mercoledì 19 aprile 2017

La strada per la felicità passa dall’Ordine
5 incontri per combattere il caos!



Sono lieto di informare i miei pazienti, ex pazienti e conoscenti che con l’Associazione Kriterion abbiamo preparato un percorso di cinque incontri aperti a tutti e dedicati all’arte di fare ordine nella propria vita: per ottimizzare le risorse, eliminare gli sprechi (di tempo, energie, spazio…), costruire chiarezza nelle relazioni.

Credo di poter dire si tratti di una bella occasione per scoprire come riorganizzare tutta la propria vita e conservarci in buona salute.

La nostra società porta a disperderci, a usare male il proprio centro, ad agire senza una strategia precisa. Voglio invitarvi a riprendere la piena gestione della vostra esistenza.

Spero di vedervi numerosi, con la libertà di invitare chi volete.

Approfitto dell’occasione per augurare a voi e alle vostre famiglie di conservare nelle vostre case la luce di questi giorni di Pasqua.

Cordiali saluti,
Roma, 19 aprile 2017
Silvio Rossi
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Informazioni pratiche
La sede è presso i locali della Parrocchia San Clemente in Via Sillaro, 22 (Metro Conca D’Oro)
I cinque incontri si terranno sempre di giovedì, dalle h 19,00 alle 21,00 secondo il seguente calendario:
4   maggio
11 maggio
18 maggio
25 maggio
8   giugno
Il contributo per tutto il percorso è di 45 euro (compresa la quota associativa).

Ricordiamo che c’è un limite di partecipanti, quindi invitiamo tutti gli interessati a sottoscrivere al più presto la loro adesione per permetterci di organizzare al meglio questo evento: 
Segreteria 3348551378



mercoledì 12 aprile 2017

Uscire dal Caos


Praticando l'attività psicoterapeutica mi sono persuaso della profonda relazione che esiste tra salute e ordine. Il "Cosmos", insieme a Libertà e Responsabilità, forma la triplice  connessione che apre la porta alla vera salute mentale, spirituale e anche fisica.
Insieme ai colleghi e amici dell'Associazione Kriterion abbiamo così pensato di creare un percorso di cinque incontri dedicato proprio all'Ordine, all'arte di fare ordine, di mantenere l'Ordine, ma soprattutto di capire cosa significa vivere una vita inserita in progetto ordinato, il "Cosmos", appunto. Saranno cinque incontri teorici, ma anche pratici, con esercizi da fae a casa e un lavoro personale di riorganizzazione della propria vita.

E' aperto a tutti, ma è a numero chiuso, quindi chi pensa di essere interessato si affretti a comunicare la propria adesione.

Informazioni pratiche

La sede è presso i locali della Parrocchia San Clemente in Via Sillaro, 22 (Metro Conca D’oro)
I cinque incontri si terranno sempre di giovedì, dalle h 19,00 alle 21,00 secondo il seguente calendario:
4   maggio
11 maggio
18 maggio
25 maggio
8   giugno

Il contributo per tutto il percorso è di 45 euro (compresa la quota associativa) che andrà versato entro il 26 aprile. Info: 3348551378





«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

martedì 4 aprile 2017

Come parlare ai bambini di cose apparentemente difficili


Mi domando: qualcuno poteva spiegarlo meglio di lei?

di Costanza Miriano

da Il blog di Costanza Miriano, 26/04/13
Cari ragazzi, come sapete nella nostra casa è vietato parlare male delle persone, o almeno ci proviamo, a non farlo. Se qualcuno sbaglia sono affari suoi, tra lui e Dio. A meno che non ci sia un compagno, che so, che si sporge troppo dalla finestra, o che attraversa la strada con gli occhi sull’iPod mentre passa un motorino. In quel caso, visto che rischia di farsi male, potete dirgli qualcosa, direttamente a lui, e possibilmente senza frantumarvi nessun osso.
C’è un solo caso in cui del male degli altri bisogna proprio per forza parlare, anche a costo di prendere un palo in testa, ed è quando rischia di andarci di mezzo qualcuno più debole, che non può difendersi da solo.
È proprio per questo motivo che il babbo e io ce la prendiamo tanto per i cosiddetti matrimoni omosessuali, che poi matrimoni è una parola che in questo caso non si può dire perché viene da munus e mater, cioè il dono che si fa alla madre, e tra due uomini o due donne non può comunque esserci una mamma.
Quindi di cosa facciano gli omosessuali nel privato non ci occupiamo proprio, non è una cosa che ci riguarda, e tra l’altro pensiamo che anche loronon la dovrebbero sbandierare troppo, come facevano quei signori che avete visto a Parigi l’estate scorsa, con le piume e i sederi di fuori. Tra l’altro, avete mai visto me e il babbo andare in giro in mutande? Comunque, se loro lo vogliono fare noi ci limiteremo a passare da un’altra parte, visto che non erano proprio eleganti i signori con le banane gonfiabili e le signore senza reggiseno. Capiamo anche che se sentono il bisogno di farsi vedere vestiti in quel modo forse non sono tanto felici, e quindi se ci capiterà di averne uno vicino, che ne so, al lavoro o in vacanza, cercheremo, se lui o lei vuole, di farci amicizia.
Il problema che ci preoccupa tanto però è quello dei bambini e delle famiglie. Noi crediamo che le leggi, come vietano alle persone di ammazzare, rubare, ma anche di parcheggiare sulle strisce pedonali o mettere la musica altissima alle tre di notte, cioè di fare quello che può danneggiare gli altri, debbano impedire assolutamente di confondere la famiglia con tutti gli altri modi di stare insieme. Modi liberi e magari bellissimi, per chi vuole, madiversi dalla famiglia. La famiglia è il luogo in cui devono crescere i bambini, e infatti in Italia sono stati chiusi gli orfanotrofi, e si cerca di far vivere i bambini senza genitori in case famiglia, che non saranno il massimo, ma è meglio di prima.
Un babbo e una mamma sono la condizione minima per i bambini per crescere bene. Certo, ci sono anche tanti genitori che non sono sempre bravi, infatti abbiamo detto minima: non basta che ci siano, devono anche impegnarsi un pochino per essere buoni genitori. Ma se non ci sono, per un bambino è impossibile crescere in modo sano, equilibrato, felice. Vi immaginate se il babbo non ci fosse più, e io mi fidanzassi con una signora? Non fate quelle facce terrorizzate, sto dicendo per dire. O se invece di me ci fosse un amico del babbo? (Siete meno terrorizzati? Già vi figurate pomeriggi senza ripasso di grammatica e niente crisi isteriche per i fumetti scaraventati a terra?)
Comunque, tanti dottori che studiano le teste delle persone dicono che è normale che la cosa vi sembri tanto strana, perché è giusto che voi vogliate un babbo maschio e una mamma femmina, anche se a scuola cercano di dirvi il contrario (va di moda, ma non vi preoccupate).
Vi diranno che non siete d’accordo perché andate in chiesa, ma noi pensiamo che sia solo buon senso. Sono le regole di funzionamento delle persone (è vero, le ha fatte Dio, ma funzionano comunque tutte allo stesso modo, non è questione di credere: se non credi nella benzina e metti la Fanta nel serbatoio la macchina si rompe). Noi non siamo contro nessuno, ma come diciamo al compagno di non sporgersi dalla finestra siccome siamo cristiani dobbiamo continuare a dire, quando ci è possibile, senza offendere o attaccare nessuno, qual è il modo per non farsi male, nella vita. Il progetto di Dio sul mondo è la famiglia, un meccanismo faticoso ma affascinante, in cui si mettono insieme le differenze, prima di tutto quelle tra maschi e femmine, e si cerca di funzionare tutti al meglio. Questo è l’uomo a denominazione di origine controllata. Poi ci sono gli ogm, ma i loro semi sono sterili (i semi delle piante create in laboratorio vanno ricomprati ogni anno): allo stesso modo due maschi e due femmine non possono riprodursi. Quando cercano di ottenere dei bambini, non per dare una famiglia a dei bambini, ma perché li desiderano loro, devono fare delle cose che fanno stare male tante persone: le mamme che prestano la pancia, quelle che danno l’ovetto, i babbi che danno il seme da mettere dentro, e soprattutto i bambini che non sapranno mai da quale storia vengono, non sapranno che facce avessero i nonni e che lavoro facessero i bisnonni, e poi avranno due mamme, due babbi, insomma una gran confusione, dove a rimetterci sono i bambini.
A noi dispiace tanto se le persone dello stesso sesso che si vogliono bene non possono avere bambini, e rispettiamo e capiamo la loro tristezza, ma è la natura, e noi abbiamo il dovere di difendere quei bambini che non possono farlo da soli. Ci sarebbe da dire poi che lo stato dovrebbe aiutare le famiglie, che sono moltissime moltissime di più (e forse per questo non ci aiutano, è più difficile risolvere qualche problema alla maggioranza), ma questo è un discorso che abbiamo fatto tante volte… (intanto si sono già alzati tutti da tavola, e sto parlando da sola come al solito).

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)