mercoledì 17 febbraio 2010

Ancor di bestie udiamo

Taranto. Una coppia. Non sappiamo se hanno figli, ma hanno sicuramente un cane. Il cane è di lui, ma è stato accudito da lei. Lui e lei si separano. Lei si porta via il cane, lui protesta. Il giudice sentenzia: sei mesi il cane a lei e sei mesi il cane a lui. Interviene Croce, Presidente dell'Associazione per la difesa degli animali: "Akira è un essere senziente, e in quanto tale ha diritto di vivere con chi l'ha sempre amorevolmente curata. Il trattare un cane come un qualsiasi elettrodomestico è quantomeno poco usuale". Bravo Croce, pensiamo ai sentimenti degli animali. Se proprio c'è da trattare qualcuno come un elettrodomestico la nostra società è sempre aperta ai bambini. Una settimana con papà e una con mamma, una cameretta a casa del babbo (dove magari vive anche la nuova fidanzata del papà-che-però-va-tanto-d'accordo-con-la-ex-del-compagno-perchè-è-stata-una-separazione-tanto-civile) e una cameretta a casa della mamma (che magari non ha problemi a sentirsi con il padre di suo figlio-ed-anzi- ora-il-suo-ex-è-il-migliore-confidente-del-suo-attuale-compagno).
Croce, mettendo due parole in croce, ci ha ricordato (siamo all'inizio delle Quaresima) che non vanno messi in croce i cani, i gatti, i giudici, i separati e i Presidenti che difendono gli animali. Così, al solito, in Croce ci salirà l'Unico che difende i bambini.

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