Primo: tutto quello che sappiamo di Bin Laden lo sappiamo perchè così ci è stato trasmesso dai servizi segreti americani, quindi è una lettura delle cose di parte, più per fini di propaganda che per amore della storia e della verità.
Secondo: Il messaggio che in questi giorni di orgasmo televisivo sta passando, è che i nemici dell'occidente verrannno annientati se non si arrenderanno. Ma quello che vogliono spacciare per occidente, parola nobile che sta ad indicare l'Europa con le sue radici cristiane e la sua cultura, in realtà è l'impero anglo americano, dalle radici protestanti e la cultura bancaria. Lo scippo della parola occidente è avvenuto lentamente sotto i nostri occhi, e ora noi ci troviamo alleati ad un sistema culturale che non ci appartiene e ci tiene sotto scacco economico/militare, un sistema che con i suoi bombardamenti (apparentemente) demenziali in Libia ha spezzato un legame politico diplomatico che l'Italia avevava e che ad altri stati dello pseudo occidente dava fastidio. Con la cialtronesca complicità dei nostri governanti di destra e disinistra.
Terzo. Posto che Bin Laden non fosse già morto da tempo, posto che non sia stato un altro corpo ad essere mitragliato, posto che quello che abbiamo visto scivolare in mare fosse proprio il suo cadavere, posta tutta un'altra serie di dogmi a cui dobbiamo credere per fede nell'amministrazione americana, l'assassinio di Bin Laden è una violazione dei diritti umani, secondo i quali chiunque ha diritto ad un processo pubblico e ad avere la possibilità di difendersi. Vedere i difensori della libertà ballare intorno un nemico ucciso è disgustoso. L'abbronzato e oliato ministro degli esteri Frattini che strilla: "Ha vinto il bene!" è uno spettacolo ripugnante. I nemici uccisi, sempre che siano nemici, sempre che siano uccisi e non assassinati, sempre che lo siano stati per ragioni giuste non di potere, meritano comunque onore, rispetto e silenzio. Altro che bene, è l'epoca dei barbari.
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