sabato 17 aprile 2010

Diverse persone...

... mi hano chiesto in questi giorni cosa ne penso dell'attacco continuo alla Chiesa sul tema dei preti pedofili. Posto che non sono un esperto e che la mia opinione conta davvero poco, ma il tema ha dei risvolti che comunque interessano la psicologia sociale, innanzitutto rimando al materiale pubblicato in un precedente post (qui) e poi aggiungo quanto segue:
1. L'attacco alla Chiesa parte da un fondo di verità. E' vero che ci sono stati casi di preti pedofili.
2. Ma, innanzitutto, i casi sono molto meno di quanti ne strombazzano i giornali. E poi non esistono solo nella Chiesa, ma in tutte le realtà umane: protestanti, ebrei, famiglie, professionisti, operai, maestre, e chi più ne ha più ne metta.
3. Alle critiche giuste sono mischiate una valanga di critiche false e pretestuose.
4. L'obiettivo evidente di questo attacco non è fare chiarezza, ma demolire la Chiesa e in modo particolare infangare l'immagine del Papa. Dimenticando (o ignorando appositamente) che proprio Ratzinger è stato uno di quelli che nella Chiesa ha fatto più degli altri per fare pulizia e per denunciare le cose che non andavano.
5. Se c'è una istituzione che nella storia si è mossa concretamente per proteggere i deboli (bambini e donne in primis) è proprio la Chiesa.
6. Alcuni vescovi e cardinali di fronte a questo attacco concentrico stanno sbagliando molto: ogni giorno fanno dichiarazioni, rilasciano interviste, commentano a titolo personale, in un caos mediatico e comunicativo senza ordine e rispetto gerarchico. Questo danneggia la Chiesa e favorisce chi, utilizzando frasi sparse qua e là, sfrutta la confusione per perseguire i propri obiettivi.

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