venerdì 30 giugno 2006

Povero Piero, un'altra buona occasione persa

Piero Angela, ovvero quando il silenzio sarebbe d'oro. E invece continua a parlare. Come l'altra sera (il 28/6) a Super Quark, quando ha mandato in onda un documentario sulla gravidanza. Il documentario era bello, ma i commenti di Angela e dei suoi ospiti davvero fuori luogo. Diverse cose non mi sono andate giù. Innanzi tutto una bella bugia: secondo loro l'efficacia delle tecniche di fecondazione artificiale è maggiore di quella della fecondazione naturale, perchè molti concepimenti naturali finiscono in aborti spontanei (se la matematica non è un'opinione, circa l'85%). Falso, perchè in realtà sono circa il 30%. Secondo, l a gravidanza è stata mostrata totalmente medicalizzata, privata di ogni aspetto naturale e sereno, come se le donne non sapessero portare avanti una gravidanza e un parto senza l'aiuto onnipresente di un camice bianco. Terzo, il dare quasi per scontato (quindi per obbligato) l'uso dell'epidurale, tecnica anestetica da usare con prudenza e nei casi necessari, e invece presentata come un modo per togliere alla donna ogni dolore. E sia chiaro, sono le donne che hanno partorito naturalmente e che sono ben liete di aver sopportato il dolore del parto, quelle che hanno le maggiori perplessità riguardo l'epidurale . Insomma, le immagini della gravidanza sono state spettacolari e commoventi, ma l'uso distorto (e politico) che se ne è fatto è davvero da rigettare. Non pensavo di poter arrivare a dirlo, ma forse è preferibile l'Angela che ci vuol convincere che discendiamo dalle scimmie, dai pesci, o dalle iguane a quello che si occupa di bambini. Angela, lascia stare gli angeli.

mercoledì 28 giugno 2006

Mamma la Turco!

Il Ministro della Salute Livia Turco si preoccupa molto della salute. In modo particolare di quella dei giovani (e non solo) e delle donne. Infatti, per quanto riguarda la prima categoria, ha dichiarato che una quantità di cannabis pari a circa 40 spinelli dovrebbe essere lecita e rientrare nella modica quantità per uso personale. Salute, Ministro della Salute! Evidentemente i suoi consulenti le hanno detto che fumando quaranta spinelli nel giro di uno, due giorni, il fisico ne giova, la capacità mentale pure, le prestazioni cognitive anche, l'affettività gongola e i calli spariscono. Ben fatto, Ministro, la ringraziamo per come si preoccupa della salute nostra e dei nostri figli. Naturalmente la Melandri, Ministro dello Sport, si è accodata e ha approvato pure lei la brillante uscita della collega, ritenendo evidentemente che uno sportivo che non si fuma 40 spinelli, come farebbe a vincere le olimpiadi?
Ma l'utile contributo alla salute della Turco non finisce qui. Il Ministro (se non ci fosse bisognerebbe inventarla), è andata all'Ospedale S. Anna di Torino, dove sperimentano la pillola abortiva RU486. Silvio Viale, responsabile della sperimentazione, è attualmente indagato dalla procura di Torino perchè diverse donne - sembra una ventina - hanno abortito a casa, dopo aver preso la pillola in ospedale, in violazione della legge 194, che prevede che gli aborti avvengano in ospedale. Il Ministro ha detto: "La sperimentazione è corretta e non viola la 194". Nonchè: "Il ministro non interviene nelle questioni strettamente mediche. Sono i medici che devono esprimersi" e riguardo l'iniziativa della magistratura su Silvio Viale: ''La Procura farà il suo compito, io non giudico nulla". Però ha detto anche: "L' aborto non si fa a domicilio. Non può essere scelta nessuna metodica che consenta l' aborto per intervento terapeutico a domicilio. Deve essere fatto nella struttura pubblica. Mi sembra che questo sia ampliamente confermato nella struttura del Sant' Anna''.
Insomma, parole in libertà. La Turco è stata definita come "poco informata" persino dalla radicale Poretti, che ha dovuto ammettere che la caratteristica peculiare della pillola abortiva è proprio quella di far abortire in casa, facendo risparmiare parecchi soldini allo Stato. Bel rispetto della dignità della donna. Di fatto la filosofia è: "Ammazzalo a casa tua e non venirci a rompere in ospedale". Mi verrebbe da dire, ma se i soldini si risparmiassero eliminando qualcosa dello stipendio dei ministri non sarebbe meglio?
P.s Grazie a www.stranocristiano.it per il suo contributo di informazioni e commenti sul tema.

martedì 27 giugno 2006

Buttarsi nella mischia

Stavo parlando con una mia paziente di un atteggiamento - suo, ma anche di molti - quello di raccontarsi la vita invece di viverla. E' l'atteggiamento di chi fa lo spettatore della proprie emozioni, dei propri comportamenti, dei propri pensieri invece di esserne protagonista. Lei, la mia paziente, mi racconta in modo acuto e intelligente le sue esperienze quotidiane, le commenta, le analizza, ma sempre in modo distaccato, da fuori. E questo è il motivo per cui fin'ora ha fatto pochi progressi. Quello che le manca è parlare di meno e agire di più, salire sul palco e interpretare la vita piuttosto che stare in platea ad osservarsi. La sua paura è che, se dovesse cominciare ad agire con tutta se stessa - immergendosi completamente nella vita - potrebbe sbagliare e la responsabilità dell'errore sarebbe insopportabile per lei. Così, fino a questo momento ha preferito vivacchiare stentatamente, piena di rimpianti, piuttosto che confrontarsi con la realtà e assumersi il rischio di scelte totali e forti. La tentazione di sfuggire la realtà è per tutti (e le vie di fuga sono innumerevoli!), ma tutti siamo invece chiamati a confrontarci ogni giorno con essa, accettandone sfide e impegni.

mercoledì 14 giugno 2006

Ancora stress...

Un lettore mi accusa di essere stato un pò superficiale nel precedente post in cui, secondo lui, ho banalizzato il tema dello stress. E' chiaro che un argomento complesso come questo non può essere trattato in modo esauriente in un blog, che per sua natura richiede velocità, sintesi e immediatezza. Oltretutto, la mia intenzione non era quella di banalizzare un problema che per molte persone è serio e gravoso, ma quella di ironizzare su alcuni giornalisti che - nell'ignoranza degli argomenti su cui scrivono - demonizzano lo stress e lo tirano in ballo ad ogni stagione, per ogni motivo, quasi sempre a sproposito.
Comunque, visto che vengo sollecitato a riparlarne, ribadisco e chiarisco alcuni punti:
1. Lo stress, come l'ansia o la paura, purchè non superi certi limiti, è un fenomeno utile e benefico, perchè serve a tutelarci da carichi eccessivi di lavoro.
2. Se i limiti si superano non è colpa dello stress, ma la responsabilità è nostra, per non aver valutato correttamente i segnali d'allarme mandati dal nostro organismo e non aver saputo frenarci in tempo.
3. Le nostre risorse non sono illimitate, dobbiamo sapere quando è il momento di fermarci e di ricaricare le batterie.
4. Spesso il modo di ricaricarci è peggiore dello stress. Ad esempio, passare una notte in discoteca o fare quattro ore di fila per andare al mare, può essere più stressante di un normale giorno di lavoro. Molto più sana una passeggiata al parco o una seratina tranquilla con amici.
5. Fare un esame è particolarmente stressante solo se ci facciamo prendere dall'ansia della prestazione o dalla paura del fallimento. O se ne facciamo una questione di vita o di morte. Altrimenti è semplicemente un esame.
6. Riguardo l'accusa di banalizzare, io la chiamerei meglio una scelta di semplificare. La semplicità non è il semplicismo, è solo il togliere sovrastrutture, complicazioni e cumuli di parole da cose che di per sè sarebbero facilmente comprensibili se solo avessimo il coraggio di chiamarle con il loro nome. Ma lo sappiamo, il vecchio trucco di complicare le cose semplici è il modo migliore per far soldi e per per crearsi un alone di "Sapienza".

domenica 11 giugno 2006

Braccia rubate all'agricoltura

Oggi, sul sito dell'agenzia giornalistica Ansa un titolo: " UN MILIONE SOTTO STRESS PER GLI ESAMI DELLE MEDIE E LA MATURITA' ". Probabilmente lo stress (e forte) ce l'hanno quei disgraziati giornalisti che propongono certi titoli e certi articoli. Ma purtroppo è il periodo. Siamo a giugno, bisogna parlare degli esami, perciò 1 = lo stress degli studenti. Ma si comincia a sentire il caldo, perciò 2 = i consigli del medico per lo stress da cambiamento climatico. Già sono prossime le ferie e allora 3 = i consigli per la tintarella senza stress e 4 = per arrivare non stressati sulla spiaggia. Poi arriverà l'autunno e bisognerà parlare del 5 = stress da rientro, del 6 = stress da ripresa. Poi a Natale ci sarà lo stress 7 = di chi mangia troppo e quello 8 = di chi non può permettersi di mangiare. Seguirà lo stress 9 = da settimana bianca, 10 = da uova di Pasqua, 11= stress da allergie primaverili, ecc. ecc.
Strano che tra tante cause di stress non sia contemplato il sovraccarico da scemenze giornalistiche. Lo stress è vita, lo stress è semplicemente l'impegno dell'organismo per adattarsi alle necessità contingenti. Richiede energia? Certo che ne richiede, ma tutto richiede energia, anche mangiare caviale o dire alla donna di servizio di pulire casa. L'essere umano ha tutta l'energia necessaria per far fronte ai suoi compiti. E quando l'organismo è stanco basta ricaricarsi: silenzio, sonno, contatto con la natura, dialogo con persone care e, sopratutto, non prestare attenzione agli allarmi di certi giornalisti.

martedì 6 giugno 2006

Il futuro dell'uomo si gioca in famiglia

Il Pontificio Consiglio per la Famiglia ha diffuso un documento in difesa della vita e della famiglia. "Mai come ora l'istituzione naturale del matrimonio e della famiglia è vittima di attacchi tanto violenti", recita l'importante documento. Soltanto una famiglia formata da un uomo e una donna, "costituisce l'ambiente adeguato perché venga alla vita un nuovo essere umano, cioé un essere dotato di dignità e chiamato ad essere amato. La psicologia non può non essere d'accordo. Non si difende mai abbastanza la famiglia naturale, perchè - è vero - mai si visto un attacco così aggressivo, mirato, sincronizzato, violento contro la cellula della società come nei nostri tempi. E più i cittadini dichiarano con i loro gesti di amare la famiglia e la vita (ricordo l'esito trionfale del referendum dell'anno scorso, oggi calpestato da esponenti dell'attuale governo, ricordo a livello internazionale l'esiguo numero di matrimoni omosessuali rispetto ai numeri tirati fuori dai tromboni delle lobby gay), più i nemici dell'uomo cercano di distruggere la famiglia.
Non ripeterò mai abbastanza che la maggior parte dei problemi psicologici dei miei pazienti derivano da problemi familiari; che il 95% per cento dei tossicodipendenti che seguo proviene da famiglie problematiche. Ecco perchè Chi danneggia la famiglia è - consapevole o meno che sia - un nemico dell'uomo, della sua felicità, del suo futuro.

sabato 3 giugno 2006

Belli perchè ubbidienti

Questa settimana c'è stata la parata. Dei soldati, delle Frecce Tricolori, delle Fanfare dei corpi dell'Esercito. Io, per quanto conta la mia opinione, stimo e ammiro i militari. Soprattutto perchè hanno ancora il senso dell'obbedienza e dello Stato. Che sono ambedue cose importanti e utili all'essere umano. Si parla poco dell'ubbidienza, e quando lo si fa è soltanto per criticarla o ironizzarci sopra. Invece è una grande virtù. Quando penso all'ubbidienza mi viene sempre in mente un albero da frutto. Per ogni albero viene il momento di essere potato, ovvero di essere limitato nel suo sviluppo. Se un albero potesse decidere liberamente e si rifiutasse di essere potato, nel giro di poco tempo si inselvaticherebbe e non darebbe più frutti buoni e abbondanti. Invece, per fortuna, non può rifiutarsi, e così dopo la potatura diventa più bello, rigoglioso e ricco di frutti di prima. Anche le persone ogni tanto devono sottomettersi a ordini di altri. E' come una potatura al proprio libero arbitrio, alla libertà di scelta. C'è chi lo vive bene il momento di dire "Signorsì", e attraverso un gesto di ubbidienza si prepara ad un rigoglioso moltiplicarsi delle sue qualità, e c'è chi - invece - si ribella, scalpita, protesta, invoca la sua libertà. Così evita l'ubbidienza, fa come gli pare, e come premio diventa più bestia di prima. Qualcuno dirà: "Ma se mi chiedono di ubbidire a cose sbagliate?". Un consiglio: preoccupati solo di non fare cose contrarie a principi morali assoluti e condivisi. Per il resto, sopportare anche qualche piccola ingiustizia non è mai stato un grosso trauma psicologico per nessuno. Se non sei d'accordo, ubbidisci lo stesso ;-)