilità più o meno manifesta verso la Chiesa; 2. Poi c'è la religiosità delle sette fondamentaliste, chiuse, con una forte spinta verso il proselitismo, con diffidenza verso il mondo esterno, con un forte controllo sugli adepti, con il rifiuto di contatti con chi è uscito dalla setta; 3. Infine il vasto mondo dei cristiani senza chiesa, o parzialmente senza chiesa, o diffidenti verso la chiesa, ed è un filone che occupa un vasto sottobosco: a) Persone che fondano la propria fede su presunte apparizioni, o sulle rivelazioni di veggenti. predicano una religiosità con forte richiamo alla mortificazione e attendono una purificazione del nostro tempo attraverso punizioni o segni divini; b) Movimenti di confine, con contenuti di fede non sempre ortodossi e liturgie spesso creative, e che seguono spesso più il carisma del loro fondatore che il Magistero ecclesiale; c) Cristiani sociali, che spesso fanno riferimento a preti di strada, disinteressati al significato spirituale della religione, ma impegnati politicamente o a favore di cause tipo gli omosessuali, gli extracomunitari, ecc. Quasi sempre in ribellione alle scelte della Chiesa; d) Cristiani di destra, ostili alla Chiesa per il motivo contrario, cioè per la sua presunta scarsa fedeltà alla Tradizione, vicini al mondo  dei Lefebvriani e degli anti conciliaristi.

In tutto questo bailamme, i semplici fedeli, cioè coloro che si attengono al Vangelo e all'insegnamento del Magistero accolto in tutta la sua radicalità, che praticano uno stile religioso sobrio e senza eccessi, sembrano in estinzione.

Questa situazione estremamente confusa,  tipica dell'attuale società liquida, ha un solo elemento comune, il rifiuto e l'ostilità, a volte silenziosa, a volte molto aperta, verso la Chiesa istituzionale, vista - per diversi e complessi motivi - come una struttura di potere incoerente, anacronistica e impositiva. Da un certo punto di vista essa ha le sue enormi colpe, per essere diventata, come denunciato più volte da questo Papa, più un'occasione di scandalo che di santificazione, dove vescovi e cardinali si sbranano tra di loro in uno spettacolo indecoroso, dove vengono tollerati e sostenuti personaggi che nulla hanno a che fare col Vangelo come psudoteologi brianzoli da rotocalco, sedicenti priori di sedicenti comunità, preti di periferia fiorentina più a loro agio con la bandiera arcobaleno che con il crocifisso. Questa Chiesa che non sempre testimonia, ma spesso scandalizza, allontana i cercatori di verità e collude con chi tifa per la religiosità fai da te. La tentazione di allontanarsi è forte e può spingere verso il supermercato delle fedi (e delle fedine) chi non è abbastanza irrobustito nel cammino spirituale.


Da un punto di vista accademico , la questione si riduce ad un fatto sociale, da descrivere e spiegare con le categorie sociologiche. Da un punto di vista psicologico, invece, la cosa potrebbe assumere un aspetto di gravità marcato. 

L'essere umano ha bisogno di vivere in un mondo ordinato e dotato di significato. Questo significato deve essere esterno all'uomo, e deve avere un carattere definitivo, altrimenti non è rassicurante e precipita la persona im una situazione caotica e precaria, caratterizzata  da ambiguità e quindi impossibilità a decidere. Di fatto è una minaccia mortale alla libertà umana. Il relativismo che oggi, pur nella sua infondatezza concettuale, è comunque il dittatore del pensiero dominante, conduce proprio a questo: alla cancellazione della libertà di decidere col proprio cervello, in nome della libertà di agire secondo i propri capricci. La situazione attuale di una religiosità personale, interpretata soggettivamente, e svincolatata da ogni assolutezza, è figlia di questo relativismo. Ed è un fallimento evidente: la stessa compresenza di  atteggiamenti tra loro contraddittori e inconciliabili, che pretendono ognuno di possedere la verità, non è una conquista del pluralismo, ma la sconfitta della ragione.


Qui non si tratta di stabilire qual'è la vera religione, per esempio tra Islam e Cattolicesimo. Magari. Qui si tratta di difendere il diritto della ragione di fronte alla schizofrenia del relativismo e delle pretese personali. Per citare ancora il meraviglioso Chesterton:


"La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. È una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermarle. È una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli. Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo le incredibili virtù e l'incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l'erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto".









lunedì 12 marzo 2012

Questo libro non l'ho ancora letto...

Ma il suo titolo e le recensioni mi sono piaciute così tanto che lo consiglio comunque.
Lo so che la cosa non ha senso, ma si dice che gli psicologi siano tutti un pò strani...
Buona lettura
 I nuovi unni


martedì 6 marzo 2012

Dalla addosso!


Dalla ha infastidito alcuni grandi pensatori. Ad esempio l'Annunziata, il Busi, il Serra. E vari altri. E perchè Dalla li ha infastiditi? Perchè pur essendo un omosessuale non lo ha mai dichiarato esplicitamente, insomma non ha fatto outing; perchè ha preferito il silenzio della sua vita privata al mettere in piazza le sue tendenze; perchè nel profondo della sua coscienza aveva in corso un dialogo con Dio e perchè era in buoni rapporti con la Chiesa. Uh che scandalo! Non ha usato l'omosessualità come grimaldello per diventare famoso, lo è diventato semplicemente perchè era bravo. Questo dà fastidio a chi vorrebbe utilizzare gli omosessuali come soldatini da mandare al macello per guerre ideologiche, e dargli come premio qualche copertina o qualche comparsata televisiva.

No, Dalla  non ha avuto bisogno di andare sull'Isola dei famosi a fare la ruota, era amato e stimato come musicista e come poeta. Non ha avuto bisogno di sventolare la bandiera arcobaleno e avere l'imprimatur di Grillini per essere un grande. Quanto sono ridicoli gli omosessuali e gli intellettuali militanti e schierati! Invece di viversi la loro tendenza nel loro privato, e nessuno glielo proibisce, campano di esibizionismi, usando la loro sessualità per scopi politiici e di visibilità. Uno come Dalla che, invece, in modo discreto e forse sofferto, si interrogava nel proprio intimo e non faceva speculazioni, diventa un bersaglio. Oltretutto con una bella dose di vigliaccheria, colpendolo da morto, a cadavere ancora caldo.

lunedì 5 marzo 2012

Il vero amore

L'innamoramento brucia e consuma, l'amore riscalda e produce.
L'innamoramento è quello stato di euforia e attrazione irresistibile verso una persona che coinvolge l'emozione, più che il ragionamento; che agisce sulla spinta dell'impulsività, piuttosto che a seguito di una decisione cosciente; che anestetizza la fatica, piuttosto che far sprigionare le qualità migliori della persona attraverso l'impegno personale.
L'innamoramento esiste perchè deve accendere l'amore, poi si metterà in un angolino, riaffacciandosi di tanto in tanto, quando l'amore rischierà di scadere nell'abitudine o nella routine, o magari dopo il superamneto di una crisi.
Guai  a cercare l'innamoramento eterno. L'amore sì, può durare una vita intera (anzi, se è vero amore, dura una vita intera), ma l'innamoramento, come ogni episodio emozionale, va e viene.
L'innamoramento lascia le persone come le trova, l'amore invece è capace di tirar fuori il meglio di un uomo  e una donna. Attraverso un processo, che potremmo definire di trasformazione  alchemica, che dura tutta l'esistenza, due persone che si amano migliorano ogni giorno di più, realizzando il meglio delle loro capacità e potenzialità.
L'amore è davvero il potere più grande che esiste nell'universo, ma va compreso e messo in pratica quotidianamente. L'innamoramento sogna, L'amore fa