Cose vuote si sentono in giro. Cose senza direzione nè contenuto. Cose dette solo per infrangere il silenzio, cose noiose e già sentite.
A cose vuote si ribatte subito, anche se con altre cose vuote. Perchè il vuoto attira il vuoto, la dispersione ulteriore dispersione. Così il disorientamento aumenta e in modo proporzionale aumenta pure la stanchezza e il fatalismo.
Eppure un antidoto c'è: Recuperare il proprio cuore. Risalire dal margine esterno della ruota, che sta sempre in movimento, attraverso uno dei raggi, al centro del mozzo, il punto fermo in mezzo al turbine del movimento.
Recuperare il proprio cuore vuol dire fermarsi e fare silenzio. Avere il coraggio di non cedere davanti all'ansia delle proprie contraddizioni e procedere. Chiudere le porte alla confusione del mondo esterno e ascoltare ciò che c'è dentro. Dare finalmente spazio alle domande importanti, a quelle che magari ci portiamo in noi da una vita e che abbiamo sempre soffocato con partite di calcio, parrucchieri, centri commerciali e altri rumori.
Buona ripresa di anno. E buona ricerca della Pienezza.
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