martedì 21 maggio 2013

Ma è vero che l'amore finisce?

Proprio ieri, in  una delle tante repliche del sempre piacevole Montalbano, l'assassina, rispondendo al commissario diceva: "Sono nata povera, non volevo rischiare di perdere tutto quello che avevo conquistato, tanto l'amore comunque finisce...".
Le solite frasi fatte, e quindi sbagliate. L'amore, essendo una atto della volontà, finisce solo se non si vuole più amare, altrimenti non può finire. Certo, se si crede ingenuamente che l'amore sia solo sentimento e attrazione, è da scommetterci che finisce, ma allora vuol dire che stiamo parlando ad adolescenti in calore e non a uomini e donne  in grado di intendere e di volere. L'amore, come si è sempre detto, va distinto dall'innamoramento, come la brace va distinta dal fiammifero che serve ad accenderla. Perché l'innamoramento vuol dire stare bene senza fare sforzi per l'altro,  l'amore vuol dire stare bene quando ci si impegna per il bene dell'altro. L'amore è una funzione della volontà, sorretta dall'intelligenza e dal sentimento. Insomma, si può amare, si decide di amare e quindi si ama; ricordando che mentre il sentimento è al di fuori del nostro controllo (non posso sentirmi allegro a mio piacimento), la volontà è qualcosa che appartiene al campo del possibile e del realizzabile. Quindi se io voglio amare per tutta la vita niente e nessuno può impedirmi di farlo.  Se in coppia tutti e due si impegnano su questo fronte, l'assassina di Montalbano può anche  andare a rimettere a posto i pensieri in galera.

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

1 commento:

Luis ha detto...

Sono pienamente d'accordo.
Veramente un'ottimo articolo.
E' difficile trovare qualcuno che ha il coraggio di dire la verità: è troppo allettante la scusa dell'amore che finisce per giustificare i propri comodi.