martedì 9 settembre 2014

Panico?

Gli attacchi di panico sono ben conosciuti nei Pronti Soccorso.  Infatti molte persone confondono i sintomi degli attacchi con quelli di un problema al cuore. Convinti di avere un infarto in corso vanno all' ospedale e  si sentono invece prescrivere un calmante.  In effetti ci si può sbagliare. E i medici sono molto comprensivi. Quello che però i medici dovrebbero ricordare è che il calmante può avere un senso nell' immediato, ma alla lunga si rivela invece un possibile potente fattore di mantenimento degli stati ansiosi, come qualsiasi altro tipo di sostanza in grado di creare dipendenza psichica. In altre parole, il farmaco attenua i sintomi e fornisce un senso di.benessere. Ciò dà  potere al farmaco, ma indebolisce le capacità di reazione del paziente, che per questo si percepisce sempre più fragile rispetto ai possibili attacchi. 
Si capisce quindi che i calmanti non siano la strada migliore, quantomeno se usati come unica risposta e sui lunghi periodi. Senza contare gli effetti collaterali possibili. Attualmente si conferma la Psicoterapia, soprattutto quella breve e ad orientamento Cognitivo-Comportamentale, come il migliore approccio per risolvere in tempi ragionevoli la diffusa patologia degli attacchi di ansia e di panico.


«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)

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