martedì 28 aprile 2015

Il pensiero breve

Il divorzio breve è legge. Una delle tante leggi che dimostrano come l'uomo stia camminando su un percorso totalmente distante dalla realtà. 
La realtà dell'anore è fedeltà indissolubile, perchè legata al bisogno più profondo e devastante dell'animo umano, cioè quello di essere amato in modo esclusivo e totale, unico e irrevocabile, fedele fino la morte. Questo bisogno viene garantito e soddisfatto solo ed esclusivamente dal matrimonio, che crea - in modo esplicitamente espresso e socialmente definito - una realtà cmunitaria libera e vitale. Scopo della società è favorire il matrimonio e garantirne le condizioni per una sempre migliore realizzazione. Qualsiasi cosa vada in senso contrario è negazione della realtà, della vita, dei bisogni primari dell'essere umano.
Gli sciocchi presentano il divorzio breve come ulteriore traguardo di civiltà, ma è solo un rimboccarsi la lapide addosso.

Ma la poltrona se la vogliono sposare tutti e per sempre




«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

martedì 21 aprile 2015

Qualcosa non ha funzionato

Allora, per vivere a lungo e in buona salute bisogna:
Clemente Vismara
Mangiare molta frutta e verdura, fare movimento, non fumare, bere poco e buono, esporsi al sole con intelligenza, dormire un numero sufficiente di ore, fare vita sociale, essere ottimisti, camminare all'aria aperta, tenere il cervello attivo, aggiornarsi, controllare il peso, fare un check up annuale, dedicarsi a qualche hobby, curare l'igiene personale, respirare correttamente, coltivare interessi, leggere, dedicarsi all'arte, concedersi qualche regalino, non usare l'ascensore ma fare le scale a piedi.
Chi per tutta la vita farà questo avrà discrete possibilità di morire di vecchiaia, con poche rughe, con i muscoli ancora tonici, circondato da mogli, amanti, figli, nipoti e notai, con la mente così lucida da potersi chiedere, mentre chiuderà gli occhi: "Mi sa che mancava qualcosa...".


«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

martedì 14 aprile 2015

Persone

Noi uomini siamo tutti uguali, stiamo tutti nella stessa barca e condividiamo lo stesso destino, ma ognuno vuole essere amato in un modo unico. Questo perchè ogni uomo non solo è un essere umano, è una persona.




 

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

sabato 11 aprile 2015

L'importante è blindare

A Milano, dentro il palazzo di giustizia, indubbiamente hanno sparato. E' stato un imprenditore. Per vendetta, per altro, per niente, chissà. Comunque tre morti ci sono stati.
I commenti dei giorni successivi hanno ruotato in fondo intorno ad un unico tema: una falla nella sicurezza, controlli scarsi, un difetto nella vigilanza. Mi verrebbe da dire, ma questa gente vive nella realtà o nella fantascienza? Ma davvero questi commentatori, politici, giornalisti, pensano possa anche solo ipotizzarsi un livello di sicurezza impenetrabile?  Lo sappiamo tutti, perchè tutti qualche volta nella vita siamo entrati in uffici pubblici, anche importanti o delicati, che all'ingresso spesso ci sono metal detector guasti, che la vigilanza qualche volta latita, che chi dovrebbe vigilare magari legge la Gazzetta dello sport invece di sorvegliare il passaggio. Ma anche se tutto funzionasse perfettamente, la sicurezza non sarebbe mai garantita realmente, perchè, come nelle nostre case un ladro se vuole entrare entra, un amministratore se vuole rubare ruba, un assassino se vuole uccidere uccide. Oltretutto, se anche tutto funzionasse alla perfezione come pretendono i cervelli annacquati di questa gente, i signori giudici (o chiunque altro il Sistema voglia proteggere) rimarrebbero blindati dentro il loro Fort Knox, ma fuori l'odio e la follia rimarrebbero tali e quali. Le pallottole in questo caso non colpirebbero i notabili, ammazzerebbero poveracci, ma per quanto mi riguarda, tra cittadini normali e giudici la differenza è solo la toga che indossano e il ruolo che svolgono.
Ridurre tutto ad un problema di sicurezza o di ruolo della vittima vuol dire quindi sviare la riflesssione dal vero problema: che molte persone hanno superato il limite di guardia, quello che distingue un uomo dotato di autocontrollo, da una bestia irriflessiva e assetata di sangue. Che sia dovuto a cocaina, a impazzimento, alla paura di finire per strada dopo aver maneggiato soldi a palate o a mille altre ragioni, la storia di Milano non può diventare solo una corsa alla responsabilità del sorvegliante. Nella nostra società l'uomo non si percepisce più come essere dotato di dignità e di valore assoluto, perchè la nostra società è diventata profondamente antiumana, ha calpestato la vita e rifiutato ogni legge naturale. La conseguenza è che le persone sono perennemente a rischio di comportamenti antiumani, barbari, folli. Non è una questione che riguarda la psichiatria, anche se - certo - tutto questo conduce a scompensi mentali. Non riguarda nemmeno la tossicologia, anche se molti casi di cronaca si spiegano con l'uso di droga o alcool.  E' una situazione che può essere compresa con uno sguardo globale, distaccato dalle contingenze, filosofico.

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

mercoledì 8 aprile 2015

Korto circquito

Bene, il sole è caldo. Penso,  o almeno questo è il mio pensiero. Insomma, credo, poi domani non lo so. Ma non pretendo certo di imporre la mia opinione. Se secondo te è diverso, va bene, anzi, è bella la diversità, insomma, siamo o no in democrazia? Cioè, basta con l'intolleranza, con chi vuole imporre le sue idee. Ognuno è libero di pensare come gli pare, no? Certo, la Roma non si discute, però la Roma è la Roma, mica la Lazio. Allora se uno pensa che la Lazio...  gli spacco la faccia, ma mica perchè, ma solo che la Roma è 'na fede. Allora la fede non si discute, la fede è fede. E se nascevo in una famiglia laziale? Avevo un'altra fede? No, la Lazio non è una fede, è na stronzata. Si, ma per il laziale non è così, dice. E allora ammazziamoli tutti sti laziali. Così almeno possiamo tornare ad essere comprensivi, tolleranti, di mentalità aperta. Bravo, per la democrazia si sopporta pure la strage. Costa tanto essere gente libera, però l'importante è il dialogo. Aho!

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

domenica 5 aprile 2015

E il pilota è andato fuori di capoccia

Bonne nuit, laicité
Sulle alpi francesi si è abbattuto l'aereo, portato verso un fatale schianto dal pilota depresso barricato dentro alla cabina.
Sulle città francesi  si è schiantata la ragione, portata verso un fatale disastro da due politicanti depressi, uno socialista e una ecologista, che hanno chiesto che vengano rimossi dai nomi dei comuni francesi ogni riferimento ai santi.
Quando una persona rimuove dalla sua memoria, in una specie di Alzheimer ideologicamente indotto, ogni riferimento alle proprie radici, vuol dire che sta morendo.
La Francia laicista, massonica e autolesionista, si sta producendo ultimamente in numeri da circo della disperazione: i blasfemi vignettisti fatti santi e i veri santi fatti demoni.
Quando un paese sega le ali sulle quali ha volato alto per secoli non può che entrare in un avvitamento mortale. Buon riposo, Francia.

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)