Stavo parlando con un mio paziente universitario. Lui mi esprimeva il disagio di chi, giovane, ma non più adolescente, si sente trattare ancora come un bambino dai suoi genitori. In effetti, questo è un comportamento piuttosto diffuso nelle nostre famiglie, ma in fondo si tratta di un peccato veniale. Per un genitore è difficile rendersi conto che i figli crescono e diventano uomini e donne, e qualche volta si può sbagliare la misura nel modo di trattarli.
Il problema vero non mi pare questo, quanto invece un'altra carenza educativa. Ovvero ci sono educatori - genitori, ma anche insegnanti e maestri vari - che non mettono al centro della loro azione la formazione all'uso consapevole e critico della libertà. Il risultato è che molti figli, indipendentemente se sono trattati da grandi o da piccoli, rimangono incapaci di fare scelte realmente autonome e per tutta la vita rischiano di cadere nella trappola della dipendenza, qualsiasi forma essa assuma.
Il problema vero non mi pare questo, quanto invece un'altra carenza educativa. Ovvero ci sono educatori - genitori, ma anche insegnanti e maestri vari - che non mettono al centro della loro azione la formazione all'uso consapevole e critico della libertà. Il risultato è che molti figli, indipendentemente se sono trattati da grandi o da piccoli, rimangono incapaci di fare scelte realmente autonome e per tutta la vita rischiano di cadere nella trappola della dipendenza, qualsiasi forma essa assuma.
Un trattamento psicoterapeutico condotto con professionalità è in grado di aiutare i pazienti a riappropriarsi della propria capacità di scelta, che è la prima condizione per la salute psicologica ed il fondamento di un reale senso di autoefficacia.
L'immagine è tratta da: http://tempodellarte.files.wordpress.com/2009/01/fiducia.jpeg?w=155&h=192 Nel caso sia coperta da copyright siamo disponbili a rimuoverla in qualsiasi momento
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