sabato 18 ottobre 2008

Non mi intendo di economia...

...ma capisco che la situazione sia davvero brutta. Per questo motivo dobbiamo essere fiduciosi. No, non sono ubriaco e nè voglio provocare a ogni costo. Però penso che il crack della finanza mondiale e la crisi che stiamo vivendo siano una fase storica, non la fine della storia e tanto meno della nostra storia. E' un momento che dobbiamo sfruttare bene per fare una delle operazioni più importanti per la vita: capire ciò che vale davvero, ciò che ha un valore intrinseco che non risente degli alti e bassi delle vicende estene, ma dura per sempre. Quando le cose su cui abbiamo investito spariscono e a noi resta solo n pugno di mosche, l'alternativa è tra la disperazione e la scoperta, la scoperta di fondamenta nuove e solide, di un senso diverso della nostra esistenza, di una vita meno superficiale ed egocentrica. E' un momento importante, forse un'occasione irripetibile per non ricadere nelle nostre corse senza meta.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Neanche io mi intendo di economia e sono d'accordo con lei nel dire che la crisi finanziaria ci fa capire quanto sia pericoloso puntare solo su scelte speculative nel nome di un consumismo esagerato che ci ha portato a coltivare falsi valori, felici di vivere una vita facile e libera da vincoli che, in realtà, ha partorito dei frutti malati che oggi siamo costretti a digerire.
Riporto una riflessione che ieri mi ha colpito e diceva più o meno: "sembra che l'uomo non abbia più memoria delle sue origini nè coscienza del futuro per quello che lascerà a chi verrà dopo".
Benvenga l'ignoranza nel senso di non conoscenza se la così detta civiltà ci porta a vivere con tanta sofferenza morale!
Le Istituzioni dovrebbero lavorare seriamente verso questa direzione, ma ho paura che dovremo essere bravi da soli a ritrovare quei valori morali ed a fare quelle rinunce che ci possano aiutare a vivere più sereni.