giovedì 28 marzo 2013

Sono un torturatore? Chiedetelo all'ONU

 «Report del relatore speciale sulla tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti». Questo titolone indica un documento presentato  durante la ventiduesima sessione del Consiglio dei diritti umani dell’Onu.
In tale scritto, tra le varie cose più o meno condivisibili, si valuta positivamente considerare "tortura" il comportamento di chi rifiuta la richiesta di una donna di abortire. Non praticare un aborto sarebbe dunque una forma di tortura inflitta ad una donna.    
Curioso. Uccidere un bambino è diritto di una donna, rifiutarsi di assecondare questa decisione è una tortura. Il mondo si sta capovolgendo. Tra un pò mangiare una pizza con gli amici diventerà un simbolo di violenza contro i venditori di riso alla cantonese, giocare a calcio sarà perseguito come aggressione alle formiche del campetto...
Io amo le cose diritte, l'ordine del pensiero e la chiarezza della verità: la vita è sacra, eliminare una vita è un'uccisione, dire che farlo è un diritto lo ritengo uno sbaglio. Sarò un torturatore? Nessuna delle mie pazienti che hanno abortito si è mai sentita maltrattata o offesa per questo, semmai compresa  e accolta nel suo dramma, ma il rispetto della persona non elimina il rispetto della verità. E chissenefrega dell'ONU.



«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

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