Ha portato in televisione spazzatura morale, mostri da avanspettacolo, casi umani, rissaioli per professione, scandalosi e finti scandalizzati, nudisti, tronisti e opportunisti, scrittori che si credono intellettuali e nessunologi che si credono tuttologi, intrattenitori da salotto e intrattenitrici da camera da letto, prestigiatori, donne baffute, emarginati e marginali, preti spretati, alieni e alienati, bambini da copertina e storie pietose, nullità, nullafacenti e sfaccendati di varie provenienze. Ha lanciato anche qualche personaggio meno peggio di altri, ma era inevitabile, se non altro per ragioni statistiche.
Poi ieri il Papa, nella solennità dell'Immacolata, dice no al «meccanismo perverso» che porta i mass media a sfruttare fino all’ultimo le «persone invisibili che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi», «senza pietà, o con una falsa pietà». E attacca i media senza mezzi termini sottolineando che «ci abituano al male e ci intossicano».
E Costanzo, intervistato dice: "I media non intossicano nessuno. Mi dispiace che il Papa abbia pronunciato quella frase". E stavolta un bel chissenefrega è inevitabile.
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