... mi hano chiesto in questi giorni cosa ne penso dell'attacco continuo alla Chiesa sul tema dei preti pedofili. Posto che non sono un esperto e che la mia opinione conta davvero poco, ma il tema ha dei risvolti che comunque interessano la psicologia sociale, innanzitutto rimando al materiale pubblicato in un precedente post (qui) e poi aggiungo quanto segue:
1. L'attacco alla Chiesa parte da un fondo di verità. E' vero che ci sono stati casi di preti pedofili.
2. Ma, innanzitutto, i casi sono molto meno di quanti ne strombazzano i giornali. E poi non esistono solo nella Chiesa, ma in tutte le realtà umane: protestanti, ebrei, famiglie, professionisti, operai, maestre, e chi più ne ha più ne metta.
3. Alle critiche giuste sono mischiate una valanga di critiche false e pretestuose.
4. L'obiettivo evidente di questo attacco non è fare chiarezza, ma demolire la Chiesa e in modo particolare infangare l'immagine del Papa. Dimenticando (o ignorando appositamente) che proprio Ratzinger è stato uno di quelli che nella Chiesa ha fatto più degli altri per fare pulizia e per denunciare le cose che non andavano.
5. Se c'è una istituzione che nella storia si è mossa concretamente per proteggere i deboli (bambini e donne in primis) è proprio la Chiesa.
6. Alcuni vescovi e cardinali di fronte a questo attacco concentrico stanno sbagliando molto: ogni giorno fanno dichiarazioni, rilasciano interviste, commentano a titolo personale, in un caos mediatico e comunicativo senza ordine e rispetto gerarchico. Questo danneggia la Chiesa e favorisce chi, utilizzando frasi sparse qua e là, sfrutta la confusione per perseguire i propri obiettivi.
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