venerdì 25 febbraio 2011

Per chi ama il bello

Leggo sul sito di Sandro Magister, vaticanista dell'Espresso un'incoraggiante notizia presa dal giornale  "la Provincia" di Cremona. Sembra che dal 12 marzo prossimo partirà sul canale 28 del digitale terrestre (TV2000) un nuovo programma, "La domenica con Benedetto XVI”. La cosa ìnteressante è che questo programma avrà come filo conduttore, il bello, in tutte le sue espressioni. Oltre a riprendere passaggi da riflessioni e discorsi di Joseph Ratzinger - che ricordiamo, è tra i maggiori filosofi e teologi del nostro tempo - si soffermerà in ogni puntata su siti artistici di grandissimo pregio e si potrà ascoltare musica gregoriana eseguita dai maggiori esecutori di questo genere nusicale. Insomma: bellezza per gli occhi, bellezza per le orecchie e bellezza per la mente. In questi tempi di brutture non guasta.

martedì 22 febbraio 2011

"Mare Monstrum"

La nave scuola Amerigo Vespucci
Una volta il Mediterraneo era il "Mare Nostrum", il nostro mare degli antichi romani. Oggi si sta trasformando in un mare dove stanno tornando a regnare i mostri dell'odio e della divisione. In molti paesi che vi si affacciano si è accesa la rivolta. Naturalmente non voglio analizzare quanto sta accadendo in Egitto, Libia, Tunisia, Algeria,ecc., perchè non ne ho la competenza. So però che a pochi chilometri dall'talia il mondo brucia. E so che anche nella nostra nazione non mancano gli incendiari. Basta vedere quante polemiche ha sollevato l'istituzione della festa del 17 marzo. Ancora a polemizzare sul risorgimento e sulla storia riscritta. Lo sanno pure i sassi che il risorgimento è stato ben diverso dalle versioni politicamente corrette che ci propinano. E' stato un movimento di pochi, di gruppi di potere, di logge massoniche, di influenze straniere. E' stato fatto con funzione anticlericale e perseguendo nuovi equilibri internazionali. Non è una novità. Ma l'Italia esisteva, comunque, anche prima, come lingua, religione, cultura, senso di appartenenza. Non sarà stato il risorgimento a darci una patria, nè saranno le polemiche sul risorgimento a togliercela. Credo che un sano senso d'identità, di fierezza e orgoglio nazionale non facciano male a nessuno, anzi. Forse se ci ricordassimo di più del "Mare Nostrum" ci sentiremmo un pò più patrioti e non soltanto quando gioca la nazionale.

mercoledì 16 febbraio 2011

Rispetto per le donne (ma solo quelle grandi)

Aricomincia Sanremo, e tanto per solleticare l'interesse e dare una spinta all'Audience che ti fanno? Appare sul palco la solita Clerici con la solita bambina bellina dagli occhioni grandi (che per di più è sua figlia). L'Antonella racconta alla figlia (ma naturalmente non a noi spettatori innocenti che stiamo aspettando di sentire qualche canzoncina) la storiella strappalacrime di quanto è stata donna felice quando è diventata mamma, di quanto lei (la piccola) è la principessa di mamma, di quanto lei (la mamma) era emozionata mentre lei (la piccola) stava nel suo (della mamma) pancino, ecc. ecc. Applausi, lacrime, fiori, alla faccia delle donne che non sono mamme o di quelle che pur essendolo non hanno il cachet milionario della Clerici a disposizione per 3, 4 figli da tirare su. Quella povera piccola usata per il suo bel faccino solo per aumentare gli ascolti. Due giorni prima un milione di donne era sceso in piazza per reclamare rispetto per la donna, ma nessuno protesta per quest'uso ai confini della morbosità dei bambini in tv. Si strappano le vesti per una Ruby che a diciassette anni e diversi mesi, con un corpo da donna, una faccia da stravissuta e un comportamento da esperta del settore va a letto con un potente probabilmente non per amore e nessuno contesta quest'uso strumentale dei bambini innocenti ed indifesi. La Clerici ha una certa esperienza in campo (vedi post precedente), ma adesso non deve andare a cercare fuori, bambini pronti all'uso ce l'ha in casa.

venerdì 11 febbraio 2011

Ordine

Ogni cosa  deve avere un ordine per riuscire a compiere la sua funzione.
Anche la vita della persona o della famiglia o dello stato deve esere ordinata. Ma che cos'è l'ordine? L'ordine non è rigidità di regole, schiavitù di abitudini, rinuncia alla creatività. L'ordine vuol dire organizzare tutto affinchè ogni cosa possa funzionare al meglio e raggiunga gli scopi per i quali esiste. Quindi ordine implica una visione finalistica, ovvero esiste una mèta e tutto deve concorrere al raggiungimento di quella mèta, Ogni elemento dell'insieme deve svolgere in modo corretto il suo pezzetto di lavoro affinchè l'intero corpo possa arrivare all'obietivo.
La fisica ci dice che l'entropia (ovvero il grado di disordine) aumenta nell'universo. Scopo della civiltà è opporsi al disordine, caotico e tendente alla frammentazione, attraverso un impegno per l'ordine, l'unità e la collaborazione. Possiamo dire che l'università dell'ordine è la famiglia. Il luogo dove ogni elemento  lavora in collaborazione con gli altri per l raggiungimento di uno scopo condiviso, che è la realizzazione e la felicità di tutti i suoi componenti. Purtroppo è difficile trovare famiglie ordinate, in cui ognuno ha il suo posto e svolge in armonia la propria funzione. Allora è importante, nella nostra vita e poi nell'ambiente in cui ci muoviamo, creare ordine, impostando il giusto equilibrio tra lavoro e riposo, tra ubbidienza e iniziativa, tra fondamentali e accessori, tra aspirazioni e senso di realtà.
Massimiliano Kolbe fece dell'ordine una guida della sua vita: "Conserva l'ordine e l'ordine ti conserverà".