sabato 30 aprile 2011

AAA Cedesi Figli pura razza "British"

In caso di divorzio Kate Middleton perderebbe l'affidamento dei figli che avrà dal principe William: è questa una delle clausole del contratto matrimoniale sottoscritto dall'erede alla corona britannica e dalla sua futura sposa. I particolari sono rivelati dal quotidiano tedesco Bild.
Di tutto il resto, cerimonia, cappellini, ospiti (di riguardo o da ricovero), carrozza, ecc. se n'è parlato fino alla nausea. Invece vorrei soffermarmi sommessamente su questa clausola prematrimoniale, perchè da psicologo mi colpisce particolarmente.
Quando troppe bandiere rendono ciechi
Quanto firmato dalla futura sposa equivale a dire: Io, nel caso dovessimo divorziare, lascio l'affidamento totale dei figli, mantengo solo (bontà sua maestà) la possibilità di vederli, ma l'educazione, la responsabilità legale, le decisioni sulla loro vita, lascio tutto questo al padre. Madre non sono ancora, ma già, nel caso che le cose andassero male, io cedo i miei eventuali figli. Ora, io non mi sorprendo che la Corona Inglese richieda una clausola così crudele, la monarchia britanica ci ha abituati nei secoli a vederne di peggio. La cosa più dura da mandare giù è una ragazza che accetta di vendere i figli prima che siano nati, in cambio di un risultato che evidentemente a lei sembra molto più di valore della sua prole. Non si venga a dire che i due si amano e la sicurezza di rimanere uniti risolve da sè il problema. Primo, perchè se fosse così certa l'indissolubilità allora perchè il contratto? Secondo, perchè ciò che dal punto di vista legale può sembrare accettabile, dal punto di vista psicologico non lo è sempre altrettanto.
Affare di stato
Mettere delle condizioni a qualcosa che non deve averne è comunque un segno preoccupante. Una donna dovrebbe difendere i figli, prima ancora di averli, con scelte prudenti e oculate. Dovrebbe saper anche rinunciare se non ha sufficienti garanzie. Sposarsi con un uomo che già prima del matrimonio pretende l'esclusiva sui figli è piegarsi ad una violenza e farla subire ai figli. Sembra esagerato? Propondo un esercizio: chiudi un attimo gli occhi e pensa di scoprire nel fondo di un cassetto di casa un vecchio documento, firmato da tua madre. Lei dichiarava a tuo padre che nel caso si fossero separati avrebbe rinunciato a te e ti avrebbe affidato solo a lui.  Che effetto ti fa? Ti dà l'idea di affetto vero, di intenzioni oneste e libere, di un amore per te totale e incondizionato come uno si aspetta dalla proria madre? Pensaci.

lunedì 18 aprile 2011

Una bella esperienza di condivisione

L'8 aprile u.s. si è tenuto l'incontro di cui avevamo anticipato il programma: Con i figli, conflittualità di copppia e opportunità educative". L'evento ha avuto un'ottima partecipazione e un riscontrro positivo da parte di tutti i presenti. Segno questo di un reale interesse dei genitori a comprendere sempre meglio la situazione dei figli quando la famiglia si trova in situazione di crisi e separazione.
Il primo frutto del convegno è il percorso in sette incontri: "Training Familiare", che inizierà a breve e fornirà ai genitori gli strumenti per qualificare il proprio ruolo educativo e potenziare le proprie competenze.
Come Presidente dell'Associazione Kriterion voglio ringraziare tutti i presenti, i colleghi che hanno contribuito con i loro interventi appassionati alla buona riuscita della giornata, l'ideatrice della giornata Dott.ssa Filippelli e - ultimi nella lista, ma primi nell'aiuto concreto - chi ci ha sostentuto fattivamente con partecipazione convinta e sostegno tangibile: l'Onorevole Olimpia Tarzia, Presidente della XIV Commissione Consiliare Permanente della Regione Lazio  e Presidente Movimento PER Politica Etica Responsabilità. E l'Onorevole Ludovico Maria Todini, Consigliere dell’Assemblea Capitolina. Ad  entrambi, alla Presidenza del Consiglio regionale del Lazio che ci ha onorato con il suo patrocinio e il suo contributo, ai consiglieri del 4° Municipio Tancioni e Arista che ci hanno assistito sul campo vanno tutti i nostri più sentiti ringraziamenti.

lunedì 4 aprile 2011

Adìos Mister Bean









A 54 anni toglie il disturbo. Zapatero, il premier di Spagna, amato e venerato da tutti i laicisti e i liberi pensatori, dopo aver messo in ginocchio l'economia spagnola, aver aumentato il precariato in una dimensione sconosciuta in Europa, aver sparato alle barche dei profughi, aver  lavorato per il matrimonio dei gay, l'estensione dell'aborto e l'accorciamento del divorzio, insomma dopo aver prodotto una serie di risultati che in confronto Nerone sembra un boy scout, Zapatero annuncia il suo ritiro. Per vergogna di quello che ha combinato? Per godersi i suoi risparmi? Per evitare la lapidazione? Probabilmente perchè ha finito il compito assegnatogli. Ha corrotto il tessuto sociale spagnolo, ha demolito l'istituto familiare, ha favorito milioni di aborti, ora qualcuno avrà detto "Bravo ragazzo, il tuo l'hai fatto,   non sei come quello sfaccendato di Pannella, che alla sua età  ancora sta lì con le sue esternazioni e i suoi bavagli, tu meriti la gloria e l'uscita alla grande dal palcoscenico". Così ce lo leviamo dai piedi, ma la terra su cui ha appoggiato i suoi di piedi odora di fango.