In un recente incontro con dei colleghi di varie provenienze ho sentito dire da un' "Addetta ai lavori" che la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale è quella terapia che quando il paziente la termina poi i suoi sintomi ricompaiono.
Francamente, non sapendo se piangere o ridere, ho pensato fosse utile un breve riepilogo:
1. La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, o Terapia Cognitivo-Comportamentale, è una Psicoterapia (cioè una cura dei disturbi psicologici di una persona) che si basa sulle scoperte scientifiche, le ricerche e i paradigmi (cioè modelli) scaturiti da diverse scuole psicologiche che si rifanno alla Psicologia sperimentale (Pavlov), al primo comportamentismo (Skinner/Watson), al Neo comportamentismo (Hull/Tolman), al Cognitivismo (Miller/Neisser/Gibson/Money/Beck/Ellis), in un arco di tempo molto ampio che va dai primi decenni del '900 ad oggi).
2.Si basa su teorie dell'apprendimento e teorie del funzionamento cognitivo, avendo come presupposto che le stesse leggi che regolano l'apprendimento di pensieri e comportamenti corretti spiegano l'instaurarsi di pensieri e comportamenti dsfunzionali; in tal modo è possibile attraverso tecniche ben precise sostituire comportamenti e pensieri che vogliamo correggere con altri più efficaci e "sani".
3. La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale è - a livello internazionale - considerata la terapia d'elezione, ovvero quella più efficace e affidabile, per numerosi disturbi, comprese numerose forme di nevrosi, la depressione, i disturbi alimentari, disturbi della sfera sessuale, le dipendenze, i disturbi d'ansia e panico, ecc.
4. Il valore della Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale sta soprattutto nella possibilità di valutarne sperimentalmente l'efficacia.
Questo tanto per mettere dei puntini sulle "i".
Con buona pace dell' "Addetta ai lavori".
«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)
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