martedì 20 ottobre 2015

Meteo ergo sum

In questi giorni molti paesi sono stati colpiti dal maltempo. In realtà, lo sappiamo, il maltempo c'entra poco. Quello che produce danni è l'incuria delle amministrazioni comunali, è la corruzione, è chi non spende soldi per la manutenzione del territorio, chi fa costruire dove non si deve, chi dovrebbe pulire i tombini e non lo fa. Nonostante questo continuiamo a pensare che la natura sia la colpevole. Ma la natura fa il suo mestiere, certe volte colpisce duro, certe volte si scatena, ma noi avremmo tutte le capacità di gestire efficacemente i capricci metereologici se non volessimo fare i furbi e fregarcene delle regole e della prudenza. Solidarietà per le vittime,  ma grave responsabilità sulla coscienza di chi avrebbe il ruolo per agire e non agisce.
Ma nella vita di tutti i giorni, c'è chi sul meteo ci specula e ci prende in giro...

 Il Meteo. Ogni giorno, ogni ora, continuamente, i nostri occhi oscillano tra il cielo di cui cogliamo ogni velatura, e il telefonino, dove i siti meteo ci aggiornano sulla formazione del ciclone Octopus, della tempesta autunnale Demetra, dell'ondata di caldo Dromedarius, della tremenda ondata di gelo Syberjan.
Questi siti sono le avanguardie dell'inferno, sono gli annunciatori dell'horror incombente sotto forma di grandine assassina, sono le trombe dell'apocalisse imminente (trombe marine, ovviamente). Tutto questo per tenerci incollati e spararci tra una previsione e l'altra pubblicità che a loro fa guadagnare parecchiuccio,  e a noi produce un dissanguamento economico in ombrelli. Tra l'altro comincio a pensare che dietro questi siti annunciatori di ecatombi ci siano loro: i venditori marocchini di ombrelli cinesi all'uscita di metropolitane romane. Loro, comodamente al riparo delle pensiline, che guardano noi, che uscendo dal tunnel rassicurante del ventre della terra ci affacciamo cerei al pensiero di Flagello, che ci aspetta di fuori. Pronti a sborsare i fatidici dieci euro per un accidenti di parapioggia assemblato da schiavi cantonesi che alla vista del primo chicco di grandine di Flagello si disintegra, offrendo la nostra acconciatura a tutte le umide maledizioni di Giove Pluvio.
Nembi, cumulonembi e inquietanti stratificazioni. Potremmo catalogare ogni stria biancastra che svetta sulle nostre teste come un colonnello dell'Areonautica militare. Il colonello dell'Aeronautica! Sogno proibito di ogni ragazza da marito: "Oggi rimani in casa, tesoro, il tasso di umidità è eccessivo per le tue unghie...,  in compenso domani possiamo mangiare pizza, la temperatura è perfetta per la lievitazione..."
Ormai si va al cinema se la probabilità di pioggia è sotto al 2%, dal 3 al 10% si può andare al ristorante sotto casa. Dall'11% in su l'alternativa sono i pacchi su Rai 1 o il suicidio.


«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

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