martedì 9 febbraio 2010

In memoria di Eluana Englaro

A distanza di un anno dall'uccisione per fame e sete di Eluana Englaro ecco una risposta a chi ancora considera una persona in coma un non-essere:

SALUTE: STUDIO GB, IN 40% CASI ERRATE DIAGNOSI SU STATO VEGETATIVO

(ASCA) - Roma, 5 feb - I pazienti in stato vegetativo - e non solo quelli in stato di minima coscienza - possono rispondere agli stimoli esterni: e' quanto emerge dallo studio guidato dal neuroscienziato Martin Monti del Medical Research Council Cognition and Brain Sciences Unit di Cambridge (Inghilterra) e pubblicato ieri sul New England Journal of Medicine.

''L'ipotesi e' che i pazienti che non rispondono a ordini semplici, come quelli in stato o, non abbiano totale 'assenza di coscienza', ma abbiano anzi dei 'contenuti di coscienza' che permettono al paziente di avvertire gli stimoli esterni'', spiega Rita Formisano, primario dell'Unita' Post-coma dell'Irccs Santa Lucia di Roma. Si parla infatti di ''isole di coscienza'', cioe' di aree cerebrali che si attivano consentendo di percepire gli stimoli. ''Nei pazienti in stato di minima coscienza e' usuale che i pazienti rispondano, anche se in maniera incostante e fluttuante, agli stimoli esterni - continua Formisano -. Cio' che stupisce e' che accada anche in alcuni pazienti in stato vegetativo''.

Nello studio pubblicato su New England Journal of Medicine quattro dei 54 pazienti esaminati, ritenuti in stato vegetativo, sono stati riclassificati all'interno dello stato di minima coscienza: ''Accade molto spesso. Nella letteratura internazionale - conclude Formisano - si arriva al 40% di errori diagnostici: molti pazienti, dopo essere stati definiti in stato vegetativo, vengono riclassificati in stato di minima coscienza''.

"Il caso che ha attirato l'attenzione dei ricercatori: un paziente belga di 20 anni che sette anni fa aveva subito un incidente stradale con trauma cerebrale. Il ragazzo, attraverso la scansione cerebrale, è stato in grado di confermare il nome di suo padre, Alexander, e di rispondere correttamente a 5 domande su 6 che lo riguardavano comunicando il "sì" e il "no" attraverso il pensiero".

Qualcuno lo vada a dire allo scienziato Umberto Veronesi


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