Probabilmente al presidente americano Bush quando era piccolo sono mancati degli sculaccioni. I bambini generalmente pensano che sia tutto loro, una penna, un gioco, il sole, tutto ciò che attira la loro attenzione è loro. Un esemplare maschio di sei anni - un tantinello viziato - che ho conosciuto tempo addietro, passeggiando sulla spiaggia esclamava: "Cosa fanno tutti quei bambini nel mio mare?". Ma uscite simili a quell'età fanno sorridere. Quando però i bambini crescono devono capire che non tutto è loro e che ci sono anche i diritti degli altri. Talvolta questa operazione di comprensione della realtà passa anche attraverso qualche amorevole scappellotto, "ad corretionem", dicevano i latini.
Evidentemente il piccolo Bush non ha avuto nessuno che si sia seriamente occupato di lui. Nessuno che amorevolmente gli abbia detto: "George, no, questa pistola non è tua, è del signor poliziotto"; o anche: "No George, non puoi occupare con i tuoi presidenziali piedini questo spazio, è già preso dai calli di papà". Così, il piccolo George, dalla pistola alle bombe intelligenti, e dalla mattonella all'intero mondo, è cresciuto con l'idea che tutto sia suo. Ultimamente, attratto dal Medio Oriente, George ha mandato i suoi soldatini ad occuparne spazi e a bombardarne le popolazioni. A chi gli chiedeva sommessamente il perchè di tanto accanimento lui candidamente rispondeva che là i cattivi nascondevano le armi di distruzione di massa. Naturalmente senza uno straccio di prova (nè sulle armi nè sui cattivi) ma, si sa, i bambini sono subito pronti a trovare qualche scusa, e poi ti guardano con quegli occhioni, come fai ad arrabbiarti? Ma negli ultimi tempi l'interesse del maschietto del Texas si è ampliato. Probabilmente la sua crescita ha finalmente portato George ad uno sviluppo anche spirituale. E, infatti, il piccolo ha rivolto gli occhi al cielo, e commosso da tanta bellezza ha pensato: "Pure questo è mio". Così pochi giorni fa il Presidente ha detto che nessuno ha il diritto di appropriarsi dello spazio, solo l'America (anche questa è sua) potrà «Svolgere senza intralci operazioni nello spazio per difendere i propri interessi». Qualcuno, forse un vecchio educatore di antica scuola, ha provato a richiamare dolcemente Bush all'ordine: "Suvvia, amore, non ti sembra di pretendere un pò troppo?". Ma lui, indispettito dall'osservazione, ha pensato: "Quasi quasi mi prendo pure la stampa e internet, così non ci sarà più nessuno a criticarmi". E, così, abbiamo saputo che i suoi camerieri stanno catalogando tutto ciò che si pubblica nel mondo per scoprire se ci sia qualcuno che osa mettere in discussione le scelte di Georgino. Ma ha ragione ad arrabbiarsi, perchè non volete che giochi? Benedetti, non capite che il Presidente è rimasto bambino dentro? Io - se potessi - vi tirerei le orecchie, anzi vi metterei in prigione, vi torturerei, e senza nemmeno passare attraverso un giusto processo. Peccato che in Italia non si possa fare. In America, invece... tanto anche la legge è sua!
venerdì 27 ottobre 2006
venerdì 13 ottobre 2006
Nasi irresponsabili
I nasi del titolo di questo post sono, per la precisione, quelli vivaci e allegrotti dei nostri parlamentari, così avidi di cocaina - a giudicare da quello che ci dicono le "Iene" - e altrattanto avidi di privacy e riservatezza. Infatti, a tempo di record è stato fatto bloccare il programma satirico di Italia Uno, che mostrava i risultati di un test antidoping fatto proprio ai nostri politici. Per chi come me si occupa da tredici anni di tossicodipendenza lo scoop non rappresenta certo una novità. Il cocainomane lo si riconosce facilmente e in giro se ne vedono tanti. Anche in televisione ne passano a frotte, e non solo di politici. Siamo circondati da quelli che in gergo vengono definiti "pipparoli": politici, giornalisti, avvocati, chirurghi, gente dello spettacolo e anche persone comuni. A giudicare dalla diffusione sembrerebbe quasi un problema normale.
Ma non lo è affatto. La cocaina viene fatta passare quasi come uno svago stimolante, ma innocuo. Niente a che vedere con la droga, identificata per lo più con l'eroina. Anzi, il pipparolo ci tiene a sottolineare che lui non è un drogato. Chi dice questo non so se sia più ignorante o presuntuoso, o completamente rincretinito. Forse semplicemente cerca di ingannarsi. La cocaina è una droga a tutti gli effetti. Per certi versi è anche peggiore dell'eroina. Benchè talvolta risparmi il fisico (ma moltissimi ci rimangono comunque secchi con l'infarto), ha un effetto devastante sul cervello. E' capace di scatenare malattie mentali, toglie ogni inibizione e autocontrollo, provoca crisi di aggressività e ferocia inarrestabili, indebolisce la volontà, ha un'azione deleteria sulla sessualità, e tanti altri effetti. Sento già l'obiezione: "Ma a me sembra che tutti questi personaggi famosi che si dice usino cocacina non siano così mal ridotti". Rispondo: il problema è la nostra memoria. Quanti personaggi che fino a ieri erano famosi, sono poi spariti improvvisamente e oggi nemmeno più ce li ricordiamo? Tanti, vi assicuro, e per molti di loro le cause della sparizione non sono così naturali. Inoltre, ma vedete i talk show? Gente che litiga e che perde il controllo per un nonnulla, ospiti che non sanno parlare, ma solo aggredire e offendere, pensate che sia soltanto finzione? E inoltre, a proposito di politici, parlamentari che sembrano machi da discoteca; che cercano di convincerci usando la stessa tecnica di abbordaggio che userebbero con una cubista; che prima affermano, poi negano, poi si trincerano dietro: "Era solo una provocazione!". Tutti questi comportamenti inconsulti e quasi schizofrenici, hanno niente a che fare con qualche tiratina?
Ragazzi, qui non stiamo parlando di un vizietto qualsiasi. Stiamo parlando dell'uso di sostanze che compromettono e mettono a rischio seriamente il buon funzionamento mentale, l'equilibrio del giudizio e della personalità. Possiamo davvero trincerarci dietro il diritto alla privacy? Affideremmo mai una pistola ad un carabiniere che si droga? E infatti i pubblici ufficiali sono sottoposti a controlli specifici. E allora perchè mai dovremmo affidare il futuro nostro e dei nostri figli a dei pipparoli? Non è questione di fare i moralisti. Se un deputato mette le corna alla moglie, affari suoi. Se anche utilizza la sua posizione per fare qualche affaruccio, è illegale, ma spaventa meno. Ma la responsabilità, per esempio, di legiferare sulla vita, sulla famiglia, sulla scuola, sui rapporti internazionali, questioni davvero serie e che ricadono sulla nazione, questa responsabilità io non voglio darla ad un cocainomane. Questa no.
Ma non lo è affatto. La cocaina viene fatta passare quasi come uno svago stimolante, ma innocuo. Niente a che vedere con la droga, identificata per lo più con l'eroina. Anzi, il pipparolo ci tiene a sottolineare che lui non è un drogato. Chi dice questo non so se sia più ignorante o presuntuoso, o completamente rincretinito. Forse semplicemente cerca di ingannarsi. La cocaina è una droga a tutti gli effetti. Per certi versi è anche peggiore dell'eroina. Benchè talvolta risparmi il fisico (ma moltissimi ci rimangono comunque secchi con l'infarto), ha un effetto devastante sul cervello. E' capace di scatenare malattie mentali, toglie ogni inibizione e autocontrollo, provoca crisi di aggressività e ferocia inarrestabili, indebolisce la volontà, ha un'azione deleteria sulla sessualità, e tanti altri effetti. Sento già l'obiezione: "Ma a me sembra che tutti questi personaggi famosi che si dice usino cocacina non siano così mal ridotti". Rispondo: il problema è la nostra memoria. Quanti personaggi che fino a ieri erano famosi, sono poi spariti improvvisamente e oggi nemmeno più ce li ricordiamo? Tanti, vi assicuro, e per molti di loro le cause della sparizione non sono così naturali. Inoltre, ma vedete i talk show? Gente che litiga e che perde il controllo per un nonnulla, ospiti che non sanno parlare, ma solo aggredire e offendere, pensate che sia soltanto finzione? E inoltre, a proposito di politici, parlamentari che sembrano machi da discoteca; che cercano di convincerci usando la stessa tecnica di abbordaggio che userebbero con una cubista; che prima affermano, poi negano, poi si trincerano dietro: "Era solo una provocazione!". Tutti questi comportamenti inconsulti e quasi schizofrenici, hanno niente a che fare con qualche tiratina?
Ragazzi, qui non stiamo parlando di un vizietto qualsiasi. Stiamo parlando dell'uso di sostanze che compromettono e mettono a rischio seriamente il buon funzionamento mentale, l'equilibrio del giudizio e della personalità. Possiamo davvero trincerarci dietro il diritto alla privacy? Affideremmo mai una pistola ad un carabiniere che si droga? E infatti i pubblici ufficiali sono sottoposti a controlli specifici. E allora perchè mai dovremmo affidare il futuro nostro e dei nostri figli a dei pipparoli? Non è questione di fare i moralisti. Se un deputato mette le corna alla moglie, affari suoi. Se anche utilizza la sua posizione per fare qualche affaruccio, è illegale, ma spaventa meno. Ma la responsabilità, per esempio, di legiferare sulla vita, sulla famiglia, sulla scuola, sui rapporti internazionali, questioni davvero serie e che ricadono sulla nazione, questa responsabilità io non voglio darla ad un cocainomane. Questa no.
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