sabato 14 aprile 2007

Guerriglia cinese a Milano

Cinesi in Italia, Romeni in Italia, Albanesi in Italia, Italiani in Italia. Italia globalizzata, Italia multirazziale, Italia multietnica, Italia senza l'Italia. Confusione immensa. Fai un giro a Roma, vicino alla Basilica Patriarcale di Santa Maria Maggiore all'Esquilino. Vai poi verso Porta Maggiore e la Via Prenestina. Scopri il caos. Di tutte le razze, miscuglio indecifrabile di diverse provenienze, che vivono tra la strada, sporca e degradata, i negozi - che una volta erano degli italiani e ora sono stati comperati in contanti (e più del loro valore) dai cinesi, non si sa con quali soldi - e le baracche, nei cui angusti spazi trovi decine di immigrati irregolari e abusivi. Quartieri enormi in cui l'illegalità è di casa, in cui - se chi di dovere facesse il suo mestiere e i giudici e i politici ancor più il loro - bisognerebbe fare un'opera immensa di risanamento.
Il problema è che per fare un'opera, immensa o più modesta, occorre comunque un progetto, occorrono idee chiare, occorre partire da una base. Ma noi abbiamo solo degli slogan: "dialogo, accoglienza, rispetto, sicurezza, incontro, tolleranza..." e chi più ne ha più ne metta. Slogan perchè sono concetti vuoti e ipocriti. Avrebbero un significato se coloro che devono dialogare sapessero chi sono, qual'è la propria identità, quali i propri valori, quale la propria cultura. In realtà, da decenni c'è chi ha lavorato per smantellare e demolire la nostra civiltà, per svuotarla dal di dentro dei suoi riferimenti. Oggi un italiano si sente italiano solo perchè è nato in questo paese, ma non lo ama più, perchè ha dimenticato cosa vuol dire patria, identità, appartenenza, storia, orgoglio. Ha un rigurgito di entusiasmo solo quando gioca la nazionale. Anni di propaganda falsa e ideologica ci hanno portato a tagliare le nostre radici, a offendere la grandezza e le conquiste civili, culturali, artistiche dell'occidente, a dimenticare che l'Europa cristiana è quella che ci ha condotto ad apprezzare e concretizzare concetti quali l'uguaglianza degli uomini, la solidarietà, la democrazia, il diritto allo studio e alla salute, la dignità delle donne, l'inviolabilità dei bambini, ecc. Purtroppo dagli stermini della perversa rivoluzione francese in poi, è stato un susseguirsi di scelte attente a minare alla base la civiltà europea. Il risultato è stato il '900, con la barbarie delle diverse dittature e le guerre mondiali, e il degrado odierno, in cui il suicidio collettivo della società si manifesta con l'apologia della cultura della morte: delle persone (aborto, eutanasia, droga) della famiglia (divorzio, DICO), della natura (omosessualità, primo femminismo), della bellezza dell'arte.
Allora non stupiamoci se gli stranieri, invece di venire accolti davvero, cioè di essere messi a vivere in condizioni di regolarità e integrazione vera, sono lasciati liberi di mettere in atto comportamenti che al loro paese meriterebbero la pena di morte, sono lasciati liberi di associarsi con la peggiore malavita nostrana. Possono farlo perchè vivono in un non-paese, in un posto di sbandati senza regole e senza identità, in un luogo dove un Lele Mora e un Corona hanno il potere di ricattare chiunque perchè chiunque si fa beccare in colloquio notturno con i trans, in un regno dei puffi dove si minaccia il Presidente della Cei Bagnasco o il Papa perchè hanno difeso la famiglia.