martedì 22 novembre 2011

Bricolage: come costruire un caso e vivere felici (a parte i genitori)

Un lavoretto facile facile e di soddisfazione:
Prendere una famiglia dove - per una serie di motivi, per lo più indipendenti dalla volontà dei genitori - mancano le regole e la disciplina, il papà e la mamma sono occupati a mandare avanti le cose, c'è troppa televisione e videogiochi, e poco silenzio e dialogo. In breve tempo otterremo un figlio aggressivo, agitato, maleducato, schiavo della televisione, che dorme poco e si nutre male. 
Prendiamo ora un o una "Specialista", che dopo accurata riflessione, invece di suggerire alla famiglia quei piccoli cambiamenti che potrebbero risolvere il tutto, appiccicherà sul bambino, come un'etichetta sulla fronte, una bella diagnosi.  Magari una delle tante malattia di moda per l'età evolutiva.
Fatto questo primo, essenziale passo, consultiamo ora un secondo "Specialista",  il quale suggerirà di "curare" il pargolo con opportuno trattamento farmacologico, meglio se l'ultimo psicofarmaco uscito. Ergo, se va curato vuol dire che è malato. Se è malato vuol dire che è lui ad avere il problema. Adesso è tutto chiaro.
Ora prendiamo una scuola elementare, dove il bambino ovviamente fa fatica ad ambientarsi perchè (cosa strana per lui) bisogna stare seduti al banco e mancano pure i cartoni. La dirigente è caricata del problema di fornire al bambino con la Malattia sostegno, accoglienza, e piena integrazione. Il tutto pena un'immediata denuncia.
Prendiamo infine un'equipe che si riunisce periodicamente per valutare il caso e in un'ottica di "sinergia" (non vuol dire niente di più che unire le forze, ma fa più fico), seguirà il bambino, finchè non crescerà e avrà conquistato ampiamente la patente di "Malato", che si terrà stretta per tutta la vita insieme alla sua scatola di medicine. E il "Malato" resterà sulle spalle della famiglia, alla quale nessuno avrà realmente dato l'aiuto di cui aveva bisogno, e che sarà sempre quella che porterà il peso più grande del problema (il cetriolo torna sempre dall'ortolano).
Conclusioni: Ora che abbiamo così ottenuto un bambino problematico potremo utilizzarlo nell'interesse di tutti. Esso servirà infatti:
a) Alla specialista numero uno, per poter sfoggiare una diagnosi di cui non si sentiva affatto il bisogno, ma che fa tanto professionista;
b) Allo specialista numero due, per poter ottenere "l'effetto stregone" ("Io, bravo uomo-medicina, dare pillola, tu guarire");
c) Alla casa farmaceutica, che avrà vinto un altro cliente / dipendente (win for life!);
d) Alle insegnanti, per avere un alibi sempre utile: "E' vero che gli alunni non sanno leggere, scrivere e far di conto, ma la colpa è del bambino Malato che non ci ha permesso di svolgere il programma";
e) All'equipe, per raccogliere dati statistici sulla diffusione della Malattia;
g) ...E anche a me, che così potrò scrivere un altro velenoso post su quello che vedo in giro.

n. b. 1 Tutto ciò con estremo rispetto per chi soffre - anche se talvolta per gli errori degli altri - e per le tante insegnanti e  i tanti specialisti che invece svolgono con professionalità il loro lavoro.

n.b. 2 Chi è interessato a capire come secondo alcuni funziona l'invenzione delle malattie può leggere qui qui

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