Bene, anche questa volta siamo usciti indenni e istruiti dalla
giornata contro la violenza sulle donne . Abbiamo capito tutto, le donne sono
le vittime, gli uomini sono i violenti, la famiglia è la scena del crimine e
noi cittadini siamo i cojoni che dobbiamo berci tutto questo.
Ma qualche volta non ci va di passare per stupidi. E allora usiamo la logica. E’ evidente che la famiglia sia la scena del crimine, visto che se vivi da sola l'unica violenza che puoi subire è una graffiata da parte del gatto; e visto pure che adesso chiamano famiglia qualsiasi convivenza, basta solo che una donna subisca soprusi da uno con cui sta da tre settimane e già si parla di violenza in famiglia.
Ma qualche volta non ci va di passare per stupidi. E allora usiamo la logica. E’ evidente che la famiglia sia la scena del crimine, visto che se vivi da sola l'unica violenza che puoi subire è una graffiata da parte del gatto; e visto pure che adesso chiamano famiglia qualsiasi convivenza, basta solo che una donna subisca soprusi da uno con cui sta da tre settimane e già si parla di violenza in famiglia.
Ma il fatto davvero straordinario è che questi politicanti che fanno la
passerella sulle spalle delle donne e questi giornalisti cialtroni che
ubbidiscono al pensiero dominante, non
dicono la cosa più importante e più vera: la maggior parte degli uomini che si macchiano di questi delitti così infamanti, sono affetti da dipendenze patologiche. Sono alcolisti, cocainomani, abusatori da Cannabis, tutte sostanze
che sono in grado di ottenebrare il cervello, scatenare i peggiori istinti,
rendere un uomo (e una donna) un animale, lasciarlo completamente in balia di
allucinazioni, paranoie, crisi incontenibili di rabbia.
Invece,
guarda un po’, la colpevole è la famiglia, dicono questi sciacalli, e tutti
pensano alla famiglia quale dovrebbe essere, costituita da un maschio e una femmina,
indissolubile, basata su un riconoscimento pubblico. Ma, ancora guarda un po’, è
proprio la famiglia che per natura è attrezzata a educare quei maschi di cui
sopra a rispettare le donne, a non drogarsi, ad avere un atteggiamento
responsabile verso se stessi, proprio grazie all’esempio e alla disciplina data
da quei padri che lor signori fanno di tutto per demonizzare. E il cerchio è
chiuso: Bastardi gli uomini, bastarda la famiglia, santi e rispettati i pusher
che fanno sì che le donne riempiano i cimiteri. Fantastico. E le donne, poi, che invece di protestare
contro una televisione schifosa che le sfrutta e le mette in vetrina come
oggetti da comprare e da vendere, si mettono i nastrini al collo e vanno a
manifestare in piazza, povere illuse, come se la droga e l’alcool usati dagli
uomini che si sono prese svaniscano all’istante perché loro sono in piazza ad
ascoltare gli “intellettuali” che le sfruttano ulteriormente per fare carriera.
E il doppio cerchio è chiuso. Anzi, la pietra tombale ha chiuso nel sepolcro la
speranza delle donne. E su quella pietra
c’è una scritta: “Speravi forse che
smettesse di essere tossico perchè tu l’amavi”?
«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)