sabato 22 marzo 2008

Onora il padre (se riesci a trovarlo)

"Friederich è un ragazzo normalissimo, martedì sera abbiamo mangiato una pizza insieme e poi è uscito, come fanno tutti i ragazzi della sua età. Non so davvero cosa sia successo, chi abbia incontrato: non so ancora darmi spiegazioni a quanto è accaduto". Mi dispiace signor Vernarelli, ma suo figlio Friedrich, che ubriaco fradicio alla guida di una Mercedes Classe B ha ammazzato due ragazze irlandesi, non era un ragazzo. A 32 anni si è uomini, e se non si è diventati ancora uomini comunque non si è più ragazzi, si è perso il treno della maturazione e della responsabilità, si è diventati bambocci che vivono una vita falsa e perduta. E qualche volta oltre a fare danni a sè si fanno anche agli altri.
Ma sinceramente, ora me ne frego di Friederich, la mia attenzione va ai tanti padri dei tanti Friedirich. Padri che si svegliano dal letargo quando il loro figliolo così normale, diventa assassino, drogato, stupratore e loro cadono dalle nuvole. Dalle nuvole di fumo delle sigarette offerte ai loro maschi di casa (oltre ai soldi e alle continue giustificazioni). Una mia paziente mi racconta del fidanzato: "Ha preferito andare a fare spese con il padre piuttosto che con me, perchè io lo costringo a pensare, con il padre si diverte e tutto quello che fa va bene: il padre non lo giudica, è peggio di lui".
Altro che donne ai margini, la nostra società è malata perchè le donne fanno troppo, si sostituiscono agli uomini. Mancano uomini determinati, consapevoli delle loro responsabilità. Sono sempre più rari i padri capaci di dare regole e di farle rispettare. Sono latitanti i capifamiglia. Ci sono uomini che si mettono a competere alla Playstation con i figli - per vincere almeno una sfida nella vita - padri che portano i pargoli adolescenti dalle prostitute per farli svezzare al più presto, ci sono uomini che tradiscono le mogli e se ne vantano con i figli. Basta andare in una scuola quando ci sono i colloqui con gli inseganti; tuttte mamme apprensive e loquaci, quasi nessun padre. I padri non seguono i figli, non li osservano, non analizzano con attenzione le compagnie che frequantano. Sono troppo impegnati ad analizzare i risultati della loro squadra del cuore.
Credo fermamente che in fondo alla Grande Crisi che investe spazi sempre più ampi della nostra società, ci sia una causa fondamentale: la distorsione dei ruoli del maschio e della femmina. Il maschile e il femminile non sono - come vorrebbe qualcuno - solo differenze artificiali,
dovute a scelte sociali e frutto di evoluzioni umane. Sono le due colonne che reggono tutto l'edificio familiare, educativo e sociale del mondo. Ognuna delle due colonne deve stare al suo posto e deve collaborare armonicamente con l'altra per svolgere nel modo migliore il proprio compito. Attualmente la colonna femminile è troopo carica, ha voluto prendersi responsanilità che non le competono e sta venendo giù per troppo peso. La colonna maschile nel frattempo sta facendo una passeggiata allo stadio....
Mi permetto di buttare giù un piccolo decalogo di regolette, ad uso e consumo degli uomini, magari riuscissimo ad applicarne una o due...

1. Il tuo compito non è solo quello di portare i soldi a casa, ma quello di assicurare alla tua casa pace e stabilità.
2. Il tuo compito non è quello di giustificare tuo figlio (ci riesce già benissimo da solo), ma quello di insegnargli cos'è il bene e cos'è il male.
3. Il tuo compito non è quello di pavoneggiarti dicendo cose interessanti, ma di mostrare con l'esempio della tua vita il valore delle tue parole.
4. Il tuo compito non è quello di essere amico di tuo figlio, ma di aiutarlo a distinguere quali amici frequentare.
5. Il tuo compito non è quello di guidare con prudenza - qualsiasi persona con un quoziente intellettivo di un topo dovrebbe farlo - ma guidare chi è affidato a te con pazienza e determinazione.
6. Il tuo compito non è quello di cambiare idea come cambia il vento, ma è vivere coerentemente con i tuoi principi e valori.
7. Il tuo compito non è quello di lamentarti per i tuoi problemi, ma di risolverli.
8. Il tuo compito non è quello di parcheggiarti davanti alla TV, ma vederla con i tuoi figli e criticarla in modo intelligente.
0. Il tuo compito non è quello di imprecare contro il governo, ma di governare bene la tua famiglia.
10. Il tuo compito non è quello di fare la donna, per questo c'è già la donna.

6.

domenica 9 marzo 2008

Bistecche DOC e carne di scarto

In settimana c'è stato un attentato a Gerusalemme in una scuola talmudica e sono morte 8 persone. Da tutto il mondo cordoglio e riprovazione. Giusto. In tutti i quotidiani per più giorni si sono pubblicati articoli contro il terrorismo degli arabi estremisti. Giusto. Interviste ad ebrei su tutte le televisioni per parlare dela loro vita minacciata dall'intolleranza. Giusto. Tutto giusto. Ma io non riesco a fare a meno di pensare che allora esistono morti di serie A e morti di serie B. Morti per i quali si esprime il cordoglio e morti di scarto che non vale la pena citare. Morti preziose perchè appartengono all'alta borghesia dell'umanità, e morti di borgata. Cadaveri eccellenti da onorare con inni funebri e morti da statistica di obitorio. Perchè mentre Israele e il mondo intero piangono le otto vittime, quasi nessuno ricorda le centinaia di uomini, donne, bambini e neonati palestinesi sterminati dagli ebrei. Uccisi a cannonate, ma anche a colpi di silenzio, di fame e di disprezzo. Ci dice l'agenzia cattolica Asia News, riportando le parole del parroco di Gaza Manawel Musallam: "Hanno deciso di ucciderci e lo stanno facendo lentamente, in modo indiretto, senza armi, ma togliendoci il cibo, le cure mediche; se le potenze internazionali non riescono a fermare le violenze di Israele su Gaza, chiediamo che almeno ci garantiscano una sepoltura da esseri umani”. E' la disperazione dei palestinesi nella Striscia di Gaza, da mesi sotto il blocco israeliano. E ancora:
Non abbiamo cibo, mancano dottori e medicinali, gli ospedali sono pieni di morti e le persone vengono curate per strada in condizioni disumane. Numerosissimi sono i mutilati, i bambini sono un terzo delle vittime degli ultimi attacchi israeliani (27 febbraio – 4 marzo); incalcolabili anche i traumi psicologici sui giovani: ci sono piccoli alunni a scuola che non riescono neppure più a studiare”. Carne di scarto, costa poco, non vale nemmeno la pena parlarne.

domenica 2 marzo 2008

La solita zuppa

Sanremo è finito, Sanremo dalle canzoni noiose e monotone, Sanremo stonato. Nonostante la professionalità di Pippo , le clownnerie di Chiambretti e di quelli del dopo -festival, pure l'edizione 2008 passerà senza lasciare traccia e ricordo. Sanremo è finito. Le solite finte provocazioni tra cantanti che guadagano pià di cento operai della Fiat, ma che predicano rivoluzioni sociali, e giudici che hanno la credibilità di scimmie ammaestrate. La solita facccetta d'angelo che strizza l'occhio languido ai gay, sperando di guadagnarci qualche punto in più, mentre il suo amante che le scrive il pezzo ha lasciato moglie e figli per accaparrarsi le sue grazie. Sanremo assomiglia tanto alle brioche di Maria Antonietta ("Maestà il popolo reclama perchè il pane è finito", "E allora dategli delle brioche"). Lo stato del nostro paese è a livelli indescrivibili: dopo mesi e mesi di immondizia la magistratura si è ricordata di mandare un avviso di garanzia al governatore della Campania, ma tutto finirà alla napoletana: una bella ammuina. Nel frattempo Sanremo cerca di placarci la fame di giustizia e onestà con un'orgia di lustrini, paillettes e rumori vari. Offensivo. Solo una domanda, ma che ci faceva là dentro uno come Cammeriere? Poveretto, nel buio di una stanza nera in cui tutti i gatti sono neri, rischia anche lui di essere omogeneizzato nella zuppa sanremese e non lo merita, non lo merita proprio.