Esiste la
realtà esterna, cioè le cose così come sono, e la realtà interna
soggettiva, cioè il mondo come noi lo percepiamo, o lo sogniamo, o ci
illudiamo che sia.
Una persona ha l'obbligo, se vuole autodeterminarsi pienamente, di
adeguarsi alla realtà esterna ed uscire dal mondo soggettivo che spesso
inganna, tradisce e crea patologie. Più una persona è sana e matura e
più è in grado di percepire le cose così come sono e di adattarsi a
loro, anche se si tratta di una realtà a volte sgradevole.
Non è sempre facile compiere l'operazione di adeguamento alla realtà,
soprattutto quando questa non piace, per questo si cercano strategie
diversive di ogni tipo e arriviamo a raccontarci vere e proprie balle
alle quali ci sforziamo di credere, ma tutto ciò diventa una vero e
proprio disturbo.
La famiglia è il luogo dove il mondo immaginato (le favolette
infantili) diventa poi una storia condivisa (il dialogo in famiglia) e
poi infine realtà individualmente "metabolizzata". Dove la famiglia non è
in grado di essere una buona scuola di realismo e adeguamento al vero
la psicoterapia viene in soccorso per fare da ponte transitorio tra la
persona e ciò che è. Accompagnando il percorso di uscita dal proprio io
verso il mondo concreto.
«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)
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