Il tappo di spumante è nella spazzatura da cinque giorni, i fuochi sono esplosi, e la festa è finita. A pieno titolo siamo nel 2014. Ci siamo augurati un buon anno, ed eravamo anche sinceri, ma cosa stiamo facendo perchè quest'anno, buono lo sia davvero? Affidarlo alla sorte e alla fortuna è roba da antico paganesimo, sperare che cambi qualcosa solo perchè lo desideriamo è infantilismo, e allora? Se vogliamo che qualcosa cambi veramente non possiamo delegarlo agli altri, dobbiamo giocarcela in prima persona. Se imparassimo a guardare i nostri piedi, in città ci sarebbe almeno uno che non calpesta merda. Perchè noi abbiamo il controllo delle nostre scelte e dei nostri comportamenti, non di quelli degli altri: ognuno risponderà per quello che avrà e non avrà fatto.
Il cambiamento non possiamo chiederlo agli altri, dobbiamo farlo partire da noi stessi. Sarà poca cosa, ma è qualcosa. Piccole gentilezze, attenzione all'altro, saper chiedere scusa, tutto questo può cambiare la faccia di una famiglia, di un condominio, di un ufficio. Vincere le proprie vigliaccherie e i propri pudori, avvicinarsi offrendo una mano o un bicchiere d'acqua è un inizio di un cambiamento che può contagiare molti. Non dobbiamo aspettare gli altri, e non dobbiamo instupidirci con gli oroscopi, il 2014 sarà bello se noi ci renderemo belli per gli altri. Auguri di Buona Epifania, festa della luce e del disvelamento della Bellezza, la befana può anche crepare d'invidia.
«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)
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