Cos’è
il web? E’ un’immensa ragnatela composta da una quantità enorme di computer,
nodi, collegati tra di loro, attraverso fili di diversa fattura. Una ragnatela
attraverso cui si catturano informazioni, si trasmettono informazioni, si
mangiano informazioni, ci si ingrassa di
informazioni. E qualche volta si fa indigestione. La ragnatela tende ad
assorbire tutto ciò che esiste nella realtà, a manipolarlo, e quello che ne
viene fuori è la realtà virtuale. Virtuale assomiglia, ma non coincide.
Virtuale ricorda qualcosa, ma non realizza, Virtuale c’è, ma non esiste.
Anche
le relazioni tra persone nel web diventano virtuali, piene di bit, ma prive di sangue. Basta pensare
alle chat, ai social network (Facebook, Twitter,
ecc.), enormi scambi giornalieri tra persone virtualizzate dal web, che quando
si incontrano nella realtà a mala pena si salutano.
Perché
il web ha una enorme forza di attrazione sulle persone, costringendo molti a
passare ore e ore, a volte notti, a volte la vita intera (come nel caso dell’hikikomori giapponese) davanti al computer? La risposta sta nella
differenza che esiste tra la realtà virtuale e la realtà reale.
La realtà vera ha una
caratteristica che quasi non esiste nel web: ha dei limiti. Per i credenti
l’unica realtà che esiste e non ha limiti è Dio e quindi il Paradiso che è il "Luogo" della presenza Divina. Il web è perciò
un tentativo umano (uno dei tanti nella storia) di costruire il Paradiso sulla terra, un luogo bello,
affascinante, illimitato, di sola
piacevolezza, di relazioni perfette, di godimento senza responsabilità. Insomma
il web ci induce a morire alla realtà per farci vivere in un universo
paradisiaco al solo prezzo di un computer e di una connessione internet.
Ecco perché la famiglia rischia di essere la vittima più illustre del
web, perché la famiglia è il luogo del reale, delle relazioni umane concrete,
del confronto con i limiti, del “bel sacrificio” e della responsabilità. Verrebbe
allora spontaneo demonizzare le nuove tecnologie, e affermare che è impossibile
una relazione educativa ai tempi del web. Ma demonizzare è sempre sbagliato. Il
web non è che l’ultimo – sebbene il più sofisticato - dei tentativi umani di
realizzare il paradiso in terra. Ma il Paradiso vero è solo frutto dell’impegno
personale, della conquista di sé, del superamento dei propri egoismi, della
conquista della libertà e soprattutto del dono gratuito ricevuto. Ecco perché
chiunque voglia realizzarsi come persona non può fare a meno della famiglia.
Il web è una sfida, ma la famiglia può vincerla. Quello che va fatto è
utilizzare tutto ciò che il mondo offre, compreso il web, ma senza assolutizzare nulla, cioè con
l’atteggiamento di chi è capace di bere da un bicchiere di cristallo, da uno di
vetro, dalle mani o direttamente dalla sorgente, perché quello che vale è
l’acqua non il contenitore. L’acqua della famiglia è l’amore, che si esprime
attraverso la verità dei rapporti, la sincerità, il sostegno reciproco, la
fiducia nei valori assoluti che sono validi nell’età del web, come nell’età
della pietra.
«In questo tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell)