Nell'omelia di oggi, festa di Pentecoste, cioè la festa cristiana in cui si celebra la discesa dello Spirito Santo, il Papa ha fatto un richiamo interessante alla Chiesa, che deve essere: "Meno affannata per le attività" e "Più dedita alla preghiera". In effetti, nella Chiesa territoriale, in pratica nelle parrocchie, si ha spesso l'impressione di muoversi tra persone di grande buona volontà, ma che sono talmente occupate a mettere su attività varie (assistenziali, sociali, solidali, artistiche, ecc.) da rischiare di dimenticare che la carità pratica, cioè il fare del bene in modo tangibile, è solo una parte della carità. C'è un'altra carità, che è quella della verità e dell'adorazione, che deve sostenere tutto il resto, altrimenti si finisce per trasformare le chiese in club della filantropia fine a se stessa.
In famiglia può accadere lo stesso errore. Ci si preoccupa dello sport dei figli, di organizzare il fine settimana, di tenere a posto i conti, di curare una corretta alimentazione, ecc. ecc. e poi si tralascia ciò che è più essenziale, cioè trovare del tempo per far crescere l'amore attraverso delle verifiche periodiche, la cura del dialogo, il rimettersi in sintonia. Così facendo la famiglia mantiene una facciata efficiente e organizzata, ma dentro perde progressivamente ogni attrattiva.
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