venerdì 30 aprile 2010

Neri come il petrolio

Chilometri e chilometri di coste americane sono in pericolo, una quantità spropositata di petrolio si è riversata in mare da una piattaforma di trivellazione, e in queste ore sta raggiugendo la terraferma.

Ovviamente è la notizia del giorno. Le cose grandi impressionano sempre. Io, in genere, sono più colpito da quelle piccole, talvolta minuscole. Come per esempio, la notizia dei primi uccelli cosparsi dal petrolio, notizia che alcune agenzie stanno riportando.

Così la memoria va a quel famoso cormorano, intriso di petrolio, la cui foto fece il gioro del mondo, durante la prima guerra del Golfo (1990) testimonial della cattiveria di Saddam Hussein. Poi abbiamo saputo che in Iraq non sono mai esistiti Cormorani e che il video del cormorano era immagine di repertorio di un disastro petrolifero di un paio di anni prima avvenuto in Patagonia. La memoria corre, più veloce del petrolio, e la malizia pure. Speriamo che questo incidente sia presto contenuto e che i danni peggiori possano essere evitati. E speriamo pure che stavolta nessuno manipoli questa vicenda per dividere il mondo in buoni e cattivi.

martedì 20 aprile 2010

Leggo cose

Leggo cose interessanti sul sito Dagospia. Per esempio una lettera di un tal Gianni Toffali di Verona, il quale - prendendosi le sue responsabilità per ciò che afferma - fa una rassegna sintetica di mostruosità del nostro tempo. Ecco cosa ci racconta:
"...Ciò che invece bisogna sapere circa gli inquisitori laicisti del terzo millennio, è che la pratica della pedofilia è predicata ed auspicata dai loro stessi referenti culturali. Per fare solo alcuni esempi in ordine sparso temporale, Rousseau, il profeta dell'educazione relativista e illuminista si comprò per pochi franchi una bambina di dieci anni per allietare sessualmente le sue serate.

Dacia Maraini (nella foto), sulla scia dei filosofi illuministi che praticavano sesso con i lori figli, sostenne che l'incesto è una pratica naturale. Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Michel Foucault, Jack Lang, futuro ministro francese, firmarono una petizione in cui si reclamava la legalizzazione dei rapporti sessuali coi minori. Daniel Cohn-Bendit, capogruppo dei Verdi a Bruxelles, raccontò addirittura di avere sperimentato e favorito la pedofilia e il sesso coi minori a scuola, come insegnante.

Aldo Busi ha spiegato che l'età per rapporti omosessuali che lui ritiene lecita è a partire dai tredici anni, in quanto a questa età un ragazzo, secondo lui, sarebbe adulto, e libero di decidere di avere rapporti con un altro uomo. Nichi Vendola, governatore della Puglia, in una intervista del 1985 a Repubblica affermava: "Non è facile affrontare un tema come quello della pedofilia ad esempio, cioè del diritto dei bambini ad avere una loro sessualità, ad avere rapporti tra loro, o con gli adulti, e trattarne con chi la sessualità l'ha vista sempre in funzione della famiglia".

I radicali hanno organizzato il 27-10-1998 un convegno, nelle aule del Senato, la cui presentazione recitava: "Essere pedofili non può essere considerato un reato; la pedofilia diventa reato nel momento in cui danneggia altre persone". Come dire che la pedofilia è lecita purché il bambino sia consenziente e la legge lo permetta.

L'internazionale dei Gay e delle lesbiche (ILGA) ha collaborato politicamente e culturalmente con i pedofili americani (NAMBLA: North American Man-Boy Lovers Association ) per dieci anni, prima di separarsi da questo movimento. Il filosofo omosessuale Mario Mieli sosteneva la funzione redentiva della pedofilia. Nelle sue opere (considerate la bibbia dei gay) vengono considerate esperienze redentive da promuovere, oltre la pedofilia, la necrofilia e la coprofagia. Le associazioni omosessualiste (COC) fondate da Jef Last (pedofilo omosessuale e amico di André Gide) nei Paesi Bassi hanno voluto e ottenuto la depenalizzazione dei contatti sessuali con giovanetti al di sopra dei 12 anni .

Nel 1990, infatti, erano stati depenalizzati, nei Paesi Bassi, i contatti sessuali (etero e omo) con individui sopra i 12 anni: la condizione era il consenso del giovane o della giovane e il nulla osta dei genitori. E' pur vero come disse Ratzinger da cardinale, nella chiesa c'è ancora tanta spazzatura, ma è altrettanto vero, che dall'altra parte (quella inquisitoria laicista) c'è una discarica di colossali dimensioni".


Ogni commento è superfluo.
L'originale della lettera è qui

sabato 17 aprile 2010

Diverse persone...

... mi hano chiesto in questi giorni cosa ne penso dell'attacco continuo alla Chiesa sul tema dei preti pedofili. Posto che non sono un esperto e che la mia opinione conta davvero poco, ma il tema ha dei risvolti che comunque interessano la psicologia sociale, innanzitutto rimando al materiale pubblicato in un precedente post (qui) e poi aggiungo quanto segue:
1. L'attacco alla Chiesa parte da un fondo di verità. E' vero che ci sono stati casi di preti pedofili.
2. Ma, innanzitutto, i casi sono molto meno di quanti ne strombazzano i giornali. E poi non esistono solo nella Chiesa, ma in tutte le realtà umane: protestanti, ebrei, famiglie, professionisti, operai, maestre, e chi più ne ha più ne metta.
3. Alle critiche giuste sono mischiate una valanga di critiche false e pretestuose.
4. L'obiettivo evidente di questo attacco non è fare chiarezza, ma demolire la Chiesa e in modo particolare infangare l'immagine del Papa. Dimenticando (o ignorando appositamente) che proprio Ratzinger è stato uno di quelli che nella Chiesa ha fatto più degli altri per fare pulizia e per denunciare le cose che non andavano.
5. Se c'è una istituzione che nella storia si è mossa concretamente per proteggere i deboli (bambini e donne in primis) è proprio la Chiesa.
6. Alcuni vescovi e cardinali di fronte a questo attacco concentrico stanno sbagliando molto: ogni giorno fanno dichiarazioni, rilasciano interviste, commentano a titolo personale, in un caos mediatico e comunicativo senza ordine e rispetto gerarchico. Questo danneggia la Chiesa e favorisce chi, utilizzando frasi sparse qua e là, sfrutta la confusione per perseguire i propri obiettivi.

sabato 10 aprile 2010

Al supermercato delle anime

La prima violenza che si fa ai bambini è quella di non permettergli di essere bambini.

La seconda violenza è quella di non dargli modelli adulti positivi, ma fargli scimmiottare gli atteggiamenti più balordi, eccessivi, spesso maliziosi dei grandi.

La terza violenza è quella di immetterli in un parco diverimenti come attrazioni per ogni tipo di spettatori.

La quarta violenza è quella di far eseguire ad una bambina una canzone d'amore, guardando negli occhi un cantante adulto che con atteggiamenti languidi si comporta come se la bambina fosse la sua partner, mentre la presentatrice - vestita da allegra intrattenitrice - ci azzuppa il pane.

Da scuola per minorati mentali (vedi isola e grande fratello) la tv mostra ambizioni anche da scuola pedofili.















mercoledì 7 aprile 2010

Dopo le regionali

Le Regionali sono passate, i commenti politici li lasciamo ad altri. Invece un piccolo commento psicologico potremmo anche tentarlo.
Tutti sono d'accordo su un fatto, i vincitori indiscutibili delle elezioni sono stati i leghisti, i quali hanno non solo confermato, ma anche esteso il loro spazio di rappresentanza, ottenendo consensi e fiducia da parte dei cittadini anche oltre i loro tradizionali luoghi del nord.

Perchè? la risposta mi viene immediata: i leghisti sono qualcuno. Cioè hanno una faccia, un'identità, una caratterizzazione. Se io dovessi indovinare cosa direbbe un leghista su un qualsiasi problema ci arriverei con una certa facilità, perchè partendo dai presupposti base si ottengono delle conclusioni. La lega si distingue dagli altri perchè ha un pensiero proprio, perchè pur avendo modificato delle cose nelle corso della sua storia i principi sono sempre quelli.

Perchè promette di raggiungere sempre gli stessi obiettivi: sicurezza per i citadini, integrazione prudente e severa degli stranieri, economia diffidente degli investitori e delle banche estere, difesa di valori tradizionali, politica concreta senza molte chiacchiere. Tutto ciò permette alla Lega di non rimanere chiusa nei propri palazzi e di tirare fuori ogni due mesi una nuova linea politica. La Lega sta in mezzo alla gente, ne ascolta i problemi quotidiani e cerca di dare una risposta. Ora non è questo il luogo di verificare se tutti questi impegni poi li mantiene veramente, se è fumo o se c'è pure l'arrosto, ma di valutare l'aspetto comunicativo di un fenomeno che - piaccia o non piaccia - acquista sempre più autorevolezza, grazie anche a rappresentanti come Tremonti e Maroni, che sono riconosciuti a livello trasversale come politici bravi e competenti. Sembrava inverosimile fino a poco tempo fa, ma adesso anche a Roma o Napoli c'è qualcuno in giro che dice: "Anche da noi ci vorrebbe un pò di Lega". Nel senso di "Ci vorrebbero anche da noi ordine, regole applicate, polso fermo, ecc.".

Dal punto di vista psicologico tutto questo ha un significato. Innanzitutto che la dissoluzione dei confini, per cui non ci sono differenziazioni tra enti, tra idee, tra realtà, tra pensieri, ma è tutto un confuso miscuglio senza più una propria identità, rappresenta un fallimento antropologico, inumano e lacerante. E quindi che l'essere umano è attratto da chi gli promette una coerenza interna, un profilo preciso e identificabile, una "faccia riconoscibile". Secondo, che l'idea di libertà coincidente con il trionfo del soggettivismo e del relativismo, e la conseguente pedagogia della concessione totale, rappresentano anch'esse un fallimento totale. Finita la luna di miele, e una volta accortasi di dove portano certe ideologie dell'indistinto, la gente ricerca chi è capace di dire no, di chi ha il coraggio di rifiutare certe cose per accoglierne altre, di fare scelte basate sui principi piuttosto che sulla miserabile opportunità del momento.