
Sarò sempre grato ai miei insegnanti di un corso sulle dipendenze di diversi anni fa. Per la prima volta mi hanno parlato di doppio legame, argomento di cui in un'università dominata per lo più da docenti psicanalisti, non si parlava. Ricordo che il tema mi aveva molto colpito, forse ne avevo intuito l'interesse dal punto di vista logico, ma non avevo compreso pienamente la sua potenzialità patologica. Solo con l'inizio della pratica clinica, solo riflettendo sui racconti dei miei pazienti, solo cercando di aiutarli ad uscire dal pantano nel quale erano immersi ho imparato qualcosa di più. Intanto a riconoscere il doppio legame, cosa certamente non facile e per niente scontata, poi a ripresentarlo "spiegato" ai pazienti, facendoli sentire non più malati psichici, ma portatori di un dolore comprensibile, infine cercando di aiutarli a venirne fuori, impresa faticosa e frustrante, ma possibile.
Proprio oggi ho incontrato una nuova paziente, nell'intreccio ambivalente del suo racconto era annidato il doppio legame. Le ho anticipato la difficoltà del lavoro che ci aspetta, ma è una paziente intelligente e caparbia, collaboreremo bene.
23/07/13 Tutti i Diritti riservati: Silvio Rossi - Roma
«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)