martedì 16 febbraio 2010

Bigazzi, i gatti, e altre bestie

Ma come sono efficienti i grandi censori del politicamente corretto! Il buon Bigazzi, collerico ma preparato esperto della "Prova del cuoco", ha raccontato, in una recente puntata del programma (vedi), della tradizione toscana di mangiare i gatti, e ha parlato del buon sapore di questi animali. E' stato cacciato il giorno dopo, con ignominia e disprezzo. Cos'ha detto di così grave Bigazzi? La verità: mangiare i gatti era una tradizione regionale - ma non solo toscana, a giudicare dai racconti di mia nonna - e che la carne di gatto è buona (anche questa è un'opinione condivisa da chi ha assaggiato). Senza contare che durante la guerra intere famiglie non sono morte di fame grazie ai gatti. Ma siccome fa molto chic ed è molto bipartisan difendere gli animali, anche dalla verità, Bigazzi è stato cancellato da un momento all'altro senza che nessuno abbia speso una parola per lui. Certo, perchè avevano tutti da fare per trovare scusanti per Morgan. Il quale Morgan - pur avendo un nome da gatto - non se lo mangia nessuno, ma è lui che divora il cuore dei giovani giustificando l'uso della droga per ragioni pseudocurative. Ma si sa, sparate sui giovani, sulle persone in coma, sui feti, sulle famiglie, ma non sui gatti. Comunque, tutti tranquilli: stasera comincia San Remo. Morgan farà parlare di sè, i cantanti miagoleranno come gatti e ognuno si farà i Bigazzi suoi.

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