Ovviamente qui non si tratta di questioni di fede. Anche un ateo può riconoscere che il pensiero chiaro e fermo della dottrina cattolica sulla famiglia risponde ad esigenze umane naturali. Ma il pensiero chiaro e fermo stavolta ha tentennato di fronte alle suggestioni, ai condizionamenti, agli interessi di una società prepotente e in stato confusionale. Molti vescovi hanno abdicato al loro dovere di annunciare la verità oggettiva e hanno svoltato per un percorso di accomodamento e cedimento. Nei periodi di buio la Chiesa ha sempre tenuta alta la fiaccola per indicare la giusta strada, a credenti e non, questa volta non è stata all'altezza della sua missione e della sua responsabilità e questo ci da la misura della crisi in cui ci dibattiamo.
Oggi, alla chiusura del Sinodo, la sensazione non è particolarmente diversa da quella per la prossima chiusura dell'Expo di Milano: "Avrei potuto risparmiare il biglietto". La speranza è che se l'albero della vita si spegnerà tra poco, l'Albero della Vita, la famiglia, venga riacceso presto.
«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivozionario» (George Orwell)
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