Purtroppo sono tante le storie di donne maltrattate e uccise dagli uomini. Politici e giornalisti, al solito, quando non riescono a comprendere un fenomeno e a gestirlo, l'unica cosa che sanno fare è attribuirgli un nome. Che non dice niente (ed è il male minore), ma soprattutto confonde e inganna.
Uno sculaccione da piccolo, evita una bestia da grande |
Femminicidio è un'espressione idiota, come molte altre inventate dai nostri ignoranti non-eletti. Non si tratta di crimini perpetrati con l'intenzione di far fuori una donna in quanto donna, allora quelli si potrebbero chiamare feminicidi con buona ragione. Le donne muoiono semplicemente perchè dicono "no" ad un uomo che invece pretende un sì. Questo non è femminicidio, è altro. E' l'esito finale di un processo di disgregazione del maschio, privato di virilità, cioè di forza d'animo, autodisciplina, senso della realtà e capacità di accettare le frustrazioni. La virilità in un certo modo appartiene sia ai maschi che alle femmine; consiste in una capacità di stare al mondo perseguendo i propri obiettivi liberamente scelti, ma nel rispetto della realtà. La quale realtà si concretizza anche nell'accettazione delle inevitabili sconfitte, delle proibizioni, dei no, della rinuncia a qualche eccessiva speranza. Dobbiamo riconoscere che le donne hanno mantenuto una certa dose di virilità, molti uomini se la sono lasciata scippare da un'educazione familiare e sociale che li ha resi degli eterni pupi. I pupi, si sa, sono bambolotti carini, ma sono anche gli esseri più egoisti, narcisisti e egocentrici che esistano. Un pupo in certi momenti potrebbe ammazzarti di fronte ad un no. Se non lo fa è solo per l'incapacità di concretizzare la sua rabbia. Il pupo adulto, la capacità ce l'ha, eccome. E infatti, coloro che non hanno avuto un'educazione autorevole che li conducesse dallo stato di pupi a quello di adulti virili, non sono in grado di accettare le frustrazioni. Possono uccidere.
La brutta invenzione grammaticale "femminicidio" serve a nascondere la verità impronunciabile: Quando si distrugge la famiglia, questi sono i risultati.
«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)
Nessun commento:
Posta un commento