Dunque, Medjugorje.
1. FIDUCIA A PROVA DI BOMBA
Una cosa salta subito all'attenzione, la totale,
indiscussa e appassionata fiducia di tutti coloro che credono nella
realtà delle apparizioni. Può sembrare ovvio, ma lo è davvero? Infatti,
all'interno della Chiesa si trovano numerosi credenti con una fede
incerta, soggetta a crisi, messa a dura prova dalla vita o dalle
difficoltà del cammino, cioè una fede che va sempre confermata,
rinforzata, rimessa in gioco. Tra i fedeli di Medjugorje, invece, per lo
più c'è un'incrollabile certezza. Dal momento in cui, colpiti dal clima
emotivo del luogo e dalle testimonianze di altre persone, danno fiducia
alle parole riferite dai "veggenti", entrano in una radicalità che non
sente ragioni, che va avanti saltando ogni ostacolo, che non si piega a
critiche ed obiezioni. Forse questa fede sarà considerata lodevole,
degna di ammirazione. Non sono sicuro, non mi sembra umana, mi appare
difforme da una religione in cui la conquista di una fede stabile ed
incrollabile è frutto di una vita di sforzi e di sfide mosse dalla
sapienza umana. Oltretutto, questo atteggiamento così entusiasticamente
vissuto cade anche in pericolose derive, al punto da far guardare chi
non è andato mai a Medjugorje come un cristiano ancora non completo, uno
a cui manca un'esperienza vitale. Contraddicendo in pieno invece
l'atteggiamento della Chiesa, che considera le apparizioni, anche quelle
riconosciute come Fatima o Lourdes, non vincolanti per un cristiano. Cioè
si può essere perfettamente cristiani anche senza credere che la
Madonna sia apparsa in un certo luogo, e senza essere andati in qualcuno
di questi santuari.
Ma l'aspetto più paradossale di questa fiducia saldissima di coloro che credono nelle apparizioni di Medjugorje è che ha bisogno di essere periodicamente rinfocolata da viaggi sul posto. Allora, la fede è davvero incrollabile oppure deve essere sostenuta da regolari immersioni nel clima suggestivo del luogo? Probabilmente la fede nelle apparizioni essendo fondata su aspetti emotivi, necessita di essere costantemente alimentata da esperienze sensibili per auto-sostenersi, per auto-confermarsi. Ma proprio perchè si tratta di un fenomeno di natura prettamente emozionale, necessita di essere ri-vissuto continuamente confermandosi ogni volta più forte e più tenace.
Un fenomeno dubbio |
Ma l'aspetto più paradossale di questa fiducia saldissima di coloro che credono nelle apparizioni di Medjugorje è che ha bisogno di essere periodicamente rinfocolata da viaggi sul posto. Allora, la fede è davvero incrollabile oppure deve essere sostenuta da regolari immersioni nel clima suggestivo del luogo? Probabilmente la fede nelle apparizioni essendo fondata su aspetti emotivi, necessita di essere costantemente alimentata da esperienze sensibili per auto-sostenersi, per auto-confermarsi. Ma proprio perchè si tratta di un fenomeno di natura prettamente emozionale, necessita di essere ri-vissuto continuamente confermandosi ogni volta più forte e più tenace.
2. PRATICHE ESTREME
A Medjugorje la Madonna - secondo quanto dicono i "veggenti" - chiede due giorni a settimana di digiuno a pane e acqua e la recita quotidiana del Rosario. Ora, a parte le considerazioni religiose che credo mostrino una certa contraddizione con lo stile del Vangelo, dal punto di vista strettamente psicologico questa richiesta appare, come ogni altra richiesta di tipo estremo, molto pericolosa. Infatti, chi riesce a sottomettersi a questa pratica tende a sentirsi soddisfatto della propria autodisciplina e in linea con le richieste della "Madonna", propenso a vedere il digiuno come un valore in sè, e percepirlo come un traguardo raggiunto. Tutto questo conduce ad un'adesione a Medjugorje viscerale, piena di riconoscenza, da non sottoporre quindi al vaglio della critica, anche per non rischiare di sentirsi ingannati dopo tanto sforzo fatto per praticare questo ascetismo. D'altronde, chi invece non ci riesce si sente sempre inadeguato, non un vero cristiano, uno che non può esprimere dei dubbi perchè non ne è degno. In entrambi i casi, una richiesta di questa portata conduce chi si avvicina al fenomeno di Medjugorje, ad impedire la propria libertà di analisi e di riflessione autonoma.
A Medjugorje la Madonna - secondo quanto dicono i "veggenti" - chiede due giorni a settimana di digiuno a pane e acqua e la recita quotidiana del Rosario. Ora, a parte le considerazioni religiose che credo mostrino una certa contraddizione con lo stile del Vangelo, dal punto di vista strettamente psicologico questa richiesta appare, come ogni altra richiesta di tipo estremo, molto pericolosa. Infatti, chi riesce a sottomettersi a questa pratica tende a sentirsi soddisfatto della propria autodisciplina e in linea con le richieste della "Madonna", propenso a vedere il digiuno come un valore in sè, e percepirlo come un traguardo raggiunto. Tutto questo conduce ad un'adesione a Medjugorje viscerale, piena di riconoscenza, da non sottoporre quindi al vaglio della critica, anche per non rischiare di sentirsi ingannati dopo tanto sforzo fatto per praticare questo ascetismo. D'altronde, chi invece non ci riesce si sente sempre inadeguato, non un vero cristiano, uno che non può esprimere dei dubbi perchè non ne è degno. In entrambi i casi, una richiesta di questa portata conduce chi si avvicina al fenomeno di Medjugorje, ad impedire la propria libertà di analisi e di riflessione autonoma.
3. IL DOPPIO LEGAME
Sono circa 33 anni che vanno avanti le presunte apparizioni, e molte migliaia di messaggi sono stati trasmessi dai ragazzi coinvolti in questa storia. Questa quantità di messaggi è un'inondazione di richiami, alcuni di buon senso, altri scontati. Alcuni sono piuttosto ambigui, ma occorrerebbe verificare bene la correttezza della traduzione. Comunque, allo psicologo interessa una caratteristica strana e particolare di questi messaggi, la frase conclusiva: "Grazie di aver risposto alla mia chiamata", frase che termina ogni messaggio e su cui ci si è forse poco soffermati.
Sono circa 33 anni che vanno avanti le presunte apparizioni, e molte migliaia di messaggi sono stati trasmessi dai ragazzi coinvolti in questa storia. Questa quantità di messaggi è un'inondazione di richiami, alcuni di buon senso, altri scontati. Alcuni sono piuttosto ambigui, ma occorrerebbe verificare bene la correttezza della traduzione. Comunque, allo psicologo interessa una caratteristica strana e particolare di questi messaggi, la frase conclusiva: "Grazie di aver risposto alla mia chiamata", frase che termina ogni messaggio e su cui ci si è forse poco soffermati.
A mio parere questa frase ricade a pieno titolo nel fenomeno del "doppio legame", che abbiamo già esaminato qui e qui:
Mettiamoci nei panni di una persona che legge uno di questi messaggi, ad esempio:
E' evidente che non c'è stata nessuna chiamata, non ho sentito nessuna voce che mi chiamava, quindi non c'è dubbio che il messaggio sia non solo un messaggio, ma anche la chiamata stessa. Perciò con l'azione di leggere il messaggio il testo mi dice che ho già risposto alla chiamata. La mia intenzione iniziale non era però quella di rispondere ad una chiamata, ma solo di leggere un messaggio. Evidentemente non conta la mia volontà, aver letto il messaggio mi obbliga ad accettare un fatto compiuto: ho risposto ad una chiamata. Abbiamo quindi la prima difficoltà: i messaggi sono una violazione della mia libertà di scelta, cosa completamente in contrasto con la libera adesione al Vangelo, che è la caratteristica fondamentale dell'annuncio cristiano.
“Pregate,
pregate, pregate! Grazie per aver risposto alla mia
chiamata!”
(21 giugno 1984)
(21 giugno 1984)
E' evidente che non c'è stata nessuna chiamata, non ho sentito nessuna voce che mi chiamava, quindi non c'è dubbio che il messaggio sia non solo un messaggio, ma anche la chiamata stessa. Perciò con l'azione di leggere il messaggio il testo mi dice che ho già risposto alla chiamata. La mia intenzione iniziale non era però quella di rispondere ad una chiamata, ma solo di leggere un messaggio. Evidentemente non conta la mia volontà, aver letto il messaggio mi obbliga ad accettare un fatto compiuto: ho risposto ad una chiamata. Abbiamo quindi la prima difficoltà: i messaggi sono una violazione della mia libertà di scelta, cosa completamente in contrasto con la libera adesione al Vangelo, che è la caratteristica fondamentale dell'annuncio cristiano.
Andiamo avanti. Se io dico a me stesso che non voglio rispondere a
nessuna chiamata prima di aver riflettuto, il messaggio mi ricorda
invece che ho già risposto nel momento in cui ho letto il messaggio (mi
hanno già ringraziato per questo...), quindi sbaglio. Se dico che voglio rispondere a questa chiamata, la risposta già l'ho data prima, leggendo il messaggio, quindi sbaglio.
Se io accetto di aver ormai risposto alla chiamata, cedendo
all'evidenza, in realtà non ho ancora risposto perchè ancora non ho
messo in pratica quanto detto nel messaggio, quindi sbaglio.
Insomma, qualsiasi cosa io faccio dopo aver letto un messaggio costruito
in questo modo io mi trovo in una condizione di errore. E' un tipico
caso perfettamente riuscito di Doppio Legame, la comunicazione patologica per eccellenza.
Ma andiamo ancora avanti. Il messaggio dice: "Grazie di aver risposto alla mia chiamata", senza dire se la mia sia una risposta positiva o negativa, ma presumibilmente dando per scontato che sia positiva (visto il "Grazie").
Eppure io non ho detto ancora niente, anche perchè rispondere
positivamente a messaggi che spesso riguardano il provare dei
sentimenti, che per natura sfuggono alla libera adesione, è umanamente
impossibile. Perciò anche qui ci troviamo di fronte a comunicazione
persuasiva e contraddittoria.
L'unica via d'uscita da tutto questo è esplicitare l'illogicità del
messaggio e contestare l'assurdità di questa comunicazione, ma ho
davanti due ostacoli: il primo è la paura di essere presuntuoso verso
questa Madonna che da 33 anni in maniera costante continua a produrre
messaggi così costruiti, dall'altra la pressione psicologica di tante
persone che sostengono i messaggi e la loro veridicità, e che quindi mi
fanno sentire un ingrato e un condannato se preferisco ascoltare la
logica invece della Madonna. Comunque se nonostante tutto protesto, mi
metto fuori dalla fede in Medjugorje, e siccome i seguaci di questi
"veggenti" mi ricorderanno che, essendo le ultime apparizioni della
storia, essendo quelle che anticipano i famosi segreti, essendo la
Madonna colei che vuole la mia salvezza ecc. ecc. sto sputando
sull'ultima possibilità che mi viene offerta, ho paura di mettermi
fuori anche dalla retta fede cristiana.
Un fenomeno senza dubbi |
Credo che prima o poi il fenomeno Medjugorie imploderà su se stesso mostrando la sua inconsistenza. In questo caso la sfida che la Chiesa e la psicologia dovranno affrontare nei prossimi anni, ognuna nei propri ambiti, sarà quella di accogliere frotte di persone provate spiritualmente e psicologicamente, senza punti di riferimento religiosi e umani, fragili e a rischio di disturbi emotivi. Occorre attrezzarsi per far fronte alla possibile emergenza delle "vittime di Medjugorie".
Un sito serio, scientifico e documentatissimo su Medjugorje: http://www.marcocorvaglia.com/
«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)
1 commento:
Ho letto con interesse il suo articolo e devo dire che mi sembra, senza nessuna offesa, un po' superficiale.
Io sono stato due volte a Medjugorje, una prima con un gruppo di ragazzi che conoscevo da tempo (siamo stati lì un 6 7 ore, solo per pregare, non abbiamo visto nessuna veggente) e una seconda dove mi sono fermato una settimana. La seconda volta che andavo ero più scettico perché avevo sentito molti pareri discordanti su Medjugorje. Stando lì una settimana ho avuto modo di conoscere i "Medjugoriani" ma lì non vi sono solo quelli, ci sono persone e carismi di tutti i tipi. È vero che alcuni si lasciano andare ad un cristianesimo un po' troppo "integralista" per i miei gusti (non giudicate e non sarete giudicati) ma ci sono anche tante persone squisiti e semplici. Ho avuto modo di conoscere Marija Pavlović, non mi ha dato alcuna particolare impressione negativa né mi ha particolarmente colpito, una persona semplice, buona. Eppure lì a Medjugorje ho trovato delle risposte. Il mio consiglio è quello di andare e di farsi un'idea personale, io dico sempre a tutti "la Chiesa non si è ancora ufficialmente espressa ma per me è stato utile, va e vedi se per te sarà lo stesso". In fondo il buon Boccaccio insegnava in una novella che la Madonna elargiva grazie anche se il santuario era costruito su una reliquia falsa, poiché la fede dei pellegrini era autentica.
Venendo all'articolo da lei citato volevo commentare due o tre cose. Il digiuno a pane e acqua non è estremistico, non è imposto e cmq è da sempre stato un metodo per ottenere grazia (basti vedere il numero di santi che lo hanno praticato). La critica che lei muove al digiuno potrebbe pari pari essere traslata sull'astinenza sessuale prima del matrimonio, cosa che richiede uno sforzo assai maggiore, è forse allora la Chiesa cattolica tout court estremista? Utilizza forse la castità per impedire ai suoi fedeli di sentirsi ingannati? Non credo proprio.
Trovo un po' campato in aria anche la critica verso chi sente il bisogno di tornare, conosco persone che ogni anno fanno il pellegrinaggio della Macerata-Loreto, o che vanno più di una volta a Lourd, in terra santa, e, pensi un po' che stranezza, conosco persone che tutte le domeniche vanno a messa la domenica. Ma se hanno già incontrato una volta il Signore c'è davvero bisogno di tornare tutte le settimane? Non è forse anche la messa un vissuto emozionale (per me lo è)? E non è forse per questo che il buon Gesù l'ha stabilito come punto fissante del cristianesimo? "fate questo in memoria di Me".
Ogni fede ha bisogno di essere rinsaldata, riconfermata.
Per quanto riguarda il sito "Medjugorje senza maschera" ho aperto un link a caso dove si vedeva c'è un confronto sulla grafia di Vicka in merito ad una lettera di cui lei nega la scrittura "Vicka e un favore per un'amica". Senza essere un gran che esperto di calligrafie (ho fatto solo un corso di paleografia medievale) si può vedere che il ricciolo della G di Gospa non è uguale, il primo è aperto, il secondo è chiuso, la P di poruka pure è diversa, la prima ha il ricciolo iniziale che punta verso l'alto ed è aperto, la seconda ha il ricciolo che si chiude in basso. Non mi pare di vedere niente di scientifico in quel confronto, anzi perfino un non esperto potrebbe dire che le calligrafie si somigliano ma non sono uguali.
Concludo dicendo che vi sono cose che continuano a non tornarmi su Medjugorje, vi sono cose che stonano, ma altre che si intonano. Per questo il mio consiglio è "andate e giudicate da voi stessi", io sono stato due volte e ho ancora tante domande, a volte dubbi, anche se personalmente sono abbastanza propenso a credere che sia vero. Poi certo la fede non può essere fondata o basata su Medjugorje, essa può essere al massimo un aiuto e uno strumento.
Saluti.
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