venerdì 27 gennaio 2012

Diamo i numeri


Avvertiamo gli amici, i pazienti, gli interessati e i perditempo, che il vecchio numero di studio 06-87190925 non è più attivo. Al suo posto abbiamo un magnifico 06 64495461, talmente volenteroso che funziona anche come fax.
Per qualsiasi comunicazione lecita potete chiamare. Rispondo io, i collaboratori o la segreteria telefonica (che poi ci riferisce tutto).
 
06 644.95.461
 

mercoledì 25 gennaio 2012

Il vero campo di battaglia

Non è la prima nè l'ultima volta che il mondo si trova ad affrontare problemi grandi e minacciosi.
Ciò che distingue la crisi dei nostri giorni dalle crisi delle epoche passate non è tanto il tipo di crisi, ma il nostro modo di affrontarla.
Per fronteggiare una crisi, una qualsiasi, occorre tenacia, capacità di fare sacrifici, nervi saldi, ma soprattutto un ideale forte che ci aiuti a sprigionare tutte le energie di cui siamo capaci.
Quello che manca oggi è un ideale. Qualcosa per cui valga la pena impegnarsi, qualcosa che sorregga la speranza e sia di conforto nelle ore buie.
C'è chi si è dato da fare nei decenni passati per mettere in ridicolo o demonizzare gli ideali alti. Il massimo che sono riusciti a produrre come sostituti sono state le ideologie: il fascismo, l'antifascismo, l'ecologia, il femminismo, la protesta, infine il relativismo. Scarti da grandi magazzini, nessuna qualità. Così oggi non dobbiamo temere la crisi mondiale, dobbiamo temere il nostro cuore debole, la nostra pigrizia mentale, l'assenza di libertà interiore, la rinuncia a cercare la verità, il nostro io viziato. E' quello il luogo della crisi. E' li che va combattuta.

martedì 17 gennaio 2012

Scarsa Concordia

Concordia significa: "Conformità dei voleri e delle operazioni, accordo".


E meno male! Schettino, il comandante della Nave Concordia, non è stato conforme a nulla: nè alle norme di navigazione, nè alle regole della società Costa, nè ai suoi doveri, nè ad uno spirito di umanità e pietà.  Per dirla tutta, anche i suoi subordinati non sono stati (per fortuna) concordi con lui, avendo disubbidito agli ordini e fatto evacuare i passeggeri per metterli in salvo prima che il capo desse l'ok. Ma siccome la concordia non finisce mai, nemmeno le diverse liste dei passeggeri sono tra loro conformi, chi dice un certo numero di dispersi, chi produce altri numeri.  Insomma, 'sta concordia dove sta?
La Concordia si è momentaneamente appisolata
Il nome della nave fa riferimento all'unità e alla pace fra le nazioni europee. I tredici ponti hanno i nomi di altrettanti stati europei (Olanda, Svezia, Belgio,  Grecia, Italia, Gran Bretagna, Irlanda, Portogallo, Francia, Germania, Spagna, Austria e Polonia). Concordia è una parola così evocativa che è stata scelta anche come nome di una  loggia massonica di Firenze, una delle più antiche dell'Italia postunitaria. Insomma, un nome importante, pretenzioso, ambizioso, che inneggia alla capacità umana di unirsi in un progetto comune. Come pure fu il nome Titanic, titanico. Nomi arroganti, magnifici, che inneggiano all'uomo.
E poi vanno a picco. Come ogni progetto basato sulle orgogliose capacità umane.
Ps. Sono in attesa dei risultati delle analisi del Coma_andante Schettino.  Glielo faranno l'antidoping, no?

mercoledì 11 gennaio 2012

Davanti alla signora...

... ognun s'inchina. E ognun vuole ripulirsi pure un pò.

La signora naturalmente è la morte. E anche Giorgio Bocca si è  dovuto inchinare. E anche ripulire, a quanto racconta Silvia Giacomoni, compagna di Bocca per molti anni, e sposa novella. Sì, perchè poco prima di morire, Giorgio Bocca, scrittore, giornalista, intellettuale, ex partigiano,  ha fatto la pace con il Creatore, si è riavvicinato alla fede e si è sposato in Chiesa. Non che Bocca, uomo intelligente, sia mai stato realmente lontano dalla fede, ma tra il dire e il praticare di solito c'è un bell'oceano di mezzo. Comunque, già nell'aprile scorso qualcuno si era accorto che il vento tirava da un'altra parte: "Della Costituzione italiana me ne frego. A me importa della costituzione morale. Credo di più al Vangelo che non alla Carta. Mi sembra più convincente, perché nel Vangelo c'è qualcosa di divino che nelle costituzioni liberali non c'è", diceva in un'intervista. E così, con un bell'Amen ha lasciato questo mondo.
Un libro di Pitigrilli
Ma prima di Bocca sono stati innumerevoli gli insospettabili che ad una ragionevole età hanno bussato alle porte del Paradiso: intellettuali scandalosi, comunisti magiapreti, tiranni, idoli del laicismo. Per esempio Oscar Wilde, Antonio Gramsci, Luchino Visconti, Renato Guttuso, Leonardo Sciascia, Pitigrilli, Antony Flew, Renzo Foa, e una schiera di tanti altri scienziati, artisti, professionisti... Fifa? Rimorso? Sensi di colpa? Spiegazioni che non spiegano.
Le profondità del cuore sono insondabili. Mi dispiace per la categoria, ma non c'è psicologo che sia in grado di comprendere (nel senso vero del termine) la dimensione religiosa dell'uomo. Si può studiare la manifestazione esterna del comportamento religioso, ma di ciò che accade all'interno della coscienza o dell'improvviso mutamento di una persona che fino ad un attimo prima scherniva i credenti e un attimo dopo cade in ginocchio a confessare i peccati di una vita, di tutto questo la scienza non può dire niente.
Oscar Wilde
Mi è capitato di osservare dei pazienti che, al termine di una psicoterapia ben riuscita, iniziavano una ricerca religiosa o riprendevano una pratica abbandonata da tempo. Come se la nevrosi, o la depressione, o altri disturbi fossero di impedimento alla dimensione religiosa. Una volta rimossi quegli ostacoli, la persona era libera di soddisfare anche le sue esigenze spirituali. In modo similare a quando il medico riesce a riportare il corpo in buona salute e poi in seguito a questo la vita psicologica rifiorisce. Salute del corpo, salute della mente e salute dello spirito sono in relazione tra loro, ma sono anche distinte e non sovrapponibili. Ci possono essere persone in uno splendido stato di salute fisica e psichica, ma che soffrono terribilmente perchè la loro vita non ha senso. Chiamare questa, depressione, credo sia un'ingenuità. E' uno stato che di psichico ha ben poco, è una lacerazione dell'anima che risiede oltre i confini del corpo e della mente.
Anche se viviamo in'epoca (la prima, senza dubbio) che ha dichiarato la morte di Dio, con le parole e con i fatti - 45 milioni di martiri cristiani nel XX° secolo - il fenomeno delle conversioni ci interroga e ci provoca, scompagina le teorie e stimola sempre nuove domande. 







mercoledì 4 gennaio 2012

L'analfabetismo del cuore

Non c'è dubbio che se l'educazione del cuore viene veicolata da "Tutti pazzi per amore" siamo messi male.
Ma anche un "Medico in famiglia", i programmacci di mtv, soap e fiction non sono ad un livello più alto.
La televisione, come la radio e gli altri media, ha una caratteristica (ovvia, ma poco pensata): deve tenere lo spettatore incollato davanti allo schermo, vuoi per motivi commerciali, vuoi per altre squallide ragioni. Quindi ogni situazione, immagine o dialogo proposti, non possono prescindere da questo scopo. Tutto è finalizzato a non far cambiare canale. Il che vuol dire che tutto ciò che viene rappresentato è esagerato, caricato, esasperato, intriso di provocazioni, sorprese, scandali, eccessi, frasi sceme (perchè devono essere capite subito anche dagli scemi), battutacce di livello infimo ecc, ecc. 
DI norma questo basterebbe per non fidarsi della rappresentazione della realtà che viene dai media. Ma c'è di peggio. Quando vengono presentate delle situazioni di coppia, di innamoramento, di abbandono, di tradimento, insomma tutto il sacchettello delle passioni umane, la distorsione comunicativa che proviene da tv e compagnia bella può fare danni ancora più grossi. Perchè va a colpire il profondo analfabetismo dell'amore di cui giovani e meno giovani sono ben provvisti. 
Qui la questione è importante, perchè l'educazione all'amore non può essere delegata ad altri se non alla famiglia. L'educazione dei sentimenti non è l'educazione sessuale. A far l'amore è buono chiunque abbia un mediocre stato di salute e gli ormoni ben disposti. Ma amare è un'altra cosa, più grande e più entusiasmante. Si apprende in famiglia, innanzitutto dall'esempio e poi col dialogo con i genitori. E se le famiglie non sono più capaci di fare questo, è un sintomo di malessere sociale, che va curato, ma che non cambia la realtà.  Comunque, immaginare la propria futura famiglia come quelle della televisione è un autentico suicidio del cuore. L'ABC dell'amore non sta nel piccolo o nel grande schemo, ma nella faticosa lotta quotidiana nel cercare il bene dell'altro.