giovedì 14 agosto 2014

Pantani, Williams e altre tirate


Pantani, Robin Williams, quanta ipocrisia. Depressi, infelici, tormentati, sensibili, geni dolenti... e poi quasi per una piccola distrazione, cocainomani. La realtà è che Pantani - lo dice il suo medico - pippava coca in dosi industriali. Un etto a settimana,  un aspirapolvere. Robin Williams oltre alla coca anche l'alcol. E come loro una serie lunghissima di personaggi stroncati giovanissimi o meno giovani. Una lunghissima striscia di polvere color sangue.
Molti pensano che la droga, in modo particolare la cocaina, sia la modalità sbagliata di combattere la depressione e il disagio di vivere. Questa spiegazione è attendibile, in alcuni casi. Ma la cocaina è soprattutto la risposta al desiderio di vivere quattro vite contemporaneamente. Il desideio di andare oltre ogni limite, il desiderio di un piacere estremo per l'incapacità di essere felici e soddisfatti della normalità. Normalità è quasi una bestemmia per questi figli dell'incontentabilità, la vita normale viene vista come una vita da perdenti invece che la vita perfetta della persona realizzata. E allora comportamenti estremi, sport estremi, sesso estremo, atteggiamenti estremi. E alla fine non resta che una morte estrema.

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

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