martedì 20 marzo 2012

Veggenti, apparizioni e altre apocalissi. La religiosità attuale, tra UFO e psicopatologia

Nessuno va più in Chiesa, in compenso nella nostra Europa un sacco di gente va da maghi, fattucchieri, cartomanti, veggenti, visionari, visita luoghi di apparizioni, e fa guadagnare gente come Dan Brown, Corrado Augias o Roberto Giacobbo.

Il mai abbastanza lodato Chesterton diceva:
"Quando la gente smette di credere in Dio, non è vero che non crede più a niente. Crede a tutto". 

La fede religiosa fa parte della vita umana. Per fede intendo il possedere un sistema religioso che dia un senso all'esistenza, che orienti le scelte della vita, che rispetti e fornisca significato alla libertà umana. Questo sistema religioso deve avere delle caratteristiche: non deve essere in contrasto con la retta ragione umana, bensì integrarsi con essa, illuminandola dove non riesce a proseguire nella ricerca della verità; non deve avere caratteristiche di superstizione; deve avere una coerenza interna dal punto di vista dei contenuti da credere e condurre ad una coerenza nelle manifestazioni esterne; deve promuovere la libertà umana; le persone che lo vivono pienamente si realizzano in esso e migliorano la loro qualità di vita.

Gilbert Keith Chesterton
Gilbert Keith Chesterton
Oggi i sistemi religiosi tradizionali sono completamente in crisi.  Il cattolicesimo stesso, che per secoli è stato il cuore pulsante dell'Europa, in questa fase storica è ridotto al lumicino. Quasi scomparso, potremmo dire. Al suo posto sono subentrati tre orientamenti base: 1. da una parte il puro e semplice agnosticismo, cioè l'indifferenza verso i temi religiosi. Si vive senza Dio e senza l'intermediazione umana della Chiesa. Spesso l'agnosticismo si nutre di relativismo etico, di pratiche new age/esoteriche (reiki, meditazione trascendentale, buddismo di varia derivazione, vegetarianesimo, credenze negli ufo...) e di ostilità più o meno manifesta verso la Chiesa; 2. Poi c'è la religiosità delle sette fondamentaliste, chiuse, con una forte spinta verso il proselitismo, con diffidenza verso il mondo esterno, con un forte controllo sugli adepti, con il rifiuto di contatti con chi è uscito dalla setta; 3. Infine il vasto mondo dei cristiani senza chiesa, o parzialmente senza chiesa, o diffidenti verso la chiesa, ed è un filone che occupa un vasto sottobosco: a) Persone che fondano la propria fede su presunte apparizioni, o sulle rivelazioni di veggenti. predicano una religiosità con forte richiamo alla mortificazione e attendono una purificazione del nostro tempo attraverso punizioni o segni divini; b) Movimenti di confine, con contenuti di fede non sempre ortodossi e liturgie spesso creative, e che seguono spesso più il carisma del loro fondatore che il Magistero ecclesiale; c) Cristiani sociali, che spesso fanno riferimento a preti di strada, disinteressati al significato spirituale della religione, ma impegnati politicamente o a favore di cause tipo gli omosessuali, gli extracomunitari, ecc. Quasi sempre in ribellione alle scelte della Chiesa; d) Cristiani di destra, ostili alla Chiesa per il motivo contrario, cioè per la sua presunta scarsa fedeltà alla Tradizione, vicini al mondo  dei Lefebvriani e degli anti conciliaristi.

In tutto questo bailamme, i semplici fedeli, cioè coloro che si attengono al Vangelo e all'insegnamento del Magistero accolto in tutta la sua radicalità, che praticano uno stile religioso sobrio e senza eccessi, sembrano in estinzione.

Questa situazione estremamente confusa,  tipica dell'attuale società liquida, ha un solo elemento comune, il rifiuto e l'ostilità, a volte silenziosa, a volte molto aperta, verso la Chiesa istituzionale, vista - per diversi e complessi motivi - come una struttura di potere incoerente, anacronistica e impositiva. Da un certo punto di vista essa ha le sue enormi colpe, per essere diventata, come denunciato più volte da questo Papa, più un'occasione di scandalo che di santificazione, dove vescovi e cardinali si sbranano tra di loro in uno spettacolo indecoroso, dove vengono tollerati e sostenuti personaggi che nulla hanno a che fare col Vangelo come psudoteologi brianzoli da rotocalco, sedicenti priori di sedicenti comunità, preti di periferia fiorentina più a loro agio con la bandiera arcobaleno che con il crocifisso. Questa Chiesa che non sempre testimonia, ma spesso scandalizza, allontana i cercatori di verità e collude con chi tifa per la religiosità fai da te. La tentazione di allontanarsi è forte e può spingere verso il supermercato delle fedi (e delle fedine) chi non è abbastanza irrobustito nel cammino spirituale.


Da un punto di vista accademico , la questione si riduce ad un fatto sociale, da descrivere e spiegare con le categorie sociologiche. Da un punto di vista psicologico, invece, la cosa potrebbe assumere un aspetto di gravità marcato. 

L'essere umano ha bisogno di vivere in un mondo ordinato e dotato di significato. Questo significato deve essere esterno all'uomo, e deve avere un carattere definitivo, altrimenti non è rassicurante e precipita la persona im una situazione caotica e precaria, caratterizzata  da ambiguità e quindi impossibilità a decidere. Di fatto è una minaccia mortale alla libertà umana. Il relativismo che oggi, pur nella sua infondatezza concettuale, è comunque il dittatore del pensiero dominante, conduce proprio a questo: alla cancellazione della libertà di decidere col proprio cervello, in nome della libertà di agire secondo i propri capricci. La situazione attuale di una religiosità personale, interpretata soggettivamente, e svincolatata da ogni assolutezza, è figlia di questo relativismo. Ed è un fallimento evidente: la stessa compresenza di  atteggiamenti tra loro contraddittori e inconciliabili, che pretendono ognuno di possedere la verità, non è una conquista del pluralismo, ma la sconfitta della ragione.


Qui non si tratta di stabilire qual'è la vera religione, per esempio tra Islam e Cattolicesimo. Magari. Qui si tratta di difendere il diritto della ragione di fronte alla schizofrenia del relativismo e delle pretese personali. Per citare ancora il meraviglioso Chesterton:


"La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. È una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermarle. È una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli. Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo le incredibili virtù e l'incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l'erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto".









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