E' chiaro che occorre difendere la verità, che bisogna distinguere quando vale la pena combattere, reagire ai prepotenti, e quando deporre le armi. La Chiesa stessa riconosce che ci sono dei "principi non negoziabili", per esempio il rispetto della vita umana, sui quali siamo obbligati a fare le barricate e a non scendere a compromessi, ma la maggior parte dei principi per i quali ci indignamo e siamo pronti a farci sparare, in realtà sono solo delle espressioni del nostro orgoglio. Qualcuno ci pesta i calli e noi solleviamo una questione di principio. Un parente ci ruba mille euro dell'eredità e noi passiamo la vita nei tribunali per fargliela pagare. E' un modo di fare che non vuole giustizia, vuole vendetta, che promette gioia e invece avvelena l'anima e la psiche. La capacità di lasciar correre (che non è vigliaccheria) è una dimostrazione di intelligenza e buon senso. E di sani principi.
«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)
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