domenica 14 febbraio 2016

Pensieri serali di UNO

Risultati immagini per clistereStasera mangio vegano. Poi faccio meditazione buddista. Mi rilasso con le campane tibetane. Accendo dei bastoncini d'incenso profumati all'olio essenziale di karkadÄ—. Il mio spirito non giudicante ha urgenza: espongo alla finestra nastrini arcobaleno, linko un post alla lega della liberalizzazione della monta transgender tra barboncini extracomunitari. 
Mi sento civile e democratico, avvolgo il mio cuore tra le pagine accoglienti di Repubblica, sento su di me l'alito benedicente di  Che Guevara e Gandhi. Come sono illuminato, io, spirito liberale in questo mondo così noioso...
Sono una scintilla dello Spirito. Io vengo dall'assoluto e rappresento l'assoluto. Io credo in me e anche me crede in io. Credo talmente in me che adoro ogni parola che dico. E quando dico una parola quella parola mi istruisce. Ma se mi istruisce istruisce il me che l'ha detta, e se l'ha detta vuol dire che il me già la sapeva. 
E allora, perché parlo? Parlo perché è un mio diritto, ecco perché. Un diritto che è basato sul fatto che ogni essere ha diritto di esprimersi. Ma sono un essere o sono un'emanazione dell'essere? E se sono un'emanazione l'emozione è mia o dell'essere di cui sono emanazione? Forse l'incenso non era proprio naturale, comunque so che devo sentirmi bene. Lo so perché lo dice l'Oms e lo dice anche il mio psicoanalista. Junghiano. 
Ci mancherebbe pure che parlassi con un prete.
Brutta gente i cattolici, mangiano, bevono, ridono, si accoppiano e si sentono diversi dalle marmotte, frequentano gente brutta e sporca che non legge Siddartha. A mala pena sopporto quelli progressisti, che  votano a sinistra e non hanno bisogno di sentirsi perdonati.
Meno male che domani vado a teatro. Col mio compagno/a, ora non ricordo. I sogni vanno vissuti, niente di meglio del teatro sperimentale per sfuggire dalla vita e coltivare i sogni. Se sogno non sono triste, posso continuare a leggere Repubblica e sentirmi illuminato. 
Forse è il caso di un bel clistere depurativo.

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

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