Bene, anche questa volta siamo usciti indenni e istruiti dalla
giornata contro la violenza sulle donne . Abbiamo capito tutto, le donne sono
le vittime, gli uomini sono i violenti, la famiglia è la scena del crimine e
noi cittadini siamo i cojoni che dobbiamo berci tutto questo.
Ma qualche volta non ci va di passare per stupidi. E allora usiamo la logica. E’ evidente che la famiglia sia la scena del crimine, visto che se vivi da sola l'unica violenza che puoi subire è una graffiata da parte del gatto; e visto pure che adesso chiamano famiglia qualsiasi convivenza, basta solo che una donna subisca soprusi da uno con cui sta da tre settimane e già si parla di violenza in famiglia.
Ma qualche volta non ci va di passare per stupidi. E allora usiamo la logica. E’ evidente che la famiglia sia la scena del crimine, visto che se vivi da sola l'unica violenza che puoi subire è una graffiata da parte del gatto; e visto pure che adesso chiamano famiglia qualsiasi convivenza, basta solo che una donna subisca soprusi da uno con cui sta da tre settimane e già si parla di violenza in famiglia.
Ma il fatto davvero straordinario è che questi politicanti che fanno la
passerella sulle spalle delle donne e questi giornalisti cialtroni che
ubbidiscono al pensiero dominante, non
dicono la cosa più importante e più vera: la maggior parte degli uomini che si macchiano di questi delitti così infamanti, sono affetti da dipendenze patologiche. Sono alcolisti, cocainomani, abusatori da Cannabis, tutte sostanze
che sono in grado di ottenebrare il cervello, scatenare i peggiori istinti,
rendere un uomo (e una donna) un animale, lasciarlo completamente in balia di
allucinazioni, paranoie, crisi incontenibili di rabbia.
«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)




