domenica 28 febbraio 2016

Piccioni e piccioncini

Viviamo davvero in un mondo in cui il rovesciamento dei valori ha raggiunto l'acme. Ciò che è nero viene definito bianco per legge e coloro che volano vengono accusati di strisciare.

mah...
Le due notizie di oggi:
1. Nichi Vendola, politico comunista, omosessuale dichiarato, ha sborsato 135000 euro per portarsi a casa un bambino ottenuto con lo sperma di un altro uomo e l'utero di un corpo di donna, il tutto organizzato in America, il paese del progresso.

2. Cracco, famoso chef allievo dell'ancor più famoso Marchesi, è stato denunciato da una lega di animalisti per il grave peccato di aver preparato un piatto a base di piccione.

Non sappiamo più capire qual'è il male e qual'è il bene



«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

venerdì 26 febbraio 2016

E' l'amore che vince

 Così ce l'hanno fatta. Il decreto sulle unioni civili è passato al senato e certamente ora potrà passare alla camera. 
Ewwiva! Renzi dice che ha vinto l'amore, Evviva.
Renzi sedicente cattolico, sedicente perchè se lo dice da solo, anzi se lo racconta davanti allo specchio di legno. 
Renzi ha fatto qualcosa che nessun cattolico, nè nessuna persona che desidera che vinca l'amore  si sarebbe mai sognato di fare. 
Renzi innanzitutto è andato contro ciò che insegna da sempre la morale cattolica: l'omosessualità è un comportamento intrinsecamente disordinato; Renzi inoltre si è fatto strumento di piccoli circoli di potere che hanno comandato che si approvasse in Italia questa legge; Renzi, non eletto dal popolo, ha coscientemente calpestato la volontà popolare manifestata al Circo Massimo; Renzi ha usato strumenti parlamentari al limite dell'abuso per forzare l'approvazione di questa legge; Renzi ha lasciato alla magistratura la possibilità di dare bambini in adozione agli omosessuali, con tutto quello che, già prevediamo, succederà. Renzi ha tradito il suo ruolo e il suo mandato e ha seppellito definitivamente la sua coscienza.
Cosa c'entrano le unioni civili con l'amore? Lo capisce solo lui (e nemmeno Platinette, per dire). Le unioni civili c'entrano col capriccio, con la demagogia, con la politica di distruzione della famiglia, con la falsificazione della verità, certo. Con l'amore? Boh.
Ma Renzi dice che ha vinto l'amore. Evviva. Se questo è l'amore che ha in mente Renzi compiangiamo la moglie.

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E' l'amore che vince
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Una domanda di   Adinolfi (dal suo profilo Fb):
Ci sarebbe il Quirinale. Di Sergio Mattarella mi fido un pizzico di più e gli chiedo rispettosamente come possa non ravvisare estremi di incostituzionalità plateali in una normativa che assegna il diritto alla reversibilità della pensione, alla successione testamentaria, all'utilizzo del cognome del partner solo a 7.500 coppie omosessuali attualmente conviventi con 529 minori e non alle novecentomila coppie di fatto eterosessuali con settecentomila bambini che sono totalmente escluse da questi pletorici "nuovi diritti". (...) Se muore un gay il compagno prende la sua pensione, se muore un uomo che con una donna ha fatto tre figli e ci vive insieme da trent'anni, la donna non può accampare alcun diritto.
E' pensabile costituzionalmente questa unione civile riservata ai soli omosessuali, presidente Mattarella? E il criterio di uguaglianza solennemente sancito dall'articolo 3 della Costituzione che fine fa? E' davvero così meritevole di discriminazione, ormai, non essere omosessuale?
MARIO ADINOLFI

Una riflessione di Cascioli con i ritratti dei maggiordomi

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

domenica 14 febbraio 2016

Pensieri serali di UNO

Risultati immagini per clistereStasera mangio vegano. Poi faccio meditazione buddista. Mi rilasso con le campane tibetane. Accendo dei bastoncini d'incenso profumati all'olio essenziale di karkadė. Il mio spirito non giudicante ha urgenza: espongo alla finestra nastrini arcobaleno, linko un post alla lega della liberalizzazione della monta transgender tra barboncini extracomunitari. 
Mi sento civile e democratico, avvolgo il mio cuore tra le pagine accoglienti di Repubblica, sento su di me l'alito benedicente di  Che Guevara e Gandhi. Come sono illuminato, io, spirito liberale in questo mondo così noioso...
Sono una scintilla dello Spirito. Io vengo dall'assoluto e rappresento l'assoluto. Io credo in me e anche me crede in io. Credo talmente in me che adoro ogni parola che dico. E quando dico una parola quella parola mi istruisce. Ma se mi istruisce istruisce il me che l'ha detta, e se l'ha detta vuol dire che il me già la sapeva. 
E allora, perché parlo? Parlo perché è un mio diritto, ecco perché. Un diritto che è basato sul fatto che ogni essere ha diritto di esprimersi. Ma sono un essere o sono un'emanazione dell'essere? E se sono un'emanazione l'emozione è mia o dell'essere di cui sono emanazione? Forse l'incenso non era proprio naturale, comunque so che devo sentirmi bene. Lo so perché lo dice l'Oms e lo dice anche il mio psicoanalista. Junghiano. 
Ci mancherebbe pure che parlassi con un prete.
Brutta gente i cattolici, mangiano, bevono, ridono, si accoppiano e si sentono diversi dalle marmotte, frequentano gente brutta e sporca che non legge Siddartha. A mala pena sopporto quelli progressisti, che  votano a sinistra e non hanno bisogno di sentirsi perdonati.
Meno male che domani vado a teatro. Col mio compagno/a, ora non ricordo. I sogni vanno vissuti, niente di meglio del teatro sperimentale per sfuggire dalla vita e coltivare i sogni. Se sogno non sono triste, posso continuare a leggere Repubblica e sentirmi illuminato. 
Forse è il caso di un bel clistere depurativo.

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

martedì 9 febbraio 2016

La vera posta in gioco

 I problemi del nostro paese sono tanti e seri. Ma i politici dedicano tutti i loro sforzi a imporre contro la volontà popolare una legge che praticamente ha lo scopo di distruggere l'unicità della famiglia e di fare un uso nazista del corpo della donna e della vita dei bambini.
 Contro questa legge si è espresso un'enorme rappresentanza di cittadini italiani, circa due milioni, punta di un iceberg molto più grande di oppositori.
I politici hanno accusato il colpo però cercano in tutti i modi di andare fino in fondo ai loro nefasti progetti, ma c'era da aspettarselo. Abbiamo una ricca e viziata classe politica che non è stata eletta, ma imposta dai poteri forti sotto la spinta di ricatti economici, sai che gliene mporta del popolo visto che loro devono rendere conto non al popolo ma alle lobbies...
Tra i trucchetti sporchi messi in campo da lor signori c'è l'uso dei mezzi di comunicazione di massa oltre ogni decenza e pudore. Proprio dopo il Family Day e il suo innegabile successo, in tutte le televisioni e i giornali c'è stato un fiorire di programmi e articoli a favore delle coppie omosessuali. Non c'è stato giorno in cui a 360° su ogni canale non apparisse qualche spot a favore delle coppie tenere e tanto buone, o qualche dibattito (pestaggio) in cui si cercava di creare trappole per  Adinolfi, Miriano, Gandolfini, D'Amato, insomma ai protagonisti della memorabile piazza italiana a favore della Famiglia. Vedendo questo violento lavoro di condizionamento ideologico e manipolazione mentale organizzato, si sono potute notatare alcune cose. Quella più eclatatante è l'assoluta sincronia tra tutti gli organi di comunicazione. Tutti hanno parlato la stessa lingua e usato lo stesso stile. Nessuno può negare che abbiamo assistito ad un ordine di scuderia ben organizzato. Al di là del colore delle tv e dei giornali, al di là dei loro proprietari, magari in pubblico anche nemici tra loro, abbiamo sentito la Mano del Potere, cioè un'autorità che non si discute e  che ha ordinato. E tutti si sono allineati. E l'ordine è stato: "Facciamo entrare nella testa degli italiani che l'amore omosessuale è normale, anzi migliore  e più tenero di quello tradizionale. Rendiamo normale negli occhi dei bambini che guardano la televisione una famiglia omosessuale. Prendiamo in giro, demoliamo, isoliamo chi difende la famiglia tradizionale che si ostinano a chiamare Famiglia". La Mano del Dittatore si è mossa, tutti i giornalisti, i rogrammatori, i direttori di rete hanno ubbidito. Alla luce di quello che si sta vedendo e sentendo, quello che poteva una volta sembrare un pensiero complottista si è incarnato sotto i nostri occhi in maniera inequivocabile. Siamo sotto una sorta di dittatura del pensiero (quella che Benedetto XVI chiamava la dittatura del relativismo) e i mezzi di comunicazione di massa sono  telecomandati al bisogno. 
L'altra cosa che si è notata è l'indifferenza per argomenti importanti che davvero interessano i cittadini. Se tutto questo movimento di energie e soldi fosse stato utilizzato per tentare di risolvere i problemi veri del Paese avremmo davvero iniziato a fare la politica che ci si aspetta, invece tutti a darsi da fare per portare avanti una legge che risulta solo nociva e controproducente. Allora ci domandiamo: Perchè? Perchè il Potere ha messo in campo un'offensiva così poderosa senza timore di far capire quanto i mass media siano tutti obbendienti strumenti a sua disposizione? Evidentemente perchè la posta in gioco è troppo grande. Qualcuno ha pensato che se sulla famiglia cade l'Italia, sede dell'unca forza davvero eversiva, la Chiesa Cattolica, con il suo minaccioso libero pensiero che esprime la bellezza e l'unicità della famiglia, la partita è vinta. A Lorsignori di fare il regalino di Pasqua agli omosessuali non gliene frega nulla, quella che a loro interessa è distruggere la Famiglia. Perchè la famiglia è l'unica e vera difesa rimasta contro il Potere. Perchè senza famiglia (ricordiamo che se tutto può essere famiglia allora nulla è più famiglia) l'individuo è completamente alla mercè dell'autorità. Niente di nuovo: tutti i dittatori quando hanno preso il potere hanno cercato di mettere le zampe sulla famiglia, riservandosi l'educazione dei figli e minimizzando il ruolo dei genitori. Ma qui non si tratta di una dittatura di destra o di sinistra, qui si tratta di un nuovo e definitivo potere globale internazionale che raccoglie e controlla i vari poteri forti, economici, bancari e governativi. Che questo non sia complottismo si evidenzia scorrendo i nomi di chi fianzia la lobby gay, o osservando come abbiano messo in ginocchio la Barilla (non il droghiere sotto casa) con il ricatto, di come un gigante come Ikea (che ci ha perso come clienti) in quattro e quattr'otto ha reagito al Family Day.
Di fronte a questo gigantesco spiegamento di forze che, ripetiamo, non ha come obiettivo il bene degli omosessuali, ma il male della Famiglia (non per niente al Family Day hanno aderito numerosi omosessuali di buon senso), non ci sono ricette politiche da mettere in campo. E' necessario però ribadire la propria fiducia della Famiglia come cellula fondante e insostituibile della società, la fiducia nel ruolo dei genitori,  senza compromessi o cedimenti. Chi crede preghi, chi non crede urli, ma sia chi crede che chi non crede sia consapevole di una sua responsabilità storica da cui non può prescindere.

 «In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

sabato 6 febbraio 2016

NAZISTI 2.0

I FIGLI NON SONO UN DIRITTO. E chi dice il contrario è un nazista.
 Il perchè lo capirebbe anche un sasso, ma pare che oggi di "pensatori" con il brecciolino al posto del cervello ce ne siano parecchi in giro. 
Un figlio non è un diritto perchè se lo fosse vorrebbe dire che un uomo o una donna possono utilizzare a proprio piacimento un altro essere umano. E questo è nazismo (o comunismo, come si preferisce, lo schifo non ha colore), è dittatura, è barbarie.
Un figlio non è un diritto. Mai. Per nessun motivo. E dire che si ha diritto ad un figlio quando c'è l'amore non giustifica, anzi: proprio perchè c'è l'amore le persone vanno rispettate nella loro libertà e non si pssono considerare dei diritti.

Se un figlio fosse un diritto, questo aprirebbe la porta ad un uso indiscriminato dell'essere umano, visto in maniera utilitaristica e non come valore in sè.
Allora, se non un diritto cos'è un figlio? Un figlio è un dono. E' qualcosa che non si merita, ma arriva. E quando arriva si deve cercare di fare del proprio meglio per educarlo, cioè renderlo un essere libero e indipendente. Tutt'altro che lo strumento del piacere e del sollazzo dei genitori, come recentemente ha detto quel miracolato di camorra di Saviano. Anzi, visto che (raccontano) Saviano è piuttosto bravo a  copiare cose scritte da altri, almeno copiasse cose intelligenti.
 Un figlio non è un diritto, è una gran fatica e un gran dispendio di energie. E' l'espressione della follia dell'amore che crea esseri liberi a tal punto da poter voltare le spalle ai genitori se ne hanno voglia.
Nemmeno la famiglia è un diritto, o quanto meno non per tutti. E' la scelta concessa ad un uomo e una donna di fare un'altra follia: impegnarsi ad amare (cioè a reciprocamente servirsi) per tutta la vita nella buona e nella cattiva sorte in uno spirito di apertura (ma non di pretesa) alla generazione per essere la cellula fondamentale della società, per garantire alla società la sua rigenerazione e durata nel tempo. Anche quando la società è governata da esseri meschini, cattivi e corrotti che passano il tempo a sputare sulla famiglia dall'alto dei loro troni traballanti e a concedere il lasciapassare di famiglia a chiuque cerchi orgasmi capricciosi e orsetti da spupazzare.


«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

mercoledì 3 febbraio 2016

Anticoncezionali per la mente

Averne di concetti antropologici...!
 "La madre è un concetto antropologico...". Poveretto, chi pretende di insegnare agli altri non ricorda nemmeno che la parola "Concetto" deriva dal latino "Concipere" cioè "Concepire", proprio ciò che rende madre una donna. Senza madre non c'è concepimento, quindi nessun concetto (=concepito) viene al mondo, esattamente come le teste di certi che vanno in tv a parlare di famiglie gay, non riescono nemmeno a partorire un pensiero sano...



«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

martedì 2 febbraio 2016

Un ponte verso la realtà

 Esiste la realtà esterna, cioè le cose così come sono, e la realtà interna soggettiva, cioè il mondo come noi lo percepiamo, o lo sogniamo, o  ci illudiamo che sia.

Una persona ha l'obbligo, se vuole realizzare pienamente se stessa, di adeguarsi alla realtà esterna ed  uscire dal mondo soggettivo che spesso inganna, tradisce e crea patologie. Più una persona è sana e matura e più è in grado di percepire le cose così come sono e di adattarsi a loro, anche se si tratta di una realtà sgradevole. 

Non è sempre facile compiere l'operazione di adeguamento alla realtà, soprattutto quando questa non piace, per questo si cercano strategie diversive di ogni tipo e arriviamo a raccontarci vere e proprie balle alle quali ci sforziamo di credere, ma tutto ciò diventa una vero e proprio disturbo.

La famiglia è il luogo dove il mondo immaginato (le favolette infantili) diventa poi una storia condivisa (il dialogo in famiglia) e poi infine realtà individualmente "metabolizzata". Dove la famiglia non è in grado di essere una buona scuola di realismo e adeguamento al vero la psicoterapia viene in soccorso per fare da ponte transitorio tra la persona e ciò che è. Accompagnando il percorso di uscita dal proprio io verso il mondo concreto.

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)