Una delle operazioni più difficili che periodicamente siamo chiamati a fare nella vita è decidere il momento giusto per agire. Basta un pò di anticipo e ogni cosa viene compromessa, basta poco ritardo, quando la spinta propulsiva degli eventi ormai è sfuggita, per non poter più fare centro. La variabile tempo è importantissima nella riuscita o nel fallimento di un progetto.
Non credo esista il segreto per fare le cose al momento giusto, eppure il momento giusto c'è sempre. Scoprirlo è questione d'istinto, ma anche di fiducia. Ho l'impressione che nelle cose importanti il momento giusto s'imponga da sè, se noi non ci mettiamo di traverso. Credo che il nostro compito sia quello di non essere precipitosi, cioè di pretendere subito che le cose avvengano, ma anche di non essere paurosi (I cosiddetti "cacadubbi"). Anche se la scelta riguarda la nostra vita dobbiamo metterci in un atteggiamento mentale di distacco, come se fosse una questione lontana e tutto sommato indifferente. Dobbiamo ragionare con la testa, ma anche sentire con il corpo le dinamiche che si sviluppano intorno a noi. Il momento giusto ha un profumo, una convinzione, una trasparenza tale che quando arriva ne avvertiamo la presenza. E' quello il momento di agire, rapidamente e senza ripensamenti, con tutta la sicurezza di cavalcare l'onda giusta.
Bisogna allenarsi a scegliere il momento di fare le cose, cominciando da quelle più semplici: decidere quando parlare, decidere quando partire, decidere il momento di pulire casa e quello di battere i pugni sul tavolo.
Ci sono persone che ci stupiscono per la loro capacità di agire con precisione ed efficacia, quasi senza fatica, alternando attività e riposo, progettualità e operatività, intervento e attesa. Sono persone che quasi ballano con la vita, andando a tempo e riuscendo ad essere produttivi in una maniera che sembra miracolosa. Certamente sono doni rari, ma ognuno di noi può decidere se "farsi vivere" dagli eventi o dominare consapevolmente le proprie decisioni.
«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)
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