Questo è l'effetto di famiglie che non ci sono più. Di rapporti senza stabilità, di figli fatti per il diritto di averli, di libertà malintesa. Il Natale è una festa bellissima, ma talmente dimenticata e maltrattata che per tanti diventa un incubo orribile, un percorso di guerra da affrontare col coltello tra i denti e una dose di ipocrisa che al confronto un consiglio dei ministri diventa una riunione della S. Vincenzo. Se possiamo permetterci un parere, suggeriremmo di essere più semplici e diretti. Se il Natale servisse a farci vedere il caos che ci siamo procurati da soli e a farci venire voglia di riportare ordine nella nostra vita, forse non passerebbe invano, ed eviteremmo di prendercela con un innocente.
sabato 10 dicembre 2011
Un incubo chiamato Natale
Per molti questo periodo di inzio dicembre è peggio di un sudoku di difficoltà massima . Si avvicina Natale e occorre organizzarsi per tempo: I bambini naturalmente vorrebbero stare con i genitori, ma se i genitori sono separati? Per Natale e per amore dei figli potranno stare insieme. Sì, ma se hanno avuto nuovi figli dai nuovi compagni? Allora, andiamo tutti come una grande e unita famiglia dai nonni. Perfetto, ma da quali nonni, quelli paterni, materni, dell'amante, del nuovo compagno? Allora affittiamo un locale, ma fa freddo e il nonno sta male e non può uscire, e comunque la nonna soffrirebbe troppo a vedere il figlio che va con quella invece di stare con la madre dei suoi nipoti... Allora lo sai che ti dico, ognuno per i fatti suoi e via, d'accordo, ma i bambini? C'è la baby sitter, tanto non ritorna al paese per Natale. Si però il Natale è la festa dei bambini e a mezzanotte chi gli porta il regalo, la baby sitter? Allora io che sono il padre sto a cena con il piccolo, poi alle undici lo metto a letto e a mezzanotte vengo a casa dell'altro, così gli porto la calza della befana e mi anticipo col lavoro, poi la mattina fai trovare l'uovo all'altra e poi... Poi li vedi fare la zuppetta col panettone nel sedativo.
Per molti il Natale è proprio questo, condito per di più da saggi dei bambini, feste di fine anno, visite obbligate, brindisi augurali. Ma che avranno poi da augurarsi?
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