sabato 19 maggio 2012

La realtà del male

Bum! La bomba esplode davanti ad una scuola di Brindisi. Morti e feriti tra gli studenti, per lo più ragazze.

Finchè si ammazza per vendetta, sotto effetto di emozioni scatenate, finchè si uccide perchè ubriachi o impauriti, finchè, insomma, le cose ci prendono la mano e perdiamo il controllo di noi stessi, si riesce ancora a capire e a comprendere, pur senza giustificare. Ma una tale azione,  gratuita, contro innocenti, preparata a freddo, portata a compimento senza scrupoli, una crudeltà così efferata e vigliacca, non si presta ad alcuna comprensione.
Questi episodi ci fanno riconoscere un fatto che normalmente risulta difficile accettare: la realtà del male. Il male esiste, e abita nel cuore dell'uomo. Non possiamo nasconderci dietro la solita malattia mentale o le solite prediche sociologiche. Non sappiamo se un giorno verranno scoperti i colpevoli, se dobbiamo ringraziare la mafia, o qualcun altro. Quello che sappiamo con certezza è che il male esiste e la cattiveria opera.
Troppi falsi maestri hanno tentato di convincerci della naturale bontà dell'uomo, ma l'uomo non è naturalmente buono: l'essere umano è istintivamente egoista e feroce. Diventa buono con l'educazione e l'ascesi personale. L'uomo diventa sociale se viene obbligato a ubbidire alle regole, a cominciare da quando è piccolo, in famiglia. In caso contrario diventa una bestia scatenata che ascolta solo il suo istinto deviato.
Nel mondo animale ci sono i barboncini e ci sono i rottweiler. Entrambi vanno addestrati e istruiti con decisione. Anche se i primi lasciati a loro stessi diventeranno solo dei gran rompiscatole scarsamente pericolosi, e gli altri delle macchine da guerra. Così tra gli uomini ci sono quelli tendenzialmente più pacifici e accomodanti e altri più violenti e ribelli. Ma tutti vanno educati da piccoli a esprimere le qualità migliori e a controllorare i loro istinti.
La cattivera è una realtà del cuore umano, senza Maestri per  frenarla ed educarla rischieremo di camminare tra le rovine della nostra civiltà.

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