venerdì 9 ottobre 2015

Psicologia e scienza

Un recente studio tende a mostrare come molti esperimenti nell'ambito della psicologia non siano replicabili, quindi non possono essere considerati scientifici. E' vero, ma dirò di più, anche concetti fondamentali come, ad esempio,  "personalità" o "intelligenza" da diversi psicologi sono definiti in maniera molto difforme.
Questo cosa vuol dire, che la psicologia non è una scienza? Troppo semplice. 
Partiamo dal presupposto che una scienza, nel senso di disciplina basata su teorie certe  e assolutamente dimostrate, non esiste. Esistono scienze che hanno una maggiore o minore percentuale di probabilità rispetto alle loro affermazioni. Anche scienze considerate pure ed esatte  propongono teorie con un certo livello d'incertezza, teorie legate comunque a determinate definizioni che talvolta sembrano più convenzioni piuttosto che verita assiomatiche.
Ma non solo. Una verità può essere dimostrata in diversi modi. Un piano sperimentale ha la sua importanza, ma ci sono verità che sfuggono agli esperimenti eppure sono vere. Il fatto che in una disciplina sia carente la possibilità di replicare degli esperimenti non fa di quella disciplina una non-scienza, ma obbliga la disciplina stessa a trovare dei propri paradigmi e modalità per esprimere delle teorie con una buona base di probabilità.
La psicologia ha una grande difficoltà: una persona umana è oggetto dello studio, una persona umana è il soggetto dello studio. Questa assimilabilità tra osservatore ed osservato crea una ridondanza che complica enormemente le cose. Ma si è verificato a livello empirico, cioè nel concreto, che buone teorie sul comportamento umano si possono comunque produrre e utilizzare. Si possono esplicitare dei modelli interessanti che spieghino il comportamento umano. Questo accade soprattutto nella psicologia cognitivo-comportamentale, ma no
n solo. Allora, pur tenendo onestamente conto delle difficoltà e delle particolarità della disciplina, la psicologia può certamente esibire delle "sicurezze" di conoscenza che vanno considerate e valorizzate al meglio.
Quello che non è tollerabile nella psicologia, è la pretesa di alcuni di spiegare tutto sentendosi autosufficienti nell'approccio alla persona. Cioè di bastare a se stessi. Intollerabile perchè la persona è una realtà talmente complessa che va considerata anche con gli strumenti della filosofia e della teologia. Piaccia o no ci sono questioni legatissime al vissuto psicologico, ma che si intrecciano con le grandi domande religiose e di senso a cui non si può sfuggire. Rifiutarsi di ammetterlo, trincerandosi dietro la "Neutralità" porta però inevitabilmente a prendere posizione in modo abusivo e inconscio, o a spezzettare la persona trattando una parte come se fosse il tutto.

«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

Nessun commento: