Napoli, Centro storico
Roma, Univesrità la Sapienza
Riepiloghiamo. 67 Docenti universitari su 1500 dell'Università di Roma "La Sapienza" protestano contro l'invito fatto al Papa dal Rettore della stessa università per presenziare all'inaugurazione dell'anno accademico. I 67 docenti che non vogliono far parlare il Papa all'Università sono in buona compagnia. Gruppuscoli di studenti, infiltrati vari e anticlericali di lungo corso (o fuori corso?): Cobas, Arcigay, Boselli del partito socialista ex rosa nel pugno, ecc. ecc. Tutta questa flotta di poderosi intellettuali ha inventato (cosa si fa pur di non studiare) una settimana di mobilitrazione, conferenze sull'oscurantismo clericale, cene laiche (o laide?), tributi a Giordano Bruno (nemmeno fosse Totti), fumatine in santa pace e via discorrendo.
Papa Ratzinger, ricordandosi dell'invito evangelico: "Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi" di fronte alla reazione di quei forsennati ha rinunciato ad andare.
Certamente questo giorno rimarrà come macchia nera indelebile sulla Città Universitaria di Roma. Il colmo dell'indecenza e della menzogna, del fanatismo e dell'intolleranza, di quella che il Pontefice chiama - giustamente - dittatura: la dittatura del relativismo, la dittatura della religione laica. E'superfluo ricordare come il Professor Joseph Ratzinger sia il più grande teologo del mondo, un esponente sommo del pensiero filosofico, sia stimato e ascoltato dalle maggiori Università internazionali. E' superfluo ricordare che l'insegnamento universitario sia nato in ambito cattolico, che "La Sapienza" sia stata edificata da un Papa, che senza la Chiesa in ambito scientifico saremmo ancora all'epoca dei barbari (ma grazie a questi "scienziati laici" ci stiamo ritornando). E' superfluo ricordare che se questi difensori della libertà possono liberamente manifestare è perchè in Occidente la libertà è stata promossa e difesa dalla Chiesa contro ogni dittatura creata dalle ideologie a cui si richiamano questi signori. Non è superfluo ricordare come la scienza nasce dalla riflessione comune su ciò che è vero, Lo sputare addosso ad un altro solo perchè mette a nudo le tue contraddizioni al contrario è violenza, cieca ottusità, vigliaccheria, in fondo in fondo è infinita povertà.
Giorni fa un'illustre e molto laica professoressa universitaria di sociologia, era ospite ad una trasmissione su La7 dedicata alla moratoria sugli aborti. A chi sosteneva che era opportuno fermare l'uso violento e strumentale dell'aborto lei rispondeva sostenendo che era più importante dare ai bambini l'opportunità di giocare e studiare. Non capiva, la poveretta, che per giocare e studiare i bambini dovevano prima essere nati. Morale: Docenti, non abbiate paura della verità, abbiate paura di voi stessi.