domenica 9 marzo 2008

Bistecche DOC e carne di scarto

In settimana c'è stato un attentato a Gerusalemme in una scuola talmudica e sono morte 8 persone. Da tutto il mondo cordoglio e riprovazione. Giusto. In tutti i quotidiani per più giorni si sono pubblicati articoli contro il terrorismo degli arabi estremisti. Giusto. Interviste ad ebrei su tutte le televisioni per parlare dela loro vita minacciata dall'intolleranza. Giusto. Tutto giusto. Ma io non riesco a fare a meno di pensare che allora esistono morti di serie A e morti di serie B. Morti per i quali si esprime il cordoglio e morti di scarto che non vale la pena citare. Morti preziose perchè appartengono all'alta borghesia dell'umanità, e morti di borgata. Cadaveri eccellenti da onorare con inni funebri e morti da statistica di obitorio. Perchè mentre Israele e il mondo intero piangono le otto vittime, quasi nessuno ricorda le centinaia di uomini, donne, bambini e neonati palestinesi sterminati dagli ebrei. Uccisi a cannonate, ma anche a colpi di silenzio, di fame e di disprezzo. Ci dice l'agenzia cattolica Asia News, riportando le parole del parroco di Gaza Manawel Musallam: "Hanno deciso di ucciderci e lo stanno facendo lentamente, in modo indiretto, senza armi, ma togliendoci il cibo, le cure mediche; se le potenze internazionali non riescono a fermare le violenze di Israele su Gaza, chiediamo che almeno ci garantiscano una sepoltura da esseri umani”. E' la disperazione dei palestinesi nella Striscia di Gaza, da mesi sotto il blocco israeliano. E ancora:
Non abbiamo cibo, mancano dottori e medicinali, gli ospedali sono pieni di morti e le persone vengono curate per strada in condizioni disumane. Numerosissimi sono i mutilati, i bambini sono un terzo delle vittime degli ultimi attacchi israeliani (27 febbraio – 4 marzo); incalcolabili anche i traumi psicologici sui giovani: ci sono piccoli alunni a scuola che non riescono neppure più a studiare”. Carne di scarto, costa poco, non vale nemmeno la pena parlarne.

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