martedì 27 luglio 2010

Un "Panorama" desolante

Ci mancava l'inchiesta di Panorama su qualche fallito prete omosessuale che di giorno celebra Messa e di notte si aggira tra locali e stradine in cerca di compagnia maschile. Che tristezza. certo non è una novità, lo sappiamo che queste cose esistono, ma non possiamo liquidare il tutto con un semplicistico: "Sono uomini anche loro, possono avere le loro debolezze". Qui si tratta di peggio, si tratta di persone che sono state anni a formarsi, a cui dovrebbe essere stata presentata la serietà e la responsabilità del loro ruolo, persone che potrebbero andare dal loro vescovo e dirgli: "Io lascio, mi rendo conto di non poter più svolgere il mio compito". Ma non lo fanno, continuano a girare da un uomo all'altro, facendosi compatire da chi fa finta di non riconoscerli, drogati fradici di sesso, talmente presi dalla loro febbre da non riuscire nemmeno fare l'unico atto che gli restituirebbe dignità: chiedere aiuto. Nessuno ha il diritto di giudicarli, ma i danni che queste persone fanno alla Chiesa e al mondo è enorme. Va bene che i preti pedofili, i preti omosessuali, i preti con l'amante, i preti che rubano sono sempre di meno rispetto a quelli che si comportano in maniera coerente, e io sono convinto di questo, ma qui è in gioco il sistema educativo di un'intera generazione di sacerdoti. La Chiesa deve interrogarsi seriamente. Il sacerdozio è stato talmente banalizzato e desacralizzato all'interno del cattolicesimo che il prete a forza di sentirsi dire che è uomo tra gli uomini, non teme di diventare uomo con le donne, con gli uomini, o addirittura con i bambini quando il suo livello di perversione deborda. Io, semplice fedele, noto un livello di crisi da allame rosso. Il Papa ha ragione quando dice che il pericolo non viene dall'esterno, ma dall'interno della Chiesa. Occorrerà tanto tempo per riavere una classe sacerdotale nuova; entusiasta, ma concreta; semplice, ma prudente; attenta ai poveri, ma ancor più attenta alla liturgia; che parla per annunciare e non per dialogare. E forse il prezzo da pagare per averla sarà alto.

giovedì 8 luglio 2010

Paul e la saggezza

Aggiornamento finalissima: Paul ha azzeccato anche la vittoria della Spagna. Va bè, non ha rinunciato alla celebrità, vorrà dire che lo utilizzeremo anche per le prossime elezioni (l'exit Paul lo aspetta)

Paul è il polpo ospitato in un acquario tedesco, ma di origini italiane, che le sta acchiappando tutte. Le previsioni, naturalmente, quelle dei risultati del campionato del mondo di calcio. Due scatole vengono messe nella vasca, con i colori delle due squadre che devono giocare e lui va a mangiare proprio in quella che corrisponde alla squadra vittoriosa. Fin'ora ne ha azzeccate sei su sei. Manca solo la finalissima.

Che dire? Paul è l'animale più simpatico del mondo. Una faccia rilassata senza bisogno di psicofarmaci, lo sguardo intelligente di chi vede poca televisione, tentacoli che accarezzano il mondo con delicatezza, che sfiorano le cose senza volersene impadronire. Può darsi che azzeccherà anche l'ultima partita, può darsi di no. Io, se fossi in lui, sbaglierei di proposito, giusto per non mettersi troppo in mostra. Il divismo non lo riguarda, Paul è una persona seria.