Pochi, ma con buoni amici nei mass media, vogliono, in nome di una libertà che riguarda solo loro, definire per legge qualcosa che la natura chiaramente nega: un "matrimonio omosessuale".
Pochi, ma con ricchi amici che li sovvenzionano, vogliono, in nome di una presunta libertà che schiaccia i deboli, che le coppie omosessuali adottino dei bambini.
Pochi, ma con potenti amici nei posti di governo, vogliono comprare l'utero delle donne povere dei paesi del terzo mondo, per metterci dentro i loro semi e fabbricarsi i figli desiderati (ma solo belli e in buona salute).
Di fronte a questo panorama che ricorda fin troppo da vicino l'orrore nazista, il popolo italiano, quello che non parla in televisione ma paga le tasse e ama i bambini (anche e soprattutto quelli malati e più fragili), scenderà in piazza. Scendere in piazza è un modo di dire, in realtà il popolo italiano formerà un fiume inarrestabile di cuori coraggiosi e di menti libere che inonderà le strade e le piazze di Roma finchè anche i ciechi dovranno vedere e i sordi dovranno sentire.
Chi rimarrà a casa, non potrà più guardarsi allo specchio, sarà giudicato dalla storia e dai propri figli e nipoti. E' un momento drammatico per l'Europa. Se in Italia, culla della civiltà e maestra di cultura e bellezza si dovesse imporre per legge che chi non vuole o non può essere genitore nel rispetto della natura può comprare bambini sfruttando la carne di donne indifese per i propri desideri sarà la totale fine di ogni società basata sull'amore, sulla diversità, sul diritto di natura, sui principi con in quali il mondo si è retto fin'ora.
Noi il 30 gennaio saremo in marcia.
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La vita non si compra, si protegge
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PER DOCUMENTARTI:
«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)